Vedi tutti

E se il successo passasse per i meme?

Nicholas Cage insegna

E se il successo passasse per i meme? Nicholas Cage insegna

«Tra una cosa che può essere un bene o essere un meme» è una barra pronunciata da Marracash presente all'interno della traccia Diluvio A Luglio, contenuta all'interno del disco La Divina Commedia di Tedua, ed è lo specchio di un dilemma contemporaneo con cui le celebrità sono spesso costrette a un faccia a faccia: vale la pena mettere a repentaglio la propria immagine per mettersi alla ricerca di notorietà? Cosa implica diventare un meme del web? Nel panorama della nuova celebrity culture, che mescola divi del cinema e star del web, c'è chi ha venduto l'anima al diavolo pur di guadagnare il proprio momento di celebrità, ma c'è anche chi non solo non ha scelto di diventare meme, ma non ha (giustamente) nemmeno valutato i "rischi" di esporsi così tanto. Senza ombra di dubbio, nell'ultima categoria rientra Nicolas Cage, attore simbolo di una sorta di "memizzazione" che tocca solo ai più famosi tra i famosi. Esiste chi, in effetti, non conosce Cage se non dai meme: l'attore si è anche espresso sull'argomento in una recente intervista uscita su The Guardian, dicendosi non troppo felice della cosa. Si è trovato coinvolto in questa situazione d'imbarazzo più di una volta: come riporta questo vecchio articolo di Consequence of Sound, Cage aveva parlato del meme "You Don't Say?", definendolo come una mancanza di rispetto non solo nei confronti della sua immagine e della professione degli attori, quanto anche nei confronti del regista e del film Stress da Vampiro

@theknittervention Today I found a #memeinthewild #vampireskiss #nicholascage #youdontsay original sound - Erin • TheKnittervention

Certamente Nicolas Cage non avrà ritenuto il propagarsi di questa wave come un fenomeno positivo per un motivo in particolare: una carriera spesa a interpretare con dedizione ruoli fuori dal comune, personaggi fuori di senno, uomini dipendenti da droghe o personalità dotate di super poteri non vuole essere ricompensata con meme che fanno il giro del web. Lungi da noi consigliare a Cage come reagire, ma è bene sottolineare come i meme hanno l'intenzione (e il potenziale) di risultare molto di più di sciocche prese in giro, ed è dunque ingiusto ridurli a semplici burle. I meme sono a tutti gli effetti un modernissimo e inclusivo linguaggio comunicativo in grado di essere captati più o meno da tutti. È chiaro, hanno ancora qualche limite e probabilmente non saranno mai "liberi" dal preconcetto di essere considerati unicamente come delle battutine cheap. Mentre nel 2021 Andrew Garfield, Tobey Maguire e Tom Holland hanno ricreato il meme degli uomini ragno (in Spider-Man: No Way Home), Cage stesso ha rimarcato sull'argomento, seppur in modo diverso e leggermente più aperto rispetto all'ultima volta. 

Sempre Cage ha riaperto l'argomento parlando di come solo ultimamente stia cercando di convivere con questo fenomeno, puntualizzando come in passato non abbia mai accettato di essere conosciuto principalmente dal pubblico per essere il volto di innumerevoli meme (ricordiamo, oltre al You Don't Say?, anche la diffusione di "Nicolas Cage Losing His Shit", compilation di clip meme in cui l'attore perde le staffe durante i suoi film). Non si può di certo sindacare su cosa possa infastidire o meno un personaggio, indipendentemente dal suo grado di fama, è però lecito cercare di alleggerire e valutare in maniera lucida l'argomento dei meme al giorno d'oggi. Specialmente se non offensivi, si dovrebbe puntare a un'autoeducazione riguardo l'argomento, concentrandosi particolarmente sul fatto che, in un modo o in un altro, siano a tutti gli effetti uno strumento autopromozionale - non si diventa più iconici per la Gen Z a forza di film indie. Probabilmente non è il caso di Nicolas Cage, eppure spesso e volentieri i meme riescono a diventare un'ancora di salvezza per volti non troppo noti del cinema mondiale. Non è neanche il caso di Gerard Butler con il meme di 300, né tantomeno quello di Sean Bean con One Does Not Simply..., ma immaginate se il meme di un attore decadente diventasse virale a livello mondiale: quanto ne gioverebbe la sua reputazione? Forse Nicolas Cage non è il classico tipo a far leva sul motto «purché se ne parli», ma auspichiamo che al compimento dei suoi 60 anni (mancano due mesi esatti), possa diventare farsi una sana risata.