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3x1 Odd accessories: Savannah Wyatt, Tour de Force e Andreas Eberharter

3x1 Odd accessories: Savannah Wyatt, Tour de Force e Andreas Eberharter

Gli accessori, si sa, sono fondamentali nella costruzione di un outfit. Se ci pensate, i vestiti in fondo sono tutti uguali: stanno lì, sulle stampelle o piegati sugli scaffali, e vengono guardati e comprati da centinaia di persone al giorno, sempre gli stessi. Gli accessori, invece, intervengono a dare quel tocco personale che rende anche una semplicissima tshirt bianca basica, davvero speciale. Eccolo, il potere dell’accessorio, quel qualcosa in più di cui non si sente la mancanza finché non c’è, ma, dopo averlo messo, diventa di vitale importanza e non si riesce più a farne a meno.

Oggi vi propongo tre designers che si occupano proprio di accessori, ma lo fanno, per così dire, in un modo un po’ particolare. La scelta del 3X1 di questa settimana, infatti, è ricaduta su tre collezioni di beni più che superflui, dal gusto assolutamente eccentrico, che ho amato definire “odd”, strani, perché è proprio la stranezza il loro indiscutibile punto di forza. Iniziamo così questo viaggio a tre tappe, e sono sicura che i fortunati tra voi che riusciranno ad impossessarsi anche solo di uno di questi fantastici oggetti, saranno guardatissimi. Non ci credete? Date un’occhiata ai lavori di Savannah Wyatt, Tour de Force e Andreas Eberharter…

 


SAVANNAH WYATT
Cominciamo dalla testa. Savannah Wyatt, americana, ha realizzato una collezione di cappelli ed headbands chiamata “Black as Black”.  Il nero, infatti, è il colore fondamentale di questa serie di pezzi unici per i quali la designer ha tratto ispirazione dalle cose più svariate: gli elmi dei guerrieri, la corona di spine di Gesù e le flappers, le emancipate donne degli anni ’20 che portavano i capelli perfettamente ondulati con accessori piumati, vestitini con le frange stile Charleston e collane di perle. Ogni pezzo è rigorosamente confezionato a mano con elastici, frange, pelle e metallo e rame. Il risultato è dark, la colonna sonora sarebbe indubbiamente death metal,  i cappelli e le headbands sembrano prestarsi perfettamente a coprire le teste di sopravvissuti in un’era post apocalittica, dove la parola d’ordine è “avanguardia”. Fasce con spuntoni (molto Givenchy), cappelli con passamaneria e frange che coprono il viso, corone dove le spine sono di metallo dorato. Ogni singolo pezzo trasuda tragedia, ma è anche così irresistibilmente attuale. Il fetish che, ancora una volta, diviene fashion.

 


TOUR DE FORCE
Rimaniamo in testa con Tour de Force. Questa volta, però, cambia l’atmosfera che non è più cupa e dark, ma pop, flou, percorrendo la linea di confine tra cartoon e realtà. Camille Roman è la fondatrice di questo brand di vestiti ed accessori che ha un curriculum di tutto rispetto: laureata alla Saint Martins, ha lavorato per Lanvin, Zac Posen e Johnny Loves Rosie prima di lanciare la propria collezione di accessori di lusso.
Pezzi ottenibili unicamente su richiesta, come il fiocco gigante fucsia (che sinceramente mi ha fatto impazzire!) ed il cappello a forma di festone con pois e righe navy. Il gusto è indubbiamente british e lo stile ricorda quello dei lussuosi copricapi indossati dalle donne dell’alta società ai matrimoni inglesi; tuttavia, l’importante è sdrammatizzare il look che, preferibilmente, deve essere basicamente sobrio e trovare la sua nota di eccentricità nell’accessorio. I prezzi non sono accessibili a tutti, ma per lo stile, mai come in questo caso, si potrebbe fare un colpo di testa!

 


ANDREAS EBERHARTER
Vi ricordate il video di “Paparazzi”, dove lo sfortunato ragazzo di Lady Ga-Ga aveva un occhio bendato da un patch metallico tenuto da una benda nera? Vi siete mai chiesti chi è il genio che ha creato quell’accessorio così piccolo eppure così capace di destare attenzione per la sua inconsuetudine? Io me lo sono chiesto e l’ho anche scoperto, si chiama Andreas Eberharter, in arte AND_i, prima scultore ed oggi designer di gioielli venerato dalle celebrities. Le sue collezioni hanno un impatto molto forte, ricordano atmosfere bondage e situazioni punk, eppure il tutto appare così glam e fantastico. Certo, non tutti indosserebbero facilmente una benda sull’occhio, ma io sono convinta che è solo una questione di tempo, e che ben presto gli accessori pseudo – cyborg imperverseranno un po’ ovunque. Particolare attenzione va prestata alle collezioni couture 2009 e 2010, con maschere metalliche e di pelle a metà tra Hannibal Lecter e Jason Voorhees (ricordate Venerdì 13?) e monili di ispirazione vichinga e tribale, con tanto di corna. Che dire…strano, ma proprio per questo irresistibile.