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Angelo Flaccavento

The Games of Males

Angelo Flaccavento The Games of Males

Scrivere del mostro sacro per eccellenza del giornalismo di moda Italiana, bisogna ammetterlo, fa tremare i polpastrelli sulla tastiera. Cercare una prospettiva su questo mitologico personaggio è impresa ardua, quindi opteremo per un approccio evoluzionistico, d’altronde Charles ci insegna che l’evoluzione è una scienza esatta. Così in quest'epoca complessa, la sua abilità dialettica ha fatto si che il suo penisero andasse avanti nel tempo.

Angelo Flaccavento è decisamente una mente brillante, di una fantasia creativa elastica e canginate, uno stile mai scontato e perennemente in evoluzione come quella moda di cui è sublime cantore.

Messere Flaccavento è un guerriero cortese, la penna, il suo gladio, ha una forza dirompente a cui fa eco un carattere pacato, cortese e solitario, parafrasi del sostantivo gentleman. La scrittura come il combattimento richiede, costanza, allenamento e va alimentata, e questo è l’insegnamento che Flaccavento da a tutti noi che con esiti più o meno soddisfacenti scimmiottiamo chi fa del vero giornalismo: bisogna avere una cultura profonda, e un interesse enciclopedico per tutti quelli che sono gli ambiti del sapere, dalla poesia di Gadda ai B movie di Robert Rodriguez.

Da vero cavaliere di un'epoca passata, Mr.Flaccavento quando non viaggia fa il castellano a Ragusa, nella sua Sicilia. Così come l’Uomo d’Acciaio, che si ritira nella sua introspezione Nella Fortezza della Solitudine, il nostro ospite si ricarica è stacca la spina dal ciclone mondano nella sua città natale arroccata sul fiume Irminio.

Sarà il caso che ha voluto in questa rubrica lo studio di soli personaggi tricologicamente inquietanti, ma Angelo Flaccavento è il primo che riesce a dare un interpretazione filosofica alla maschia peluria che avvolge il suo viso: la barba è un scudo ed una protezione dal mondo esterno, portata gloriosamente da molte delle più grandi figure storiche, fa i quali, Federico Secondo, Marx, Garibaldi e Steve Jobs.

Parlare del suo stile è per sua stessa ammissione impossibile, dato che questo evolve constantemente con l’individuo che lo crea.

Innegabile passione per un mix di estetiche care al mondo giapponese e nord europeo, condito con un amore per le stoffe ed i tagli sartoriali, oltre che all’immancabile papillon.

“I momenti in assoluto più ispiranti sono quelli di sospensione: in viaggio, ad esempio, quando non si è in nessun luogo, la mente vaga libera dove meglio crede, e produce”

Angelo Flaccavento