"The Beauty of Sustainable Traditions": talento e sostenibilità in passerella da Bonaudo e IED Milano Otto giovani designer interpretano il futuro della moda con capsule collection in pelle etica: vince il progetto “Equilibrio Aureo” di Costanza Barbieri e Giulio Censori.

Si è svolto il 27 maggio 2025 a Cuggiono, nella sede di Bonaudo, l’evento conclusivo del Fashion Design ContestThe Beauty of Sustainable Traditions”, promosso dall’azienda conciaria in collaborazione con IED Milano. Un appuntamento atteso, che ha visto protagonisti otto giovani designer selezionati dai corsi di Fashion Design e Shoes & Accessories Design dell’Istituto Europeo di Design. Un fashion show esclusivo ha presentato al pubblico le capsule collection realizzate utilizzando i pellami di alta qualità forniti da Bonaudo, con l’obiettivo di raccontare una moda sostenibile, tracciabile e innovativa, capace di unire materiali naturali, artigianalità e linguaggi contemporanei. A distinguersi tra i finalisti e ad aggiudicarsi il premio finale sono stati Costanza Barbieri e Giulio Censori con Equilibrio Aureo, una collezione ispirata alla sezione aurea che reinterpreta la pelle in chiave modulare e trasformabile, immaginando un guardaroba co-creato da chi lo indossa. La loro visione è stata giudicata la più coerente e innovativa, premiata per esecuzione, comunicazione, fattibilità e aderenza al brief. I due vincitori potranno ora esporre la propria collezione in uno spazio dedicato all’interno dello showroom Bonaudo, entrando in contatto con i team creativi dei brand del lusso e dello streetwear che visitano l’azienda.

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Il concorso, il cui sottotitolo – “Leather: a luxury leader in circularity and durability meets the new generations” – riassume la filosofia del progetto, ha rappresentato un momento cruciale per riflettere sul ruolo della pelle come materiale bio-based e duraturo, pilastro fondamentale per una moda responsabile. Come ha sottolineato Alessandro Iliprandi, CEO di Bonaudo, il contest “celebra il valore autentico e sostenibile della pelle, oltre al talento emergente”. Un’idea condivisa da Umberto Sannino, Head of Fashion School di IED Milano, che ha evidenziato come l’iniziativa rifletta la visione dell’istituto: “una moda che intreccia identità artistica, responsabilità culturale e consapevolezza artigianale”. Le capsule collection degli altri finalisti hanno saputo esprimere una pluralità di visioni coerenti con il tema. The Rollercoaster of the Soul di Angela Gerundo ha celebrato l’intensità dell’esistenza attraverso contrasti visivi e materici, mentre Unveil di Arianna Semprucci ha trasformato l’abbigliamento in gesto relazionale, invitando a riscoprire la vulnerabilità come forza.

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Con Ixchel, Daniela García-Salas Noack ha reso omaggio alle sue radici guatemalteche, unendo simbologie maya, artigianato e spiritualità, mentre Sunriders di Giacomo Sica ha decostruito i codici della mascolinità tossica per raccontare un percorso di liberazione emotiva e identitaria. Marta Preti ha proposto con Liminal un viaggio nei ricordi sospesi dell’infanzia, evocando atmosfere poetiche tra memoria e sostenibilità, e Valentina Ambar Rovere ha esplorato con Lunfardo un dialogo multiculturale tra tango, folklore argentino e nuove estetiche inclusive, dove la pelle diventa medium sensoriale e narrativo. Tutti i progetti hanno evidenziato una forte capacità di interpretare la pelle non solo come materiale, ma come linguaggio e valore: naturale, durevole, trasformabile. Il Fashion Design Contest di Bonaudo e IED Milano si è rivelato così una piattaforma generativa per i designer di domani, rafforzando il legame tra formazione, industria e cultura della sostenibilità.