A Guide to All Creative Directors

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Come è andato il Fashion Revolution Italia Film Festival in IED Milano

Il palco della serata ha visto la partecipazione di nomi illustri del panorama culturale e creativo

Come è andato il Fashion Revolution Italia Film Festival in IED Milano Il palco della serata ha visto la partecipazione di nomi illustri del panorama culturale e creativo

Lo scorso 7 maggio, l’Istituto Europeo di Design di Milano ha ospitato la serata conclusiva della prima edizione del Fashion Revolution Italia Film Festival, un evento che ha unito cinema, attivismo e formazione creativa per promuovere una riflessione profonda sull’etica e la sostenibilità nel settore della moda. All’interno dello Spazio Teatro di via Pompeo Leoni, giovani talenti, registi affermati, docenti e attivisti si sono ritrovati per assistere alla proiezione dei lavori finalisti, partecipare a panel tematici e premiare i due video vincitori, scelti tra decine di opere in gara nelle categorie "Short Movie" e "Social Media". Il festival nasce da un’iniziativa di Fashion Revolution Italia, sezione nazionale del movimento globale nato in seguito al crollo del Rana Plaza nel 2013, tragedia che ha acceso i riflettori sulle condizioni disumane all’interno della filiera del fast fashion. Da allora, Fashion Revolution lavora per una moda più equa, trasparente e sostenibile, e quest’anno ha scelto di affidarsi al linguaggio filmico per amplificare la propria missione, collaborando con IED, punto di riferimento nella formazione di nuove generazioni di designer e creativi consapevoli.

A vincere nella categoria "Short Movie" è stato Biofilia di Giorgia Capitani, un'opera visionaria e poetica che esplora la possibilità che i nostri abiti abbandonati possano, un giorno, fondersi con il mondo naturale e rigenerarsi come parte del ciclo vitale dell'ecosistema. Capitani immagina i capi immersi nella Natura, in uno stato di simbiosi e trasformazione, finché non vengono conservati sottovuoto come reliquie di un mondo in declino. Un’opera che invita a riflettere non solo sull’inquinamento tessile, ma anche sul nostro legame profondo, e spesso dimenticato, con ciò che indossiamo e l’ambiente che ci ospita. Nella categoria "Social Media", che premia video di formato breve e destinati alla condivisione digitale, il riconoscimento è andato ad Alberto Daniele Troiano. Il suo video, privo di titolo ma ricco di mordente, si apre con la parodia di un comune unboxing di prodotti fast fashion, per poi capovolgere il tono mostrando le implicazioni etiche e ambientali di questo tipo di consumo. L’opera si distingue per la sua efficacia comunicativa e la capacità di usare i codici della comunicazione social per svelarne le contraddizioni.

Il palco della serata ha visto la partecipazione di nomi illustri del panorama culturale e creativo. Tra loro, i registi Matteo Keffer, Matteo Marostica e Olmo Parenti, la curatrice e docente Angela Rui, la direttrice creativa della Fondazione Sozzani Sara Sozzani Maino, il co-fondatore di WRÅD e attivista per la moda sostenibile Matteo Ward, e i rappresentanti di IED Marina Spadafora e Umberto Sannino, figure chiave nel dialogo tra educazione e sostenibilità. Secondo Spadafora, che è anche docente all’IED oltre che coordinatrice di Fashion Revolution Italia, l’alleanza con una scuola come IED è stata naturale e necessaria, poiché consente di dare spazio a una nuova generazione che desidera esprimersi su temi cruciali come giustizia sociale e ambientale. Per Sannino, l’evento ha rappresentato una conferma dell’impegno dell’istituto nel formare professionisti capaci non solo di progettare, ma anche di immaginare e costruire un futuro più etico attraverso il potere delle immagini e delle narrazioni visive.