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Kanye West ha creato il nuovo Supreme

Il successo del primo pop-up di Yeezy Gap ci ha ricordato che l'hype culture non è mai finita

Kanye West ha creato il nuovo Supreme Il successo del primo pop-up di Yeezy Gap ci ha ricordato che l'hype culture non è mai finita

File chilometriche, ore di attesa e un’orda di persone pronta a prendere d’assalto tee, hoodie e longsleeve. Guardando le foto provenienti dal pop-up di Yeezy Gap inaugurato ieri a New York la prima cosa che viene in mente è Supreme dei tempi d’oro, quando nel momento più alto dello streetwear ogni giovedì diventava quanto visto ieri a Times Square. Se però il fenomeno Supreme ha lentamente perso di peso e di rilevanza, il successo dello store, attivo solo nella giornata di ieri e pronto a sbarcare in altre città americane, ha dimostrato che la parola hype ha ancora ragione di esistere. Uno spazio quasi totalmente nero e decine di sacchi ricolmi di vestiti, nonostante l’allestimento scarno - qualcuno l’ha osannato vedendoci una critica al fast fashion -  le foto e i video arrivati online testimoniano il risultato positivo della prima uscita fisica del nuovo impegno nella moda di Kanye West, ormai annoiato dalla sua collaborazione con adidas e che nel lavoro a sei mani con Gap e Balenciaga vede il futuro di Yeezy.

Se da un lato è impossibile quantificare il successo economico dell’operazione, dall’altro è innegabile come West sia riuscito a mantenere molte delle promesse fatte in passato, quando al momento dell’annuncio della sua collaborazione con Gap la parola “moda democratica” fece storcere la bocca a qualcuno. Tra i pre-order online dei primi drop e un’operazione come quella vista ieri a New York, chi voleva portarsi a casa uno degli item parte della collabo molto probabilmente l’ha fatto senza problemi, mentre Kanye e Gap si sono portati a casa non solo le vendite - la Perfect Hoodie in versione nera ha venduto per oltre 14 milioni di dollari - ma anche l’hype fisico e tangibile, quello delle file fuori dagli store e della folla davanti la cassa pronta al check-out. Qualcosa che probabilmente non si vedeva da tempo, dalla fine della cosiddetta hype culture quella che forse non è davvero mai finita, ma è solo cambiata.

Se va riconosciuto un merito a Kanye West è quello di aver saputo leggere il cambio nel mercato streetwear, cambio di cui forse lo stesso Ye è stato artefice, dove l’hype per Supreme, Palace e i brand che fino a qualche anno fa faceva parte dei sogni proibiti di molti è stato sostituito da quello per la moda luxury, aspirazionale per antonomasia, e che vede in Balenciaga la naturale continuazione di molti dei discorsi lasciati aperti dallo streetwear. Così, come prima le collaborazioni con Stone Island e The North Face sapevano accendere i desideri del pubblico, oggi quella tra Yeezy, Gap e il brand Kering fa lo stesso in un’operazione in cui tutti ne escono vincitori: West come artefice dell’operazione, Gap portandosi a casa una rinnovata brand awareness e Balenciaga, il cui branding rimane assente dalla collezione, nel costruirsi gli acquirenti di domani. È ovvio che un’operazione del genere, nonostante il successo, abbia una data di scadenza, quella che arriverà nel momento in cui l’insaziabile pubblico della moda metterà gli occhi sul suo prossimo oggetto del desiderio.