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Ora che le borse si fanno con i funghi

La nuova borsa in micelio di Stella McCartney e altre stranezze

Ora che le borse si fanno con i funghi  La nuova borsa in micelio di Stella McCartney e altre stranezze

Dai tessuti realizzati con bucce d’arancia all’iniziativa finanziata da Leonardo DiCaprio per creare un particolare tipo di pellame coltivato in laboratorio utilizzando solo poche cellule animali, l’industria della moda tenta da anni di trovare un’alternativa sostenibile alla pelle. Oggi, l'industria globale del lusso prospera grazie alla pelletteria, apprezzata per la sua versatilità, durata, estetica e per il suo legame con archetipi culturali, dal cowboy ai rocker, in un mercato che rappresenta circa la metà dei 100 miliardi di dollari di fatturato generati dalle cinque maggiori aziende europee del fashion system. La nuova borsa di Stella McCartney porta per la prima volta un’alternativa vegetale dalle stanze dei laboratori agli scaffali dei negozi: si chiama Mylo Frayme il nuovo modello a mezzaluna del brand da Bolt Threads, la prima bag interamente realizzata in micelio ricavato dai funghi nonché il prodotto di punta di una nuova generazione di materiali. 

Il lancio della borsa, in una tiratura limitata di soli 100 pezzi a luglio, fa parte di una serie di debutti altamente sperimentali di marchi che vanno da Hermès a Lululemon e che mirano a testare per la prima volta il mercato di una serie di alternative in pelle a base di micelio. La prima di una serie di prove, dunque, volte ad aumentare la produzione ed abbassare i costi, dal momento che le borse Mylo Frayme di McCartney saranno vendute a 1.995 sterline (2.485 dollari), mentre l'alternativa più simile in pelle costa attualmente 1.150 sterline. Un metro quadrato di Mylo vale circa 30 dollari, al pari della pelle di un pellame pregiato in vitello, venduto a circa 25-40 dollari, ma il prezzo potrebbe scendere a una sola cifra con l'aumento della produzione in scala. 

adidas ha rinviato il lancio di prodotti realizzati con questo materiale in parte per assicurarsi quantità e qualità di fornitura costanti, ha dichiarato Paul Smith, direttore senior dell'innovazione dell'azienda, mentre a febbraio Lululemon ha rilasciato due borse rifinite in Mylo. La scorsa settimana, l'azienda newyorkese di scienza dei materiali Ecovative ha aggiunto Reformation e l'azienda di calzature Wolverine alla sua lista di brand. Nel frattempo, la collezione invernale 2022 di Balenciaga presentava uno scenografico cappotto a tutta lunghezza realizzato con Ephea, un materiale a base di micelio sviluppato dal produttore italiano Sqim, e Hermès ha dichiarato che prevede di presentare nei prossimi mesi articoli realizzati con il micelio ingegnerizzato di MycoWorks. Costoso quanto le pelli esotiche della scorsa capsule Cèline in coccodrillo, il micelio è solo uno dei materiali sperimentali che potrebbero rappresentare a breve una nuova frontiera del lusso, prodotti limitatissimi che rappresenteranno presto, oltre ad un'alternativa sostenibile in cui vale la pena investire, uno sfoggio del proprio potere d'acquisto quasi quanto l'ultimo Rolex.