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Perché sempre più brand accettano pagamenti in criptovalute

«Volatilità a breve termine e crescita a lungo termine»

Perché sempre più brand accettano pagamenti in criptovalute «Volatilità a breve termine e crescita a lungo termine»

Il 2022 è stato sicuramente l’anno in cui i brand - forse mossi da una sorta di febbre imperialistica a conquistare per primi quella terra inesplorata che è il Web3 - hanno sperimentato di più con le tecnologie blockchain. Tra gli innovatori assoluti quando si parla di Metaverso, Gucci si è affermato sin da subito come uno dei primi ad adottare tecnologie Web3, tramite progetti NFT come SuperGucci e Gucci Grail o il videogioco Gucci Vault su Sandbox. Non stupisce dunque che il marchio abbia recentemente annunciato che da fine mese inizierà ad accettare pagamenti in criptovalute in alcuni store degli Stati Uniti, una mossa che lega chiaramente la nascente comunità Web3 di Gucci al consumo nel mondo reale. «Gucci cerca sempre di abbracciare le nuove tecnologie che possono fornire un'esperienza migliorata ai nostri clienti» - ha affermato Marco Bizzarri, presidente e CEO di Gucci, in una dichiarazione - «Ora che siamo in grado di integrare le criptovalute nel nostro sistema di pagamento, è un'evoluzione naturale per quei clienti che vorrebbero avere questa opzione a loro disposizione.» 

I pagamenti in criptovalute in store verranno effettuati con un link inviato via e-mail al cliente, contenente un codice QR che consente di eseguire il pagamento dal proprio portafoglio crittografico. Gucci accetterà pagamenti in più di 10 valute, tra cui Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Wrapped Bitcoin, Litecoin, Shiba Inu e cinque stablecoin ancorate al dollaro USA, oltre al Dogecoin, la valuta "meme" originariamente nata per scherzo. Similmente Off-White™ ora accetta pagamenti in crypto nei suoi flagship store di Londra, Parigi e Milano: «Un altro passo importante nella crescita del marchio, che guarda al futuro comprese le tecnologie Web 3.0 e alle esigenze dei clienti in continua evoluzione» ha commentato il brand. Il marchio di orologi di lusso Hublot ha reso possibile l’opzione lo scorso febbraio, mentre il marchio italiano di streetwear di lusso Philipp Plein, uno dei primi ad adottare pagamenti in crypto nell'agosto 2021, ha dichiarato di aver già accumulato 150 bitcoin (pari a circa 6 milioni di euro al momento della stesura) sino ad oggi.

Una scelta che per i marchi può rappresentare allo stesso tempo una strategia funzionale per consolidare la presa sulla community del Web 3 e una nuova generazione di consumatori digitali, ma che allo stesso tempo costituisce una sfida e un rischio in un panorama in cui le monete virtuali non sono ancora state normate. Per aggirare le fluttuazioni di valore ad esempio, Off-White™ utilizza uno speciale terminale POS LUNU, che trova il miglior tasso di cambio da valuta a criptovaluta al momento della transazione ed è compatibile con più portafogli crittografici scansionando un codice QR per saldare il pagamento. La volatilità quando si parla di criptovalute è un problema concreto, basti pensare al fatto che il prezzo del Bitcoin a novembre 2020 ha stabilito un nuovo massimo storico superando i 68.000 dollari per poi ricrollare a meno di 30.000 dollari a luglio, tutto ciò mentre Ethereum ha segnato il suo nuovo massimo storico alla fine dello scorso anno. Nel frattempo, l'interesse generale per le criptovalute è salito alle stelle: un argomento caldo non solo tra gli appassionati ma anche nella cultura popolare, grazie agli investitori di lunga data come Elon Musk e alle piattaforme di trading sponsorizzate ovunque, dalle fermate del bus a le inserzioni Tiktok.

Conseguentemente i funzionari del governo degli Stati Uniti e l'amministrazione Biden hanno espresso sempre più interesse nell’introdurre nuovi regolamenti. La legge infrastrutturale bipartisan da 1,2 trilioni di dollari firmata dal Presidente a novembre include disposizioni di segnalazione che potrebbero rendere più facile tracciare i movimenti delle criptovalute tra gli americani, proprio mentre piattaforme online come PayPal e Square stanno valutando di integrarle come metodi di pagamento possibili. Tesla continua a riflettere sull'opzione di accettare pagamenti in Bitcoin - anche se la società stessa detiene già miliardi in criptovalute - mentre Amazon ha recentemente condiviso su linkedin un annuncio di lavoro per il ruolo di "cryptocurrency e blockchain product lead". L’andamento del Bitcoin è un buon indicatore del panorama delle criptovalute in generale, perché, essendo la moneta più importante nell'ambito delle valute 'virtuali', il resto del mercato tende a seguire le sue stesse tendenze. Ma quanto in alto andrà il Bitcoin? Molti esperti dicono che è solo questione di tempo prima che arrivi a valere 100.000 dollari. Il passato del Bitcoin può fornire alcuni indizi su cosa aspettarsi in futuro: secondo Kiana Danial, autore di Cryptocurrency Investing for Dummies, «volatilità a breve termine e crescita a lungo termine».