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Cosa potrebbe significare la collabo Fendi x Skims

Tra identità da ridefinire e una brand reputation da costruire

Cosa potrebbe significare la collabo Fendi x Skims  Tra identità da ridefinire e una brand reputation da costruire
@connie_personal_shopping
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Kim Jones, Donatella Versace & Kim Kardashian
Kim Jones indossa Louis Vuitto x Supreme
Kim Jones & Travis Scott
Kim Jones & Virgil Abloh
Kim Jones, Yoon Ahn & Travis Scott
Kim Jones & Daniel Arsham

«Prepare for trouble! Make it double!». Questo potrebbe essere il motto della nuova collaborazione tra Fendi e Skims, o fra Kim e Kim, le cui immagini sono apparse online ieri pomeriggio forse per errore nelle IG Stories di @connie_personal_shopping e poi rapidamente rimosse. Secondo i rumors emersi da Reddit e altri forum online la collezione dovrebbe essere presentata addirittura il mese prossimo, anche se ovviamente entrambi i brand hanno mantenuto un silenzio completo a riguardo.

@connie_personal_shopping
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Se non altro, la collaborazione spiega la presenza di Kim Kardashian negli headquarter romani di Fendi della scorsa estate e, soprattutto, dà uno scorcio interessante di ciò che sta accadendo dietro le quinte di entrambi i brand: da un lato, c’è Kim Jones, nuovo direttore artistico di un brand leggendario ma che deve trovare la sua identità in un mondo fur-free e in un mercato della moda già ipersaturo; dall’altro c’è Kim Kardashian che, dopo la fine del reality Keeping Up With The Kardashians, intende diventare una fashion icon dei tempi moderni con le sue collaborazioni con Balenciaga, il suo coinvolgimento negli spettacoli/outing creativi dell’ex-marito Kanye West e soprattutto con il suo brand Skims, nato da poco, già di successo ma avviato a un posizionamento più vicino a quello del fashion luxury che a quello di uno dei tanti celebrity brands apparsi negli ultimi anni.

Kim Jones e la nuova identità di Fendi

Kim Jones, Donatella Versace & Kim Kardashian
Kim Jones & Travis Scott
Kim Jones & Daniel Arsham
Kim Jones & Virgil Abloh
Kim Jones, Yoon Ahn & Travis Scott
Kim Jones indossa Louis Vuitto x Supreme

Sarebbe superfluo sottolineare le enormi competenze di Kim Jones nel proprio lavoro, il suo curriculum parla da sé – un curriculum straordinariamente pieno di collaborazioni: da quella leggendaria di Louis Vuitton e Supreme, alle collaborazioni stagionali con artisti come Daniel Arsham e Amoako Boafo, alla collezione di Dior Homme co-firmata con Travis Scott, fino alla recentissima collezione di Fendi con le grafiche di Antonio Lopez e allo swap tra Fendi e Versace che ha chiuso l’ultima Milan Fashion Week. Nel caso delle ultime collaborazioni che hanno coinvolto Fendi, di cui è diventato direttore creativo l’anno scorso, è chiaro che il piano di Kim è dare slancio a un brand che, nonostante l’eccellente lavoro di Silvia Venturini Fendi, aveva perso la sua scintilla con la morte di Karl Lagerfeld e soprattutto deve affrontare un’industria della moda sempre più sostenibile e dunque fur-free – una sfida non facile per un brand che è nato come una pellicceria e che, insieme alla sua Baguette Bag, ha nelle pellicce la sua signature principale. Le collaborazioni con artisti e con brand giovani e di successo rappresenta precisamente il suo tentativo di ristabilire l'identità visiva di Fendi proprio come ha fatto con Dior Homme.

Collaborare con Kim Kardashian significa dunque collaborare con una delle personalità più celebri dell’industria della moda, ma anche far tornare il brand alla vision originale imposta da Lagerfeld già nel 1965: ossia quella di svecchiare il mondo della pellicceria, di proporre pellicce con colori pop e audaci, con tagli giovanili che restassero desiderabili anche per le nuove generazioni. Lo stesso celebre monogram del brand, quello delle due F speculari per intenderci, è l’acronimo del motto Fun Furs. Fin quasi dalle origini, dunque, l’idea dietro al brand è stata quella di prendere qualcosa di signorile e renderlo giovanile. Nel corso del tempo, però, nonostante l’enorme espansione del brand, gli accessori di Fendi e specialmente le borse sono diventati un marchio identificativo mentre il ready-to-wear, benché eccellente,non è riuscito a sviluppare un’identità visiva abbastanza forte da andare oltre il classico logo. E dunque la scelta di collaborare con Kim Kardashian e Skims ha senso in quanto sia il brand che la sua founder rappresentano oggi il non plus ultra della celebrità, specialmente presso i Millennial e la Gen Z, ossia i due segmenti di mercato più importanti per l’industria della moda contemporanea. 

Kim Kardashian e l’esplosione di Skims

Nato con una controversia riguardante il suo nome ma subito rilanciato con grande successo anche grazie alla popolarità di Kardashian, Skims si è espanso con una rapidità sconcertante nell’ultimo anno: lanciato a fine 2019, il brand è presto arrivato sugli scaffali di alcuni dei più importanti retailer di lusso come Selfridges e Nordstrom andando in costante sold-out; le campagne del brand includono Kate Moss, Megan Fox e Kourtney Kardashian; sono stati aperti pop-up a Los Angeles e Parigi e, ovviamente, il brand è anche diventato supplier ufficiale di intimo e shapewear per il team americano alle scorse Olimpiadi di Tokyo. E tutto questo durante un anno segnato dal lockdown, che ha visto un crollo del retail e una crisi economica della moda.

È chiaro che la brand reputation di Skims è una cosa sola con quella della sua founder, che già tra luglio e agosto 2021 era entrata in un dialogo iper-diretto con l’alta moda grazie al suo rapporto con Demna Gvasalia che ne ha fatto una delle sue muse, oltre che uno dei volti ufficiosi di Balenciaga. In aggiunta alla sua nuova liaison con Balenciaga, Kim è stata anche la recente star di uno degli episodi di SNL più visti degli ultimi mesi, sta per lanciare un nuovo show su Hulu, darà la voce a uno dei protagonisti del film d’animazione Paw Patrol e sarà sicuramente legata ai prossimi lanci relativi a Yeezy x Gap e ai nuovi show di Kanye West. In breve, la collaborazione di Skims e Fendi significherebbe non solo un’importantissima validazione per il brand ma anche un ulteriore passo avanti verso l’ingresso di Kardashian nell’alta moda – e non in veste di modella o influencer ma in quella di creativa e fashion personality a pieno titolo.