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Le 5 camminate più pazze viste di recente in passerella

Quando un altro modello diventa l'accessorio da portare in spalla

Le 5 camminate più pazze viste di recente in passerella Quando un altro modello diventa l'accessorio da portare in spalla

Oltre al setting, alla colonna sonora e al front row, una sfilata è composta principalmente da una cosa: modelli e modelle che camminano avanti e indietro. Il format della sfilata classica è cambiato e si è evoluto negli anni: se ai tempi di Christian Dior le modelle camminavano tenendo in mano un cartellino col numero, oggi gli approcci si sono fatti molto più creativi. La maniera in cui si cammina sulla passerella racconta qualcosa del mood di una collezione, dell'immagine che il designer vuole evocare. La storia delle moda è ricca di momenti simili, specialmente grazie ad Alexander McQueen e John Galliano, due designer che non hanno forse mai organizzato uno show tradizionale. 
È per questo che nss magazine ha elencato le cinque camminate più pazze viste sulla passerella negli ultimi anni. 


#1 Le modelle portate a spalla di Burberry

Per la presentazione della collezione SS22, Riccardo Tisci ha deciso di evocare il ribelle mondo dei rave, con modelli dai volti pieni di piercing intenti a ballare fra cumuli di sabbia e colonne di cemento dei Millennium Mills di Londra. È stata una collezione molto interessante ma l'elemento di follia che l'ha fatta risaltare sono stati i tre look centrali in cui i modelli portavano sulle proprie spalle altri modelli. Il riferimento era al mondo dei concerti e dei festival, una celebrazione dell'amore sul dancefloor, ma sicuramente nessuno aveva mai visto questa camminata sulla passerella di Burberry.


#2 La camminata di Leon Dame per Maison Margiela

John Galliano, il movement director Pat Boguslawski e il modello Leon Dame. Tre personalità che hanno regalato al pubblico uno dei momenti più virali della moda degli ultimi anni durante lo show SS20 di Maison Margiela: persino l'algida Anna Wintour ha riso. A onor del vero tutti i modelli e modelle della sfilata hanno usato una propria camminata "personalizzata", ciascuna delle quali è stata ideata a Boguslawski ma quando Leon Dame è uscito sulla passerella, con i suoi movimenti caricaturali ed esagerati e il suo sguardo furibondo, fermandosi a fissare le telecamere in una posa drammatica il pubblico è rimasto di stucco e, ancora meglio, il modello è diventato un meme istantaneo per gli anni a venire.


#3 Modelle di Rick Owens che indossano altre modelle

Rick Owens è un designer che ama stupire, per non dire scioccare. Dopo tutto è lo stesso che scrisse, negli anni '90: "Vorrei lasciare un nero escremento scintillante nel pallido panorama del conformismo". Nel suo show SS16, per esempio, alcune delle modelle indossavano altre modelle agganciate al proprio corpo – una sorta di poco tradizionale ma molto efficace dimostrazione della letterale forza delle donne, ma anche un momento brillante di creatività in cui l'estetica brutalista di Owens è stata riportata alla vita.


#4 La banda jazz di Issey Miyake

Issey Miyake è forse il designer più universalmente amato dal mondo della moda. Lontano dai circoli dell'hype ma vicino ai cuori di tutti, il suo show FW20 a Parigi non è stato una vera e propria sfilata ma un'esibizione con musica e danza acrobatica. Il concept è giustificato dall'estetica di Issey Miyake Homme Plissè, le cui creazioni sono tutte architettate intorno alla fluidità di movimento del corpo umano. Il risultato è stato uno show incredibilmente allegro – qualcosa di raro in un'industria della moda che invece sembra amare il malumore o, come minimo, l'estrema serietà al di là del proprio estro.


#5 Il tip tap di Cartier Williams per Off-White™

Un momento che nessuno si aspettava, specialmente in uno show di Off-White™, era il tip tap di Cartier Williams. Il tip tap è una danza originatasi nell'ambiente dei minstrel show e del vaudeville, i cui più celebri performer erano storicamente afro-americani, ma che deriva da un melting pot culturale che include sia la Juba Dance di origine africana che le gighe irlandesi e lo step dancing scozzese – pur rimanendo una forma di intrattenimento Made in USA. Un bel simbolo per celebrare la diversity di uno show che ha portato il brand di Virgil Abloh a nuove altezze.