FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

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Quella volta in cui Sofia Coppola organizzò uno show in centro a New York X-Girl, il brand che ha creato lo streetstyle per ragazze

Negli anni ’90 è successo un fatto che oggi avrebbe fatto impazzire tutte le ragazze appassionate di moda vintage, di Sofia Coppola, di Chloë Sevigny e di New York. Era il 1994 e X-Girl, brand adiacente di X-LARGE (creato nel 1991 da Eli Bonerz and Adam Silverman), era appena nato. Fondato da Kim Gordon dei Sonic Youth e da Daisy von Furth, il brand è cosiderato tutt’ora uno dei capostipiti dello street style femminile, con collezioni che si ispiravano alla cultura giovanile del tempo tra sport, musica, outdoor e subculture. Nello stesso anno dell’apertura del primo store a Los Feliz, a Los Angeles, X-Girl ha tenuto il suo primo fashion show, un evento che ha riunito alcuni dei nomi più importanti della moda e del cinema della decade per le strade della Grande Mela.  A Soho, uno dei quartieri più popolari della città, durante la Fashion Week newyorchese - ma rigorosamente fuori calendario ufficiale - e con l’aiuto di nientedimeno che i registi Sofia Coppola e Spike Jonze, è stata presentata la prima collezione del brand, un evento tutt’ora visibile su YouTube grazie a un film documentario che ritrae tutto il caos e l’iconicità di quel giorno. Con Chloë Sevigny (grande amica del brand e delle designer) in passerella, non poteva che essere un successo. 

Ogni elemento della sfilata di X-Girl a Soho era iconico: la data, le persone coinvolte, lo stile guerrilla dello show, ma anche le persone che vi sono capitate per caso. A soli due giorni dalla morte di Kurt Cobain, l’artista che più di tutti incarna l’animo irriverente e controcorrente dell’America anni ’90, Sofia Coppola e Spike Jonze decisero di fare sfilare le modelle proprio fuori dalla venue dello show di Marc Jacobs. Si racconta che, alla fine dello show del designer americano, Linda  Evangelista, i Beastie Boys e Cindy Crawford insieme ad altri si siano ritrovati catapultati in un altro tipo di moda, raccontata da niente meno che una delle registe più iconiche del periodo. «Il nostro amico Marc Jacobs ha appena tenuto una sfilata in fondo alla strada», disse Coppola in camera. «Anche tu puoi fare un fashion show». Si dice persino che durante la sfilata Sevigny avesse preso la camera di ripresa e si fosse infiltrata nell’hotel dove si era tenuta la presentazione di Marc Jacobs, filmando tutto il pubblico che stava uscendo dall’edificio tra cui Leonardo DiCaprio, Naomi Campbell, Donald Trump, Marc Jacobs stesso e organi della stampa come Suzy Menkes e André Leon Talley

«Siamo stufi della flanella, dei jeans neri attillati e di tutto quel look rocker dell'East Village», raccontarono Kim Gordon e Daisy von Furth. In cerca di abbigliamento che riuscisse a incanalare lo stesso stile degli skater di New York, ma fatto per il corpo di una ragazza, le due founder lanciarono una linea che includeva skate skirts e crop top, abiti A-line e micro shorts aderenti. Era come se tutte le ventenni di New York avessero rubato l’armadio ai propri fratelli e avessero rimpicciolito baggy jeans e magliette per renderli più sexy. Ma nulla del design di X-Girl è stato casuale: basti pensare che le grafiche erano firmate Mike Mills, videografo e graphic designer che ha lavorato con creativi del calibro di  Yoko Ono, The Beastie Boys e - di nuovo - Marc Jacobs. Per il volto raffigurato sul logo di X-Girl, tutt’ora utilizzato dal brand, Mills si era ispirato a Michelle Rockwood, artista e amica del grafico. 

Nella prefazione di X-GIRL SHOW, il libro di Angela Hill che racconta la giornata, Chloë Sevigny narra:  «Eravamo tutti nell'orbita dei Sonic Youth: Spike Jonze aveva co-diretto 100% e Sofia Coppola e io avevamo recitato nei video di Mildred Pierce e Sugar Kane. Sofia e Spike si stavano corteggiando e avevano concepito lo show come un'occasione per passare un po' di tempo insieme, almeno così si diceva. Daisy von Furth, co-designer e mente dietro X-Girl, era una regina dell'indie: sua sorella Julie era famosa per Pussy Galore e Free Kitten. Daisy curava lo stile di tutti i rocker e stava creando un nuovo look che sarebbe diventato l'emblema dell'estetica indie degli anni '90. L'amore condiviso da Kim e Daisy per i perfetti abiti a trapezio, le magliette aderenti e le grafiche accattivanti era una garanzia di successo per rendere felici le ragazze. Le nepo baby della West Coast incontravano i ragazzi indie di New York per professare che lo streetwear apparteneva anche alle ragazze. Non erano necessariamente interessate a fare una “sfilata di moda”, ma l'entusiasmo della coppia era contagioso. […] Nessuno ricorda bene chi abbia aggiunto le mollette, erano più una cosa di Courtney Love».

Così, dopo anni di grunge, di anfibi rovinati, pesanti ed enormi, di camicie di flanella e jeans della taglia sbagliata, a New York ha preso il via una nuova moda proprio per le strade della città, a pochi metri dagli esponenti del fashion system riuniti per la Fashion Week. X-Girl è tutt’ora un brand attivo, anche se nel 1998 è stato acquisito da imprenditori giapponesi. In giro per Tokyo, dove si ergono alcuni flagship store del brand, si può sentire ancora ciò che rimane dell’energia della New York anni ’90, delle adolescenti e ventenni che stavano per cambiare la storia della moda femminile, dal glamour e dal grunge al preppy - quello che, oggi, potremmo chiamare coquette