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Gli snapback stanno tornando?

Vi ricordate il cappellino da baseball con la visiera piatta?

Gli snapback stanno tornando? Vi ricordate il cappellino da baseball con la visiera piatta?

Vi ricordate degli snapback, i cappellini da baseball (e non solo) con la visiera piatta? Gli avevamo lasciati nel decennio scorso, dopo un periodo in cui erano stati sulla testa di quasi tutti i rapper del mondo. Tra il 2011 e il 2013 sembrava fosse più indispensabile avere uno snapback sul capo che qualsiasi altra cosa. Poi, però, dal 2014 hanno iniziato a essere sempre meno presenti nei guardaroba delle celebrities, le quali sono tornate a preferire i cappellini con la visiera curva, "a becco". E' bene notare come a veicolare il ritorno del trend delle visiere a becco siano stati i nuovi trap rapper emergenti, che senza dare nell'occhio hanno abbandonato lo snapback, item emblematico di una generazione di rapper cui non appartenevano. Adesso, dopo un lustro di assenza, gli snapback stanno tornando alla ribalta. Negli ultimi tempi sono stati in tanti a portarli, inclusi i tre maggiori influencer del sistema moda: Virgil Abloh, Kanye West e Travis Scott. Così lo snapback si ripresenta nel panorama dello streetwear, spalleggiato dai suoi tre maggiori ambasciatori, con l'intenzione di essere protagonista per i prossimi anni. 

 

Prima di entrare nel merito, penso sia necessario ricapitolare la storia dello snapback. Il primo snapback di sempre - nella fisionomia moderna - ce lo ricordiamo dei Brooklyn Excelsiors, nel lontanissimo 1858. Da allora, un po' tutte le squadre di baseball iniziarono a proporre un proprio snapback per aiutare i giocatori ad avere una buona visibilità nelle partite sotto il sole. Da qui, lo snapback ha iniziato a essere riconosciuto con l'appellativo di "cappellino da baseball". 

Negli anni '30 New Era - che quest'anno festeggia il centenario della sua fondazione - mise le mani su questo business e partorì l'8-panel cap, il cappellino con corona a otto pannelli, poi diventati sei nel 1954 e tuttora l’item di punta del brand a stelle e strisce. Iniziò così la produzione degli snapback New Era marchiati con gli stemmi di tutte le squadre della MLB. Da allora, lo snapback continuò ad acquisire fama, fino agli anni '80, quando la palla passò in mano ai rapper, i protagonisti della cultura giovanile dell'epoca. Dai Run DMC agli N.W.A., da 2pac a Nas, passando per Lil Wayne e 50 Cent. Tutti i rapper avevano uno snapback d'ordinanza in quegli anni, influenzando la cultura black ma anche quella popolare. Questo si osservò anche nella televisione, con Will Smith che spesso portava sulla testa uno snapback al rovescio nelle puntate di "Willy, Il Principe di Bel-Air". Nel mentre lo snapback aveva invaso anche gli altri sport popolari in America, come il basket o il football.

Negli anni 2000 lo snapback dilagò definitivamente, trovando tra il 2011 e il 2013 il biennio di massimo splendore nell'era moderna. Il personaggio chiave di quest'evoluzione fu Tyler, The Creator, che si fece immortalare nel video di "Yonkers" con un 5-panel cap di Supreme sulla testa: lì lo snapback non fu più un'esclusiva del baseball. Già nel 2004, infatti, in seguito all'apertura dello store di Los Angeles del brand di James Jebbia, molti skater vennero visti indossare cappelli a cinque pannelli, anche loro con la visiera piatta, introducendo lo snapback nella cultura skate. 

L'ingresso dello snapback in un altro pianeta consolidò l'item tra quelli più acquistati, e anche in periodi di minor popolarità come gli ultimi anni, il cappello ha continuato a venir proposto da New Era e dai maggiori marchi di abbigliamento da skateboard, come Palace o Supreme stesso. Tuttavia, come detto, gli ultimi anni sono stati abbastanza poveri per lo snapback. Nell'ultimo decennio, dopo un buon inizio, lo snapback ha smesso di essere di moda, fino a quando lo stesso Virgil Abloh non ha salutato la platea dopo l'ultima sfilata di Off-White con un New Era dei Chicago White Sox sulla testa. 

 

Sappiamo tutti quanto un item diventa hype quando a indossarlo sono personaggi di rilevanza mondiale come possono essere i già menzionati Kanye West, Travis Scott (altro amante dei 5-panel cap) o proprio Abloh e Tyler, The Creator. Inoltre, il creative director di Off-White ha già pensato a degli snapback per la sua linea, due dei quali abbiamo avuto modo di vederli nella FW20 del brand con base a Milano. E sono proprio le sfilate i momenti giusti per riscrivere il valore dello snapback, abbinandolo ad abiti totalmente estranei alla sua natura, come per esempio un completo elegante. A tal proposito, i prossimi che vedrei bene a introdurre lo snapback nelle proprie collezioni potrebbero essere designer molto vicini alla Generazione Z quali Marcelo Burlon e Francesco Ragazzi.

Alla fine di questo discorso, c'è da fare un grande plauso a chi è da sempre un fedelissimo dello snapback, oltre tutte le tendenze: Jay Z. Il marito di Beyoncé è stato fotografato innumerevoli volte con uno snapback erto sopra il capo, e in ogni frangente è sempre stato il rapper più cool col cappello da baseball, tanto da farlo suo. Negli ultimi tempi, infatti, il rapper di Brooklyn (non a caso la città dove è nato lo snapback moderno) è stato spesso immortalato con indosso un New Era speciale, brandizzato col logo di Roc Nations Sports - con cui sta cercando di costruire il suo impero da procuratore sportivo -, un ottimo modo per fare pubblicità gratuita alla sua ultima idea da rapper-imprenditore.

Come lo snapback sia passato dai campi da baseball alle passerelle lo dobbiamo alla sua sagoma atipica, al suo carattere estremamente street e alla sua anima forgiata nel tempo dalle rap battle nei ghetti come dagli skater di tutto il mondo. Nel 2020, una nuova sfida attende il vecchio cappellino da baseball: riconfermarsi come un item di culto dello streetwear e tornare nuovamente alla ribalta.