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Give me five: the best 5 moments of LCM

London's got talent

Give me five: the best 5 moments of LCM London's got talent

L'alba di questo nuovo giorno sancisce il tramonto della LCM SS 2016. Per ripercorrere e rendere omaggio a quello che è stato, anche oggi vi diamo il cinque: vi presentiamo i cinque momenti più solleticanti, frizzanti, innovativi ed interessanti che hanno reso l'appena trascorsa London Collection Men un'edizione unica nel suo genere. 

#1 J.W. Anderson

Aspettavamo di assaporare il lavoro di J.W. Anderson con la stessa trepidazione dei maturandi per la prova orale. Un evidente fil rouge collega la nuova collezione SS 2016 alla precedente: simile ispirazione, richiami bijoux, parole semanticamente affini. Uno degli aspetti interessanti di Anderson è che non dimentica: rivoluziona il suo passato innovandolo, sì, ma mantenendo sempre una certa continuità identitaria. Tutti i capi in passerella sono intrisi di un simbolismo zen - partendo dai pendenti, dai talismani e dai piccoli oggetti in mano ai modelli, per arrivare poi alle silhouettes: divise vintage da lavoro francesi, con tagli oversize. Un richiamo visivo alla giovinezza e alla sua innocenza, allo spazio e all'ordine mentale. 

#2 Matthew Miller

Per la SS 2016, Matthew Miller si focalizza sull'immaginario collettivo legato all'abbigliamento da ufficio: un universo pettinato ed abbottonato, fatto di linee semplici, pulite, colori neutri e poca esuberanza. Cosa ne ha fatto Miller di questo suo punto di partenza? L'ha spettinato, l'ha sbottonato e, soprattutto, l'ha letteralmente stropicciato. Il designer è stato in grado di rivoltare come un calzino uno stile d'abbigliamento consolidato, aggiungendo carattere e rispettando quei tratti che donano specificità e riconoscibilità al genere. Ecco un reale motivo per uscire di casa direzione ufficio la mattina.

#3 Christopher Shannon

Christopher Shannon ha preso una passerella e l'ha gettata in secchi di vernice colorata: la grigia Londra ha dovuto inchinarsi ad un tripudio di inaspettate tinte neon. Un'esuberanza da party-boy mascherata però da silhouette classiche, a creare un contrasto concettuale molto affascinante. Un'anima festaiola, quella di Shannon, espressa tramite un susseguirsi di giacche e jeans oversize, spalle calanti, top a manica lunga e stampe prepotenti. Menzione obbligatoria per la collaborazione tra il designer e il brand CAT - che ha portato alla creazione delle sneaker dalla suola Jurassic Hooves.  

#4 Agi & Sam

Innanzitutto, il make up: stellare. Come se fissando troppo a lungo il cielo stellato, i modelli fossero stati risucchiati dalla notte.

Lo stesso blu-notte, in tutte le sue sfumature e declinazioni, fa da leitmotiv all'intera collezione: è imperante su giacche dal taglio classico, su completi stripe, su pantaloni over e su ampi coat. In un mix tra trend attuali e stile senza tempo, ogni capo di Agi&Sam è intercambiabile e sfruttabile al massimo, abbattendo le barriere della stagionalità: tutto sta alla perfezione con tutto, sempre. E' un sogno? Sì, più o meno. Le stelle alla fine ci sono.

#5 Xander Zhou

Prima di immergervi nel mondo Xander Zhou ripulitevi la mente, fate ordine, chiaritevi le idee: il designer ha infatti intenzione di regalarci molto. Apparentemente Zhou sembra volerci proporre tre collezioni diverse, condensate in una sola anima: un iniziale approccio minimal e neutro lascia poi spazio a capi caratterizzati da un inconfondibile chinese heritage che, a loro volta, confluiscono in una stripe attitude, a metà tra il classico ed il sognante. Nessuna portata è mai esageratamente abbondante se viene servita correttamente e Xander Zhou, questo piatto, questo tripudio di generi, l'ha presentato proprio magistralmente.