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Black Mirror's Anatomy

Tutte le ispirazioni dietro la serie

Black Mirror's Anatomy Tutte le ispirazioni dietro la serie

Sta per arrivare la terza stagione e l'hype sale.

Il 21 ottobre torna Black Mirror, per la prima volta su Netflix.

Lo show made in UK creato dal comico Charlie Brooker, grazie allo stile cinico e provocatorio, è diventato un piccolo culto.

La formula è quella dell'antologia, in cui ogni episodio, con scenari e protagonisti diversi, immagina un futuro deformato dall'uso della tecnologia.

Le storie sono un crudo monito al potere che diamo agli schermi neri che ci circondano, dai cellulari ai computer, a come ci influenzano fino a plagiarci, fino quasi a spezzarci, a diventare zombies col cervello spento.

Ci sono il primo ministro costretto ad umiliarsi in diretta televisiva; la società che pedala per fornire energia a un mondo futuro ipotetico, accumulando punti-soldi e sognando la partecipazione a talent show; una coppia alle prese con un tradimento rivissuto attraverso un chip che permette di registrare ogni istante della propria vita e di rivederlo; Martha, la ragazza che instaura una relazione con un sistema informatico che replica il fidanzato morto.

Lo hanno definito "Twilight Zone per l'era digitale", la serie fantascientifica del 1959 sceneggiata da Ray Bradbury e Rod Serling, ma anche "una scatola di cioccolatini fondenti", perchè Black Mirror offre un assortimento di storie ciniche e autonome, ma è di più. E' un racconto distopico, spietato e pessimista, una parabola che ci obbliga ad interrogarci sul nostro rapporto con la tecnologia, a guardarci, a specchiarci nella realtà.

Pronti per vedere come in un prossimo futuro la vita umana verrà stravolta dallíuso della tecnologia? Appuntamento il 21 Ottobre su Netflix.

 

FEEL LIKE: Cindy Sherman, Paul McCarthy, Maurizio Cattelan

In "The National Anthem", episodio iniziale della serie, il primo ministro inglese Michael Callow (Rory Kinnear) per salvare la principessa Susannah (Lydia Wilson) rapita da dei criminali è costretto a sottoporsi ad un'umiliazione in diretta mondiale: deve fare sesso in diretta televisiva con un maiale. È questo anche il soggetto di Train, Mechanical, grottesca opera di Paul McCarthy che raffigura un gigantesco George W. Bush rosa intento a sodomizzare dei maiali. 

Black Mirror è uno specchio cinico, ironico, spietato, spesso inquietante, che provocando ci costringe a riflettere sul mondo e sulle nostre esistenze, come accade con i maestri dell'arte contemporanea, da Maurizio Cattelan a Cindy Sherman.

 

DRESS LIKE: Maison Martin Margiela

In queste settimane girano in rete le prime immagini della nuova stagione di Black Mirror, rivelando una certa nostalgia eighties nel look delle protagoniste Mackenzie Davis e Gugu Mbatha-Raw. 

Ma nella serie creata da Charlie Brooker non esiste uno stile unico. Il concept antologico che delinea ogni episodio assicura una varietà di outfits ed ispirazioni modaiole, che cambia a seconda del tema trattato. Niente fantasiose creazioni di un futuro prossimo tipiche dei film sci-fi, né guardaroba eccentrici alla Blade Runner né robotici e artificiali come in Ex-Machina, Black Mirror sceglie di vestire i propri personaggi in modo funzionale alla storia, asciutto, senza discostarsi troppo dalla moda contemporanea, ma semmai inserendo elementi classici o vintage come accade in Her

Un marchio che potrebbe essere perfetto? Maison Martin Margiela.

 

THINK LIKE: Kurt Vonnegut, Ray Bradbury, J.G. Ballard, Gary Shteyngart

"La tecnologia non è mai il cattivo nello show" ha detto Charlie Brooker "Parla di debolezze e pasticci umani. Racconta della società e di come comunichiamo."

Non è una mera antologia di fantascienza, è una riflessione precisa e cinica sui concetti di umanità, tecnologia e comunicazione.

Se non c'è una vera e propria ispirazione letteraria dichiarata, è vero però che diversi sono gli autori e i libri che condividono mood, storie e visioni di Black Mirror.

Facile citare Philip K. Dick, Isaac Asimov, Aldous Huxley con "Brave New World", George Orwell con "1984", J.G. Ballard con "The Atrocity Exhibition" o Ray Bradbury con "Fahrenheit 451".

Più interessanti "Harrison Bergeron", racconto di Kurt Vonnegut contenuto in "Welcome to the Monkey House", e "Super Sad true love story" di Gary Shteyngart.  

Nel primo, ambientato nel 2053, la società costringe gli uomini ad un'esistenza identica per tutti obbligandoli e controllandoli attraverso un dispositivo radiofonico nelle orecchie che inibisce le facoltà mentali. Il giovane Harrison Bergeron si ribellerà.

Nel secondo, che presto diventerà una serie televisiva realizzata da Ben Stiller, l'amore tra Leonard Abramov e Eunice Park si sviluppa in un'America governata da un regime totalitario devoto al consumismo, in bancarotta a causa dei suoi debiti con la Cina.

 

SOUND LIKE: Irma Thomas, "Anyone Who Knows What Love Is (Will Understand)"

La colonna sonora della terza stagione di Black Mirror sarà curata da Ben Salisbury e dal membro dei Portishead Geoff Barrow, che insieme hanno già lavorato alle musiche di Ex Machina, ma, finora, il commento sonoro più toccante è un vecchio successo di Irma Thomas "Anyone Who Knows What Love Is (Will Understand)". A cantare è Jessica Brown Findlay, famosa come Lady Sybil Crawley in Downton Abbey, che in "Fifteen Million Merits" interpreta la concorrente di un talent show che ricorda X Factor.

 

TASTE LIKE: English Breakfast

 

LOVE LIKE: "it is impossible to look away from reality, even if it is distressing and dark"

Black Mirror. Come gli schermi che ci circondano ed attraverso i quali filtriamo i nostri rapporti, le vite e la percezione del mondo, come gli smartphone, i tablet, i computer, i televisori...

La serie in arrivo su Netflix ci mostra isolati, repressi, egoisti, soffocati dal potere e assuefatti alla tecnologia tanto da diventare aridi. Ci provoca, insulta, ferisce, mostra una realtà ed un futuro desolanti e oscuri, ma nonostante questo non riusciamo a distogliere lo sguardo.

Perché? Charlie Brooker, tra umorismo nero e spietata critica metamediatica, realizza un prodotto onesto.