
Cosa aspettarsi dall'acquisizione di Warner Bros. Un evento senza precedenti che potrebbe cambiare l'intero settore cinematografico
Netflix ha recentemente annunciato di essere arrivata a un accordo per acquisire – per circa 83 miliardi di dollari – la Warner Bros., ovvero la divisione cinematografica della grande conglomerata Warner Bros. Discovery, una delle realtà più influenti dell’industria dell’intrattenimento. Se l'operazione dovesse andare in porto, la piattaforma – già tra i protagonisti assoluti del mercato audiovisivo statunitense – godrebbe di una posizione senza precedenti nel settore, ottenendo i diritti di sfruttamento di numerosi franchise e universi narrativi di enorme richiamo, come Il Signore degli Anelli, Harry Potter, Game of Thrones e Barbie, tra i molti.
La possibile acquisizione include anche i DC Studios, la divisione responsabile dei film ispirati ai personaggi della DC Comics, tra cui Superman o Batman, oltre alla piattaforma di streaming HBO Max. Da settimane circolavano speculazioni su chi avrebbe rilevato la compagnia, da tempo in difficoltà economiche. Negli ultimi anni Warner Bros. aveva accumulato ingenti debiti – che non riusciva più a sostenere, motivo per cui era alla ricerca di un acquirente. Nonostante la situazione finanziaria della società-madre, la divisione che verrebbe acquisita da Netflix è comunque solida e competitiva, e possiede un patrimonio di competenze e professionalità che potrebbe rivelarsi particolarmente vantaggioso per l'azienda nei prossimi anni.
Come potrebbe cambiare l'industria cinematografica
Today, Netflix announced our acquisition of Warner Bros. Together, we’ll define the next century of storytelling, creating an extraordinary entertainment offering for audiences everywhere. https://t.co/rXPFMNIs1A pic.twitter.com/0pdsMUEob8
— Netflix (@netflix) December 5, 2025
L’accordo tra Netflix e Warner Bros. rappresenta un evento senza precedenti per l’industria cinematografica e potrebbe ridefinire in modo radicale gli equilibri del settore: due realtà di queste dimensioni, infatti, fino a oggi non si erano ancora mai fuse. Sebbene non sia ancora chiaro quali siano le reali intenzioni di Netflix, gli osservatori delineano diversi possibili scenari.
Il primo è quello in cui Netflix sfrutti l’acquisizione per modificare la propria struttura aziendale e diventare anche un distributore cinematografico tradizionale. In questo caso, i film di fascia media o medio-piccola potrebbero trovare sempre meno spazio nelle sale, rischiando di non essere più prodotti oppure di venire distribuiti direttamente in streaming.
@tylercwhitmore It’s a sad day for cinema as Netflix is acquiring Warner Bros. and it’s hard to see any optimism in this #netlflix #warnerbros #warnerbrothers original sound - Tyler Whitmore
Un secondo scenario prevederebbe invece che Netflix utilizzi Warner per trasformare il modello delle sale cinematografiche in una sorta di vetrina promozionale per la piattaforma. I grandi film basati su franchise e proprietà intellettuali gestiti da Warner arriverebbero al cinema solo per brevi periodi, per poi passare rapidamente allo streaming, con l’obiettivo di incrementare nel lungo periodo gli abbonamenti e l’attenzione verso Netflix.
Il terzo scenario sarebbe quello più temuto dagli addetti ai lavori, e consisterebbe nella progressiva demolizione della struttura operativa di Warner, mentre Netflix sfrutterebbe solo le proprietà intellettuali del marchio. Ciò comporterebbe la fine della distribuzione cinematografica tradizionale dei film Warner e, di conseguenza, una drastica riduzione dell’offerta di grandi titoli annuali nelle sale, a favore di un aumento di film e serie di richiamo disponibili direttamente su Netflix.
Non è ancora detta l'ultima parola
L’acquisizione che vede protagonista la Warner Bros. dovrà comunque ottenere l’approvazione delle autorità antitrust prima di diventare effettiva: un processo che richiederà dai 12 ai 18 mesi e il cui esito non è affatto scontato. Netflix dovrà inoltre fornire ampie garanzie sul fatto che le due aziende continueranno a operare in modo sufficientemente separato, evitando di creare situazioni di monopolio – sia nel mercato delle sale cinematografiche, sia in quello dello streaming.
Se l’operazione venisse bloccata, Warner potrebbe persino ritrovarsi nella situazione di non dover più cercare un compratore. Una clausola dell’accordo stabilisce infatti che, in caso di mancata approvazione da parte dell’antitrust, Netflix sarebbe comunque tenuta a versare a Warner 5 miliardi di dollari: una somma con cui si potrebbero finanziare almeno una decina di grandi film. Per questo motivo alcuni commentatori hanno ipotizzato che Warner non creda davvero che l’acquisizione abbia possibilità di essere approvata, e che stia semplicemente puntando a incassare quella penale.
Inoltre, a seguito dell'accordo tra il consiglio di amministrazione di Netflix e quello di Warner Bros. Discovery, la multinazionale statunitense Paramount Skydance ha annunciato – rivolgendosi direttamente agli azionisti, attraverso quella che viene chiamata “offerta d’acquisto ostile” – di avere intenzione di pagare le azioni di Warner Bros. Discovery 30 dollari l’una, arrivando a una valutazione complessiva dell’azienda intorno ai 108 miliardi di dollari. Il comunicato che accompagna l’offerta di acquisto ostile richiama esplicitamente anche il complesso iter di approvazione che Netflix potrebbe dover affrontare, soprattutto in relazione alle norme antitrust pensate per prevenire abusi di posizione dominante da parte dei principali operatori.











































