
Cosa abbiamo amato e cosa odiato di "Stranger Things 5 Volume Uno" Tra binge watching e spoiler nell'attesa del gran finale
È arrivata la quinta e ultima stagione di Stranger Things. Anzi, per la precisione, è arrivato il primo volume della quinta e ultima stagione di Stranger Things, il che fa storcere il naso e non poco. Sembra paradossale che il primo prodotto di Netflix ad aver lanciato il binge watching, ad aver reso universale il termine, oltre che una prassi diventata comune dall’arrivo e soprattutto dall’espansione della piattaforma di Netflix, sia lo stesso che per il suo finale venga spezzettato al punto da essere lanciato al pubblico come si farebbe con le briciole alle anatre.
La strategia di uscita di Stranger Things 5
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— hellshee | stranger things spoilers (@_hellshee_) November 30, 2025
Non è la prima volta che capita, né per il titolo dei fratelli Duffer né per lo streamer. È divenuta ormai consuetudine l’idea di spargere su più settimane o mesi l’uscita di una stagione, non optando per un rilascio settimanale, ma avvalendosi di divisioni come Parte Uno o Volume Due sperando sia che gli utenti rimangano il più a lungo abbonati alla piattaforma, sia chissà che venga loro voglia di rivedere i primi episodi già usciti in attesa della parte finale.
Con la sua ultima stagione, Stranger Things ha portato la strategia allo stremo: con quattro episodi rilasciati il 27 novembre, tre destinati al 26 dicembre e il finale in arrivo a Capodanno, Undici e il suo gruppo di amici hanno deciso che il periodo delle feste bisogna passarlo insieme alla combriccola di Dungeons & Dragons, trascurando i nostri di famigliari o costringendoli a vedere tutti insieme gli episodi sotto l’albero tra una fetta di panettone e una partita a tombola.
La formula, come aveva evidenziato già la quarta stagione, paradossalmente depotenzia la forza della storia - o, se prendiamo ad esempio Mercoledì 2, fa persino scordare l’arrivo di un secondo volume. Una sollecitazione che si sarebbe potuta alimentare con l’uscita settimanale oramai dimenticata, anche se streamer come AppleTV+ e i suoi successi più recenti hanno dimostrato funzionare ancora (l’ultimo caso? Lo sci-fi Pluribus di Vince Gilligan). È pur vero che lo show che più di tutti ha sospinto e reso consuetudine il rilascio di una serie in blocco non poteva rinunciarvi con facilità, dovendo sottostare perciò alle sue stesse regole, pur cercando a proprio modo di raggirarle con questa divisione trittica.
Il problema degli spoiler
— ɥʇɐW - Portal Stranger Things | SPOILERS (@portalm4tthk) November 27, 2025
Ovviamente nessuno obbliga gli spettatori a guardare subito tutti gli episodi. Vista anche la loro durata (la quarta puntata conta un’ora e ventisei minuti) si avrebbe senz’altro modo di arrivare gradualmente alla fine dell’anno così da veder distribuita su più settimane la visione della stagione. Ma c’è un altro ostacolo che i fan di Stranger Things o di qualsiasi prodotto mainstream sanno ogni volta di dover scansare: lo spoiler. Perché dribblare in mezzo a storie Instagram, post di Facebook, gif su X per arrivare più impreparati possibili alle svolte che la nuova stagione va prendendo è sempre più difficile.
É spesso la paura degli spoiler la prima a obbligare gli utenti a divorare gli episodi senza poter gustarli come si vorrebbe, a finire serie in un solo giorno solo per essere sicuri che nessuno possa rovinarci alcuna eventuale sorpresa. E magari, nell’ipocrisia generale, alcuni non rispettano nemmeno la regola di non fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi, postando in primis quel plot twist inaspettato o quella morte dietro l’angolo, giusto per provare un brivido di malvagità lungo la schiena.
Prime impressioni in attesa del secondo volume
La frustrazione che si porta dietro il ritorno di Stranger Things ha però anche una ragione legata anche alla qualità del prodotto. Con i protagonisti che devono convivere con la devastazione lasciata da Vecna, la serie prosegue mettendo sul tavolo fin da subito l’azione, una sensazione di pericolo costante, l’esigenza di mettere fine al progetto senza sprecare nemmeno una cartuccia delle mille e più che lo show ha e vuole sparare. La forza di Stranger Things si lega a doppio giro con quella della stagione precedente, non permettendosi nemmeno un passo indietro e mostrandosi ben consapevole che la posta in gioco è estremamente alta. Lo è per Undici e i suoi amici, diventati nel corso della storia la sua famiglia. Lo è per gli abitanti di Hawkins. Ma lo è altrettanto per la serie medesima, che sa che non può e non deve sbagliare con la sua conclusione.
Stranger things 5 spinge immediatamente sul turbo in maniera costante e coinvolgente in queste sue prime quattro puntate. Una smania che porta in avanti e poi si interrompe, avanza e si arresta un’altra volta, con i vari volumi che lasciano la continua sensazione di star smorzando una tensione la quale, invece, la narrazione vuole e riesce a tenere alle stelle, il cui arresto speriamo non indebolisca il sopraggiungere del (vero) finale. Ma il giudizio, così come la storia, non può che rimanere per il momento sospeso. E quindi eccoci qui, a metà del percorso, a ritrovarci almeno a dire come faceva il famoso film L’odio di Mathieu Kassovitz: fino a qui tutto bene.













































