Vedi tutti

Anche l’Italia avrà un ministro della Transizione Ecologica

Lo hanno annunciato le principali associazioni ambientaliste dopo un incontro col premier Draghi

Anche l’Italia avrà un ministro della Transizione Ecologica Lo hanno annunciato le principali associazioni ambientaliste dopo un incontro col premier Draghi
Discarica in fiamme, Sicilia
Industrie siderurgiche di Sulcis, Sardegna
Raffineria di Gela, Sicilia
L'Ilva di Taranto
Centrale termoelettrica di Brindisi

Dopo un incontro con il primo ministro Mario Draghi, tenutosi due giorni fa, la presidente del WWF, Donatella Bianchi, insieme ai rappresentati di Greenpeace Italia e Legambiente, rispettivamente Ivan Novelli e Giuseppe Onufrio, ha annunciato che anche l’Italia avrà un ministro per la transizione ecologica. In riferimento al nuovo ruolo è stato utilizzato il termine di “super-ministro” per indicare il ruolo trasversale che questa figura dovrebbe avere coinvolgendo sviluppo economico, agricoltura e ambiente. Suo compito sarà quello di allocare e gestire quel 37% dei Recovery Fund europei che saranno destinati ad azioni a favore del clima e della biodiversità. Le tre associazioni ambientaliste hanno spiegato: 

In primis servono una visione coraggiosa e obiettivi coerenti, con più semplificazioni sull'economia verde, coniugate con controlli pubblici più efficaci, un'organizzazione burocratica competente, […] Si tratta di riforme necessarie per garantire qualità dei progetti, velocità della spesa e certezza del rispetto delle regole e che urge al più presto mettere in campo. 

Durante le consultazioni sono stati discussi alcuni temi-chiave per l’operato del futuro ministero, che vanno dallo sviluppo delle energie rinnovabili all'economia circolare, dalla mobilità sostenibile all'innovazione industriale, dall'agroecologia alla salvaguardia delle aree protette. Il nuovo ministro si incaricherà di rivedere il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) e definire nuovi target in linea coi nuovi obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 che alzano gli obiettivi di riduzione dal 40% al 55% entro il 2030. Lo sviluppo delle energie rinnovabili dovrà essere accelerato di 5-6 volte rispetto alla situazione attuale, semplificando e accelerando le procedure per l’energia eolica e agrovoltaica, procedendo anche a una riforma fiscale per eliminare tutti i sussidi dannosi per l’ambiente.

Discarica in fiamme, Sicilia
Industrie siderurgiche di Sulcis, Sardegna
Raffineria di Gela, Sicilia
L'Ilva di Taranto
Centrale termoelettrica di Brindisi

Verrà inoltre creato un Fondo per implementare il nuovo Piano europeo per l'economia circolare  che riguarda gli interventi dedicati alla simbiosi industriale, al riciclo chimico, al riciclaggio dei rifiuti, all’attivazione di sistemi di riutilizzo di prodotti a quelli che producono compost e biometano, realizzando anche impianti con cui recuperare materia e produrre energia rinnovabile. Nelle città, verrà promosso un trasporto pubblico a emissioni zero, realizzate strutture che promuovano il ciclismo e la micromobilità elettrica e concentrare il trasporto merci sulle ferrovie piuttosto che sui mari e sulle strade. I fondi verranno inoltre impiegati per l’innovazione tecnologica necessaria alla riconversione delle industrie con la costruzione di impianti della bioeconomia, che coinvolgeranno anche l’industria agraria. Infine il ministero si occuperà di pianificare una strategia in grado di tutelare e ricostituire il capitale naturale italiano in linea con il Green Deal europeo e della Strategia Europea sulla Biodiversità.