Vedi tutti

Mìlan Loves Napulè

Cosa aspettarsi dal live di Pino d'Angiò al Plastic

Mìlan Loves Napulè Cosa aspettarsi dal live di Pino d'Angiò al Plastic

Milano e Napoli possono sembrare due città diametralmente opposte: usi, costumi, colori, cibo identificano due realtà distanti, avvicinate però da un ideale, la musica. Napoli è icona del funk, del suono caldo degli anni '80. Milano è una disco più veloce, più battuta, più sintetizzata che sfocia nei fasti dell’Italo Disco. Entrambe contribuirono a rendere il suono italiano degli anni '80 unico, riconoscibile, per certi versi di pura avanguardia, ed entrambe possono essere identificate come due capitali della musica italiana.

Milan Loves Napulè” nasce dalla voglia di rafforzare il ponte che unisce le due realtà. Il party messo in piedi da Anna Molly e Soul Express è la celebrazione di due città che guardano al futuro senza trascurare il passato, evolvono, cambiano, ma non dimenticano le proprie radici. In questo secondo appuntamento avremo da un lato il napoletano Pino D'Angiò, icona mondiale della Disco e del Funk Italiano, dall'altra il Plastic, icona mondiale del clubbing made in Italy - fondato dal compianto Lucio Nisi nel lontano 1980. Accompagneranno il live i dischi di Anna Molly Soundsystem, Thanksmate Tommiboy, Fritto Misto, Ritmo Posato Animals Don’t Dance e Big Cinquantero oltre che la selezione di drink appositamente realizzata e napoletanizzata da Masterchedo. Un modo unico per alimentare una connessione speciale, o forse l’unico modo possibile per far incontrare le due città. Per comprendere a pieno questa sinergia - e conoscere meglio il mood del party di venerdì 22 novembre al Plastic - nss magazine si è fatta raccontare da “Milan Love Napulè” i dischi fondamentali del party. 

Oro - Sasà (1983)

Una delle track più iconiche del Napoli Sound, recentemente inserita nella compilation Napoli Segreta (curata da DNapoli, Nu Guinea, Pellegrino e Famiglia Discocristiana). Gli anni ‘80 sono gli anni che portano alla ribalta il suono caldo della disco made in Napoli: dopo la guerra Guerra le contaminazioni della black music invadono la città partenopea, arrivando per la prima volta in Italia proprio attraverso il capoluogo campano. Sono gli anni di Rosso Napoletano di Tony Esposito, gli anni de La Smorfia di Troisi, quelli che segneranno indelebilmente il suono di un’epoca e l’estetica di una città. 

Napoli Centrale - Acquaiuò l'Acqua è Fresca (1992)

Pura poesia sotto forma di groove. E’ questo che James Senese (assieme a Pino Daniele, Toni Esposito, Tullio De Piscopo) e Franco Del Prete creano quando fondano Napoli Centrale - come la fermata ferroviaria di Napoli -  diventando la traduzione italiana dei mostri sacri del jazz Coltrane, Davis e i Weather Report. Sono i Napoli Centrali a garantire la nascita di quello che passerà poi alla storia come “Neapolitan Power”, ritmi e melodie eclettiche si aggiungono iconici testi napoletani, fra un giro di sax o un assolo di basso.

Pino D'Angiò - Una Notte da Impazzire (1981)

Non è famosa come “Ma Quale Idea”, ma una “Notte da Impazzire” è un autentico sconquasso: testo e melodia che nonostante siano uscite 38 anni fa, suonano ancora incredibilmente contemporanee. Uno dei capolavori di Pino D’Angiò e di tutto quello che la sua musica e la sua estetica rappresentato, che anche grazie all'esplosione del Napoli Sound generato da Nu Guinea, è attualmente una delle track più suonate nei Disco e Funk Clubs di tutta italia. Un giusto tributo a una leggenda vivente.

Ornella Vanoni - Ti Voglio (1977)

Presente nell'album del 1977 “Io Fuori”, “Ti Voglio” di Ornella Vanoni è una delle canzoni disco made in Milano che meglio rappresentano la propria epoca. Curata da una giovane Ornella Vanoni e arrangiata dai New Trolls, è recentemente diventata soundtrack di festival come Dekmantel (e non solo) dopo che Jamie XX l'ha suonata nel Selectors stage durante un indimenticabile set di 3 ore. 

Fred Ventura - The Years (1985)

Con “The Years” il suono si raffredda e Milano diventa elettronica, una città che molti conoscono meglio e che i più hanno imparato ad apprezzare. Sintetizzatori e testi in inglese, questo pezzo di Fred Ventura rappresenta la Milano di cemento in piena espansione economica. Cassa veloce, ritmo alto e l'inno dedicato alla strada, all'asfalto, da vivere tutta la notte fino alle prime "morning lights, alright". 

Inoltre, il mixologist Masterchedo, autore della drink list, e la leggendaria Pinky del Plastic hanno girato un video promozionale per la serata.