FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

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Adesso gli influencer italiani devono iscriversi a un albo della AGCOM Trasparenza, tutela dei minori e sanzioni fino a 600mila euro per chi non rispetta le nuove norme

Indice

  • La nascita di una professione da regolamentare 

  • Il nuovo albo AGCOM degli «influencer rilevanti»

  • Trasparenza, tutela e sanzioni

È da circa due anni che l'Italia cerca di trovare una quadra al mestiere dell'influencer, una figura professionale che si è formata negli ultimi dieci anni. Mentre fino a poco fa le uniche leggi a cui dovevano attenersi i content creator del Bel Paese erano quelle sul diritto d'autore e sulla comunicazione commerciale (in pratica, leggi che erano state create per la televisione), dopo la Francia, anche l'Italia ha pensato di regolamentare a pieno questo nuovo impiego.

A gennaio del 2024, era stato annunciato che la AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) avrebbe steso un piano a cui si sarebbero dovuti attenere influencer aventi un numero complessivo di 1 milione di follower e che generano reazioni su almeno il 2% dei contenuti. La scorsa settimana, la AGCOM ha pubblicato sul proprio sito un form per l'iscrizione all'albo degli «influencer rilevanti».

Secondo l'ente, si tratta di soggetti con almeno 500mila follower (conteggiati al trentesimo giorno prima dell’invio del modulo) oppure 1 milione di visualizzazioni medie mensili (calcolate con riferimento ai sei mesi antecedenti il giorno dell’invio del modulo) su almeno una delle piattaforme di social media o condivisione di video utilizzate. 

Negli ultimi due anni, il mondo dell'influencing italiano ha subito strattoni su tutti i lati: a finire nel mirino della critica pubblica sono stati tantissimi creator, tra cui notoriamente Chiara Ferragni e Anna Dello Russo. La prima è stata malaugurata protagonista del Pandoro Gate, la seconda ha vinto un contenzioso con l'Agenzia delle Entrate riguardo la detraibilità degli abiti, dei gioielli e degli accessori che ha sempre considerato da scalare dalle tasse poiché «funzionali alla sua attività lavorativa». 

Il Codice di condotta che ha pubblicato la AGCOM per i content creator ha l'obiettivo di garantire trasparenza e correttezza nel mercato digitale. Gli influencer che si dovranno iscrivere all'albo avranno l'obbligo di trasparenza sulla pubblicità ma dovranno anche seguire nuove regole sulla tutela dei minori e la non discriminazione. Chi non seguerà le nuove norme potrà essere soggetto a sanzioni severe, con multe che variano da 10mila a 250mila euro per la pubblicità non dichiarata e da 30mila a 600mila euro per violazioni legate alla protezione dei minori.

Takeaway

  • Professione regolamentata: l’Italia, dopo anni di dibattito, ha deciso di riconoscere e regolamentare ufficialmente il lavoro degli influencer, allineandosi ad altri Paesi europei come la Francia.

  • Registro AGCOM: gli influencer con oltre 500mila follower o 1 milione di visualizzazioni mensili dovranno iscriversi all’albo degli «influencer rilevanti» e rispettare un nuovo Codice di condotta.

  • Trasparenza e sanzioni: le nuove regole puntano a tutelare i consumatori e i minori; le violazioni potranno costare multe salate fino a 600mila euro