Il Twiga è arrivato anche a Milano Il formato che unisce il fine dining al clubbing internazionale
Nel panorama della movida notturna milanese, un nuovo capitolo si apre con l'inaugurazione di Twiga in via Turati 29, un indirizzo che promette di elevare gli standard dell'intrattenimento esclusivo. L'apertura a Milano non è casuale: Twiga, marchio sinonimo di lusso discreto e vivacità cosmopolita, estende il suo impero già consolidato tra Monte Carlo, la Versilia, Baia Benjamin e Porto Cervo, al cuore pulsante della metropoli lombarda, importando un modello ibrido che fonde gastronomia raffinata e clubbing di alto livello.
Il format di Twiga si basa su un equilibrio calibrato tra convivialità e riservatezza, elementi che lo distinguono nel affollato ecosistema della nightlife. All'ingresso, una policy innovativa e rigorosa garantisce l'intimità degli ospiti: le telecamere degli smartphone vengono temporaneamente oscurate, liberando lo spazio da registrazioni indesiderate e permettendo a chi varca la soglia di immergersi nel presente senza il peso della condivisione digitale. È un approccio radicale alla privacy, che riflette l'essenza del brand: un rifugio per chi cerca esperienze autentiche, lontane dal clamore dei social e vicine al piacere puro del momento.
La serata si articola in due fasi distinte, pensate per accompagnare l'evoluzione naturale della nottata. Dalle 21:00 a mezzanotte, lo spazio si trasforma in un ristorante da 100 coperti, dove la cucina propone un menu eclettico e versatile. Al centro, un raw bar che celebra la freschezza del mare con ostriche e crudi selezionati; seguono creazioni signature, piatti innovativi che reinterpretano la tradizione italiana con tocchi mediterranei, e grandi classici pensati per essere condivisi, ideali per animare conversazioni tra amici o partner d'affari. La transizione al club, dalle ore successive fino alle 5:00 del mattino, sposta l'attenzione sull'energia sonora: qui, il locale diventa un palcoscenico per deejay di fama e ospiti speciali, con lineup che spaziano dal ritmo urbano all'elettronica internazionale, garantendo un'atmosfera elettrica ma mai caotica.
A firmare l'estetica di Twiga Milano è l'architetto Stefano Belingardi, che ha concepito un ambiente immersivo capace di catturare lo spirito della città. Il design gioca su contrasti del rosso passione accostato al nero profondo e all'acciaio lucido per creare un effetto scenico e avvolgente, dove luci soffuse e arredi minimalisti dialogano con dettagli opulenti. È un omaggio alla dualità milanese: sobria di giorno, sfavillante di notte, un luogo che non urla la sua esclusività ma la sussurra, invitando a distinguersi con eleganza. Belingardi ha tradotto in forme e materiali l'identità di Twiga, rendendo lo spazio non solo funzionale ma emotivo, un teatro dove ogni elemento contribuisce a un'esperienza sensoriale unica.
Con questa apertura, Twiga non si limita a replicare un modello vincente: incarna il DNA di Milano, città di eccellenze silenziose e ambizioni velate, dove il lusso si misura nella capacità di distinguersi senza eccessi. In un contesto urbano saturo di opzioni, il nuovo Twiga si propone come un hub che unisce il meglio della tradizione italiana all'energia globale.