FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

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Cosa sono i video "A day in the life with"? I video dei content creator che documentano le loro giornate ordinarie sono ormai un trend su Instagram e TikTok

Da qualche tempo su Instagram e TikTok si è affermata una tendenza difficile da comprendere per chi non conosce a fondo i linguaggi dei social network, le loro dinamiche e i trend che caratterizzano ciascuna piattaforma. Si tratta dei contenuti di creator che raccontano la propria quotidianità, priva di elementi particolarmente rilevanti o spettacolari: giornate comuni, caratterizzate da momenti ordinari, spesso mostrati senza particolari intenti narrativi. A prima vista, non è un format semplice da capire. Chi frequenta con regolarità i social network, infatti, tende a condividere e a consumare contenuti che raccontano esperienze più o meno distanti dalla quotidianità – questo approccio, a farci caso, è alla base di una parte del successo delle stesse piattaforme. Eppure, proprio in questo contesto, sembra stia crescendo la domanda di video che raccontano vite “normali” e autentiche.

@hubs.life

Happy Halloween

original sound - penelope_juliet

Per esempio, il video di maggior successo del content creator Connor Hubbard si intitola «Un giorno nella vita di un trentenne che lavora dalle 9 alle 5». In poco più di un minuto, mostra alcuni momenti piuttosto banali della sua giornata: dalla preparazione dello zaino prima di andare in ufficio, alla tappa in supermercato, fino al rientro a casa. Nonostante l’apparente semplicità del contenuto, il video ha superato 20 milioni di visualizzazioni su Instagram. Le clip che Hubbard condivide da un paio d’anni hanno riscosso un successo tale da permettergli di lasciare il proprio lavoro e dedicarsi a tempo pieno alla creazione di contenuti-video, continuando però a raccontare – e a “normalizzare” – le giornate di un trentenne qualunque. L’idea alla base di questo format è che la quotidianità delle persone ordinarie spesso non trova un’adeguata rappresentazione sui social media.

Perché le vite normali vanno così forte sui social

@hindsgn Day in my life as a 24yo graphic designer designer in London. #graphicdesign #dayinmylife #minivlog #officelife #productivity Millionaire - Kelis & André 3000

Con il tempo, questo tipo di contenuti è stato raccolto sotto l’hashtag #dayinthelife – sia su Instagram che TikTok. Il successo del format, però, non si limita agli Stati Uniti. Il content creator Massimiliano Morigi, per esempio, pubblica da tempo su Instagram e TikTok video pensati per “curare la FOMO, cioè l’ansia che si prova quando si ha l’impressione che le altre persone stiano costantemente facendo qualcosa di più emozionante. Nei suoi video, Morigi (che pubblica con l’username @themillennialsbug) mostra ad esempio il traffico nel tragitto verso il lavoro, la spesa al supermercato, o le serate passate in casa con la moglie a guardare un film in streaming – il tutto con un voice over ironico e dal marcato accento romano.

Un altro creator italiano che ottiene molto successo con questo tipo di contenuti è Samuele Virzì, che in un reel ha spiegato perché cerca di “normalizzare” la quotidianità sui social network: «Siamo persone normali e siamo felici di esserlo. Sistemiamo la spesa e stendiamo i panni nel weekend perché durante la settimana c’è poco tempo. Pranziamo a casa con quello che si trova, che comunque sono sempre i piatti migliori. Abbiamo una forma fisica non smagliante, ma ci lavoriamo, e ci divertiamo lo stesso, e siamo felici di essere ciò che siamo». Parte della popolarità di questi contenuti si spiega anche con la naturale curiosità che molti hanno per la vita degli altri – sebbene sia per l’appunto ordinaria. Molti, però, sono anche attratti dal fatto che, guardandoli, non provano un senso di inferiorità – come non di rado può accadere su Instagram e TikTok intercettano i post di celebrità o di varie tipologie di content creator: al contrario, nei video #dayinthelife molti vedono (finalmente?) evidenziata una realtà in cui riconoscersi a pieno e immedesimarsi.

Tuttavia, i feedback che ricevono creator come Hubbard, Morigi o Virzì non sono sempre positivi. Tra i commenti, infatti, non mancano quelli di giovani utenti – tendenzialmente ragazzi sotto i 25 anni – che definiscono il loro stile di vita deprimente e monotono, accusandoli di non avere ambizioni. Alcuni arrivano persino a deriderli per il fatto di lavorare come dipendenti, sostenendo che – seguendo i consigli di sedicenti guru – potrebbero diventare molto più ricchi. I video #dayinthelife, invece, nascono proprio per ribaltare questa prospettiva: vogliono mostrare che si può essere felici anche con un lavoro normale e una routine ordinaria – e che una quotidianità semplice non è necessariamente sinonimo di insoddisfazione.