
Dekmantel 2025 conferma la sua rilevanza nella curatela della musica elettronica Il festival di Amsterdam rimane un punto d’incontro per leggende underground e nuove promesse
Dopo undici anni, Dekmantel resta uno di quei palchi rari su cui ogni artista legato alla scena elettronica underground sogna di esibirsi, ma anche dove i nomi affermati desiderano tornare. La sua forza non sta tanto nella grandezza o nello spettacolo, ma nella coerenza, nella visione e in una profonda credibilità culturale. Dekmantel continua a essere un punto di riferimento per qualità, libertà artistica e la capacità di esplorare i confini del suono, anno dopo anno. L’undicesima edizione del festival si è svolta ad Amsterdam da mercoledì 30 luglio a domenica 3 agosto. In cinque giorni, ha riaffermato il suo ruolo unico come crocevia globale per la musica elettronica. Dekmantel è molto più di un festival: è un ecosistema, alimentato dalla propria etichetta Dekmantel Records, una linea di abbigliamento, un programma di conferenze e attività formative. Dal 2014, le sue scelte curatoriali hanno costruito uno spazio in cui più di 150 artisti possono coesistere, mettendo fianco a fianco pionieri storici e le voci che stanno ridefinendo il suono del futuro.
Il giovedì è stato dedicato al programma Dekmantel Aan Het IJ, con concerti sparsi tra venue come Muziekgebouw, Bimhuis, EYE, Shelter e Parallel. Il cartellone ha unito giganti come Jeff Mills, The Orb e Leftfield a figure della nuova ondata come Erika De Casier e Sega Bodega, che rappresentano con forza il linguaggio musicale contemporaneo. Il venerdì il festival si è spostato nella sua vera casa: l’Amsterdamse Bos. Per molti olandesi, la pedalata verso la foresta è una tradizione consolidata, ma per chi viene da fuori diventa parte integrante dell’esperienza. I gruppi di persone in bici, che si incrociano in silenzio lungo la strada alberata, creano un’atmosfera di attesa unica, quasi rituale. Sette stage immersi nel bosco hanno dato forma a mondi sonori e visivi distinti. Le performance di Honey Dijon, Four Tet, Avalon Emerson e Richie Hawtin hanno tracciato la spina dorsale del weekend. Hawtin, in particolare, ha debuttato per la prima volta a Dekmantel la domenica, portando in scena una versione aggiornata del suo show audiovisivo DEX EFX X0X, che rilegge in chiave attuale i suoi lavori del periodo 1995–2005.
Tra le novità più interessanti di quest’anno, va segnalata la presenza del Sunflower Soundsystem sul palco Greenhouse: un innovativo sistema audio a otto canali ideato da Floating Points. Proprio lì, il venerdì si è aperto con un’imponente maratona di 10 ore in back-to-back tra Floating Points e Palms Trax, un viaggio sonoro inclassificabile, denso di vibrazioni trasversali e continui cambi di atmosfera. Lo stesso palco ha poi ospitato l’incontro tra dBridge e Donato Dozzy, un dialogo profondo e imprevedibile tra ritmi e texture. A chiudere la Greenhouse domenica sono stati due veterani del festival, Kamma & Masalo, con un set vibrante, solare, capace di racchiudere in sé tutto il senso del festival. Accanto ai nomi più noti, sono emerse alcune performance chiave che hanno incarnato al meglio lo spirito avanguardista dell’edizione. Venerdì, CCL ha chiuso il palco The Nest con un set profondo e costruito con grande sensibilità. Un percorso emotivo fatto di sfumature e narrazione musicale. Sabato, Kia ha preso possesso di UFO II, portando una visione personale e sofisticata del techno sperimentale. Il set era tanto elaborato quanto coerente. Nella stessa serata, Verraco ha chiuso The Nest con un’energia dirompente, confermando la sua reputazione come uno dei produttori più interessanti del momento.
La domenica ha regalato uno dei momenti più intensi del festival, con il back-to-back tra Djrum e Objekt: tecnica impeccabile e profondità emotiva si sono fuse in un’esperienza inedita. L’uso dei tre giradischi di Djrum e la chirurgica precisione di Objekt hanno dato vita a un mix di breakbeat, techno e ambienti cinematici, perfetto per chiudere il festival con un momento memorabile. Dekmantel continua a indicare la direzione della musica elettronica non solo grazie alla presenza di artisti affermati, ma anche attraverso il sostegno concreto a nuovi talenti, sia tramite l’etichetta che con spazi reali nei propri palchi. Ogni edizione non è solo lo specchio del presente, ma una proiezione verso il futuro. Dekmantel, riesci ogni anno a fotografare lo stato attuale della musica elettronica e allo stesso tempo a tracciare il suono che verrà.




































































