
Abbiamo bisogno di un'app anche per fare amicizia
Ma sarà la risposta giusta alla loneliness epidemic?
22 Giugno 2025
Negli ultimi anni il mondo delle dating app ha iniziato a cambiare volto. Un cambiamento lento ma evidente, alimentato da un desiderio sempre più diffuso: costruire relazioni autentiche, che siano sentimentali o semplicemente amicali. Secondo un recente sondaggio pubblicato da Forbes, oggi gli utenti trascorrono in media 51 minuti al giorno sulle app di incontri. Un netto calo rispetto a dieci anni fa, quando il tempo medio quotidiano superava i 100 minuti su piattaforme come Tinder e Bumble. Il vero boom delle dating app si è verificato durante la pandemia Covid-19, quando le restrizioni rendevano impossibili gli incontri dal vivo. Ma con la fine dell’emergenza sanitaria e il ritorno alla normalità, anche l’utilizzo di queste piattaforme ha iniziato a diminuire: la percentuale di adulti che frequenta siti di dating online è scesa dal 18% al 15%, sempre secondo i dati di Forbes. Un calo che, più che all’interesse, sembra legato a un cambiamento generazionale. Ben l’80% dei Millennial – il gruppo che più di tutti ha utilizzato queste app – oggi dichiara di non essere più attratto dal dating online, preferendo rapporti più “reali” e significativi. Ma se le app per trovare l’anima gemella sembrano attraversare un momento di crisi, ne stanno invece nascendo altre con un obiettivo diverso: fare amicizia. Un trend in crescita, anche perché oggi la solitudine non è solo un problema romantico. Uno studio della fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung rivela che il 57% dei giovani europei si sente solo, moderatamente o gravemente, mentre secondo un sondaggio commissionato da Bumble nel 2023, due terzi della Generazione Z ha dichiarato di aver conosciuto almeno un nuovo amico online.
@doctor.bing Is loneliness bad for your brain? #brain #neurology #brainhealth #neurologist #introvert #lonely #neuroscience original sound - Dr. Bing, MD MPH
Quella che molti definiscono la loneliness epidemic si è dunque estesa anche al campo dell’amicizia in quanto i social, spesso, favoriscono interazioni superficiali che non si trasformano in veri legami. Ed è proprio qui che entrano in gioco le app per l’amicizia. Un esempio è Bumble For Friends, spin-off della celebre app di dating, che nel 2023 è diventata una piattaforma indipendente, con l’ obiettivo di creare connessioni solo amicali. C'è anche Timeleft, un’app che organizza cene settimanali tra sconosciuti, scelti in base a un algoritmo che individua possibili affinità. O ancora Hey Vina!, pensata esclusivamente per donne, pubblicizzata come il «Tinder per amiche» per favorire l’incontro tra persone con interessi comuni. Bumble For Friends funziona in modo simile all’app madre, con incontri uno a uno e swipe tra profili. Timeleft, invece, offre eventi di gruppo a pagamento, come cene a tema politico, sportivo, artistico. In Italia, un’app che sta crescendo rapidamente è Tablo, fondata nel 2019 da Paolo Bavaro, che dopo la pandemia ha visto un’impennata di utenti, arrivando a 600 mila iscritti attivi. Tablo permette di creare una “tavolata sociale” in un bar o ristorante, scegliendo un tema specifico e lasciando che chiunque, in qualunque città si trovi, possa unirsi. Resta però un nodo irrisolto: trasformare gli incontri virtuali in amicizie vere e durature. Molti utenti, infatti, pur apprezzando la facilità di connessione offerta da queste nuove piattaforme, dichiarano che costruire un’amicizia vera richiede tempo, costanza e una certa “chimica” che le app da sole non possono garantire. Eppure, la direzione è chiara. In un mondo sempre più connesso e, paradossalmente, sempre più solo, la tecnologia sta cercando di restituire alla socialità la sua dimensione umana, anche se il futuro delle relazioni sembra rimanere legato allo swiping.