Il trend di quest'estate è guardare film restaurati Un format che sta spopolando in Italia

Negli ultimi anni, il cinema italiano ha dato sempre più spazio ai film restaurati, tanto che quello che in passato era considerato un ambito di nicchia è diventato un comparto strutturato e in espansione, grazie anche alla collaborazione tra cineteche e laboratori specializzati. Uno dei centri più importanti in Europa è L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna, dove si usano tecniche all’avanguardia e si lavora in rete con altri archivi internazionali. Spesso, infatti, dietro a un restauro c’è una lunga lavorazione che consente di riportare la pellicola il più vicino possibile alla sua versione originale. Insomma, restaurare un film non significa solo migliorare la sua resa visiva, volte si riescono a recuperare persino scene tagliate. È successo ad esempio con Metropolis di Fritz Lang, che per anni è circolato in una versione incompleta, finché non è stata trovata la sequenza originale che ha permesso di correggere l’ordine delle scene. Il processo di restauro in genere parte dal confronto tra tutte le copie disponibili, presenti nei vari archivi cinematografici attivi a livello internazionale, nel tentativo di selezionare quella in condizioni migliori. Poi si interviene sulla pellicola, riparandola se necessario e trattandola per stabilizzarla; successivamente si passa alla sua digitalizzazione. Di solito, si interviene anche sull’audio, migliorandolo. Quando possibile, si coinvolgono le stesse figure che hanno lavorato al film: è successo, ad esempio, con il restauro di Ultimo tango a Parigi, dove il direttore della fotografia Vittorio Storaro ha contribuito a ristabilire i suoi colori originali.

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Ma restaurare un film non è solo un modo per valorizzare esteticamente l’opera: rappresenta anche un’opportunità culturale e, sempre più spesso, di natura economica. I film restaurati, infatti, non di rado tornano in sala o finiscono nei festival, attirando sponsor e la curiosità del pubblico – soprattutto dei più giovani. Gli introiti generati da questi eventi vengono spesso reinvestiti in altri progetti di restauro, favorendo un circolo virtuoso. In quest’ottica, a volte si scelgono anche film tutto sommato recenti per essere restaurati: ciò avviene non tanto perché è necessario un intervento urgente, ma perché si tratta di titoli particolarmente di culto, capaci di portare potenzialmente molti spettatori in sala – è il caso ad esempio di The Dreamers di Bernardo Bertolucci, restaurato nel 2023 in occasione del ventennale dell’uscita. Fino a qualche decennio fa vedere un film restaurato era considerato un evento molto raro. Oggi invece è diventato piuttosto comune, tanto che molti festival propongono intere rassegne dedicate a questo specifico ambito. In Italia, uno degli appuntamenti più importanti è Il Cinema Ritrovato di Bologna, che ogni anno, in estate, porta in città appassionati e studiosi da tutto il mondo. L’edizione 2025 si tiene nelle sale del centro del capoluogo emiliano dal 21 al 29 giugno. Tra le molte iniziative in programma ci sono alcune rare pellicole del regista giapponese Mikio Naruse o appartenenti alla stagione del noir nordeuropeo, così come di grandi cineasti del passato poco conosciuti in Italia, come l’austriaco Willi Forst o lo statunitense Lewis Milestone. Il festival è organizzato dalla Cineteca di Bologna, che ha dato il via, proprio grazie a questa manifestazione, ai suoi progetti di restauro.

Un altro evento molto apprezzato tra chi si interessa di questo filone cinematografico si tiene dal 1982 a Pordenone: si tratta de Le Giornate del Cinema Muto, forse la manifestazione del genere più importante al mondo. Il festival – che quest’anno sarà dal 4 all’11 ottobre – è interamente dedicato a film muti di nicchia, spesso riscoperti o restaurati dopo molti anni. Ma le pellicole restaurate non si trovano solo nelle manifestazioni dedicate. Da qualche anno, infatti, vengono distribuite con più frequenza anche in sala e riproposte dalle arene estive nella consueta programmazione di seconda visione. Ad esempio, di recente sono stati restaurati e ridistribuiti tre film molto apprezzati del regista danese Lars von Trier – tra cui Dogville (2003) con Nicole Kidman, mentre Dancer in the dark (2000) con Björk, e Le onde del destino (1996) con Emily Watson, arriveranno in sala rispettivamente il 9-10-11 e il 23-24-25 giugno. Non è da escludere, poi, che molte arene estive riproporranno alcune delle pellicole restaurate distribuite nel corso dell’anno, offrendo così al pubblico l’occasione di rivederle sul grande schermo all’aperto. Tra i titoli più significativi ci sono I sette samurai di Akira Kurosawa, Picnic ad Hanging Rock di Peter Weir, Paprika di Satoshi Kon, Taxi Driver di Martin Scorsese, In the Mood for Love di Wong Kar-Wai e Blade Runner di Ridley Scott, per citarne alcuni.