A Guide to All Creative Directors

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Pro e contro del pagamento a rate

Rischi e pericoli per chi pensa di aggirare il sistema

Pro e contro del pagamento a rate  Rischi e pericoli per chi pensa di aggirare il sistema

Compra ora, paga dopo in tre rate o magari non pagare affatto. Nell’era del consumo dilazionato, il concetto stesso di accesso al credito si è trasformato: siamo davvero più ricchi o solo più indebitati? Se fino a poco tempo fa pagare a rate consisteva in un processo lungo e burocratico, vincolato a finanziarie e moduli da firmare degno di un romanzo Kafkiano, oggi è radicalmente cambiato. Il dilazionamento dei pagamenti è diventato immediato, basta uno swipe, quasi automatico, il che favorisce un modello di consumo che a tratti ricorda l’approccio statunitense all’indebitamento. Negli Stati Uniti, l’economia è tradizionalmente costruita sull’incoraggiamento al debito privato, con il credito al consumo che rappresenta oltre il 30% del PIL nazionale secondo il Federal Reserve. Il modello ora si sta diffondendo anche in Europa, trasformando il concetto di disponibilità economica in una mera questione di accesso al credito. Sempre più consumatori sono spinti ad acquistare beni e servizi ben oltre le proprie reali possibilità. Ma assimilare questa mentalità potrebbe rivelarsi più pericoloso di quanto si pensi. 

Con la crescita esponenziale degli e-commerce e la digitalizzazione dei sistemi di pagamento, il modello Buy Now, Pay Later (BNPL) si è imposto come nuova frontiera del consumo. Aziende come Klarna, Scalapay e PayPal hanno rivoluzionato il modo in cui i consumatori interagiscono con il denaro: secondo un report di Worldpay FIS, il BNPL ha rappresentato circa il 5% delle transazioni e-commerce globali nel 2023, con una previsione di crescita a doppia cifra nei prossimi anni. Ma questa facilità di acquisto comporta anche rischi. Sempre più utenti, soprattutto giovani, accumulano spese che superano la loro reale capacità di rimborso. In paesi come il Regno Unito, la Financial Conduct Authority (FCA) ha già avviato indagini sul settore, evidenziando come 1 cliente su 10 dei servizi BNPL risulti già in difficoltà nel saldare i propri debiti.

@serenaminoraa #perte #foryour original sound - Ori Chicago Content Creator

Mentre i social consumano ogni tendenza nello spazio di uno scrolling con la facilità di un click, alcuni trend risultano più insidiosi di altri. Su TikTok si fa ironia sul «non pagare Klarna»: sempre più utenti postano screenshot delle somme dovute con un tono di sfida, trasformando il debito in un trofeo per raccogliere centinaia di migliaia di visualizzazioniLa narrativa ha spinto la stessa piattaforma di video cinese a intervenire direttamente, introducendo avvisi espliciti per scoraggiare comportamenti scorretti. Adesso, digitando nella barra di ricerca «Cosa succede se non pago Klarna» si apre un avviso tanto lungo quanto esplicativo per informare e disincentivare gli utenti dall’adottare pratiche scorrette. Una mossa necessaria, considerando che Klarna processa circa 2 milioni di transazioni giornaliere e monitora in tempo reale lo stato finanziario dei propri utenti.

Ma è davvero così semplice aggirare il sistema? In realtà, chi non paga può subire pesanti conseguenze: il mancato rimborso può comportare una segnalazione al CRIF (Centrale Rischi Finanziari), con il rischio di essere classificati come "cattivi pagatori". Questo status può compromettere la possibilità di ottenere finanziamenti futuri, dall’acquisto di un’auto fino all’accesso a un mutuo. D’altro canto, le aziende che offrono servizi BNPL sostengono di operare con politiche di mitigazione del rischio. Klarna, ad esempio, afferma che meno dell’1% dei suoi utenti risulta insolvente, e ha implementato strumenti per monitorare il comportamento finanziario dei clienti in tempo reale. «Se un cliente salta un pagamento, limitiamo l’uso dei servizi in modo che non possa accumulare debiti», ha dichiarato il Country Manager Italy & Greece di Klarna Luigi Traldi in merito. «Klarna valuta ogni singola transazione basandosi su centinaia di parametri, tra cui le nostre analisi interne di affidabilità creditizia e i dati esterni derivanti da un controllo del credito leggero, in collaborazione con Experian. Di conseguenza, l’accesso ai servizi Klarna non è mai garantito, nemmeno per i clienti abituali. Per i nuovi utenti, iniziamo con importi di credito ridotti, aumentandoli gradualmente solo se dimostrano un comportamento di rimborso responsabile». 

Insomma, chi crede di aver trovato una scappatoia con il pagare la prima rata e dimenticare le altre potrebbe aver sottovalutato le conseguenze. Facta lex, inventa fraus—il principio secondo cui a ogni legge corrisponde un modo per aggirarla—potrebbe non essere valido in questo caso. Le ripercussioni finanziarie sono concrete e potenzialmente dannose: dall’impossibilità di accedere a prestiti futuri fino a seri problemi di credito. Forse è tempo di riflettere su un quesito più ampio: il BNPL è un’opportunità di democratizzazione dell’accesso ai beni o il preludio a una società dove l’indebitamento è la norma e la solvibilità un privilegio?