A Guide to All Creative Directors

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Capire l'ossessione di Dubai per il caffè

In città c'è una caffetteria per ogni 750 persone

Capire l'ossessione di Dubai per il caffè  In città c'è una caffetteria per ogni 750 persone

Mentre il trend del cioccolato di Dubai ripieno di knafeh e pistacchio continua a monopolizzare TikTok, incollando gli occhi degli utenti con assaggi da capogiro, c’è un altro protagonista che sta riscrivendo le regole del gusto: il caffè. Passeggiando per Dubai, si incontrano famiglie emiratine che condividono una pentola di qahwa (caffè tradizionale arabo) mentre eleganti caffetterie minimaliste servono cold brew in ambienti high-tech. Non si tratta solo di estetica Instagram-friendly, il mercato del caffè sta crescendo rapidamente: secondo Statista, si prevede che nel 2025 raggiunga un fatturato di 1,25 miliardi di dollari, con 930 milioni generati solo dal consumo fuori casa. La crescita è sostenuta da una forte cultura del caffè, anche se il consumo pro capite (3,82 kg annui) è inferiore rispetto a paesi europei come Finlandia e Italia - la cultura del caffè negli Emirati è incentrata sulle esperienze sociali, con Dubai che guida l'innovazione nel settore del caffè nel Medio Oriente.

La cultura della caffetteria negli Emirati si distingue da quella occidentale. Mentre in Europa viene visto più come una scusa per concedersi una pausa veloce, qui è un fenomeno di condivisione e networking che sta crescendo rapidamente, alimentato da una combinazione di piccoli e grandi imprenditori che aprono caffetterie indipendenti, grandi catene e locali specializzati nelle esperienze di lusso. Come afferma Shallom Berkman, fondatore di Urth Caffe (catena californiana) a Dubai, «Il Regno dell'Arabia Saudita e Dubai sono stati naturalmente i migliori passi successivi per la nostra crescita internazionale». Ad alimenta la crescita del settore del caffè c'è, in primo luogo, il caffè specialty, che rappresenta il 10% del mercato ed è in forte espansione anche grazie al DMCC Coffee Center, fondato nel 2019 dal principale polo economico mondiale e un centro internazionale per il commercio, l'economia e l'innovazione, che ha rivoluzionato il settore con spazi di torrefazione e tecnologie avanzate per la conservazione dei chicchi, rispondendo agli standard globali e favorendo una solida crescita, con previsioni di un incremento annuo dell'8,4% fino al 2029.

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La crescita del mercato del caffè a Dubai è arrivata anche alla digitalizzazione, con il lancio dell'App COFE, una piattaforma per ordinare caffè d'asporto, che rappresenta la completa dedizione della regione nei confronti della bevanda. Le attività che stanno esplorando i limiti della vendita di caffé sono tantissime e diverse tra loro: ditte locali, come Raw Coffee Company, perfeziona l'esperienza d'acquisto offrendo miscele personalizzate; caffetterie-boutique, come Seven Fortunes, celebrano la tradizione. La cultura del caffè a Dubai si sta adattando anche a nuovi trend: i caffè rave hanno conquistato la scena musicale e sono stati protagonisti all'evento World of Coffee 2025 al Dubai World Trade Centre, mentre i concept store, come i caffè all'interno degli store Zara o nel bel mezzo del deserto, offrono un'esperienza altrettanto immersiva ma più fotogenica. Intanto istituzioni come Burj Al Arab propongono delizie particolari come il cappuccino dorato, un lusso che attira sia i visitatori più abbienti che i consumatori occasionali più curiosi, mentre altre identità celebrano l'unione tra culture diverse, come l'arabo-napoletano Caffè Riviera di Danilo Ponzone.     

Mentre il settore del caffè a Dubai cresce, il mercato potrebbe apparire ormai saturo. La regione rimane un epicentro di innovazione nel Medio Oriente, tuttavia la concorrenza è feroce, i costi operativi sono alle stelle e molti marchi fanno fatica a emergere (basti pensare che, in una città con 3,6 milioni di abitanti, per ogni 750 persone c'è una caffetteria, con oltre 4.800 locali attivi). Questo scenario solleva interrogativi non solo sulla sostenibilità a lungo termine del mercato, ma anche sul vero valore del caffè, un prodotto che rappresenta la cultura del Paese. Catene globali come Starbucks dominano il mercato di massa degli Emirati Arabi Uniti grazie al riconoscibilità del marchio, alle offerte standardizzate e alla loro vasta rete di punti vendita  strategici così come alla presenza dominante nei centri commerciali e nei quartieri degli affari (presente dal 2000 con oltre 250 sedi, il marchio continua a espandersi). Seguendo il trend degli specialty e della "lussurizzazione" del caffé a Dubai, Starbucks ha elevato la customer experience nella regione, riuscendo a convincere anche gli scettici a provare le proposte originali della catena americana in Medio Oriente. 

Nonostante il predominio delle grandi catene, Dubai conserva il suo cuore nel caffè tradizionale. Molti abitanti e appassionati prediligono l'autenticità e l'esperienza personalizzata in caffetterie locali o torrefazioni artigianali che coniugano eccellenza, esclusività e originalità - valori difficilmente trasmissibili dalle catene globali, nonostante il loro potente marketing. I turisti costituiscono oltre la metà delle vendite di caffè, un segmento che le caffetterie indipendenti possono sfruttare grazie a posizioni strategiche e offerte esperienziali. La premiumizzazione sta inoltre alimentando la crescita del mercato, con il caffè specialty che sta rapidamente espandendosi, mentre le catene del mercato di massa mantengono una quota del 40%. Il supporto governativo, come l'assenza di dazi sul caffè verde e la riduzione dell'IVA per il settore F&B, sta creando un ambiente favorevole per le imprese locali. Mentre le catene globali dominano il mercato, Dubai sta riscoprendo la vera essenza del caffè nella tradizione.