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Un'opera incompiuta di Keith Haring è stata completata dall'AI

Una mancanza di rispetto nei confronti dell'artista?

Un'opera incompiuta di Keith Haring è stata completata dall'AI Una mancanza di rispetto nei confronti dell'artista?

Giorno dopo giorno il potenziale dell'intelligenza artificiale aumenta sempre di più. Sono molti i settori che si sentono minacciati - o quanto meno intimoriti - dall'utilizzo sempre più massiccio di tali strumenti, una paura che in alcuni casi è più che giustificata. Il settore artistico, ad esempio, è uno tra quelli che viene maggiormente influenzato dall'AI, tra controversie, dispute e molto altro: lo dimostrano le critiche nate qualche giorno fa in seguito alla divulgzione su X della lista di cui si avvale Midjourney (famoso programma di AI) per generare immagini a partire da descrizioni testuali, un vero e proprio database contenente 16.000 nomi, da Frida Kahlo a Keith Haring. Proprio un'opera realizzata da quest'ultimo, celebre pittore e writer statunitense scomparso nel 1990, è diventata protagonista di una nuova polemica che ha generato uno scontro tra il mondo dell'arte e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. A essere finita sotto la luce dei riflettori è Unfinished Painting, dipinta da Haring nel 1989, poco prima di morire  a causa delle complicanze legate all'AIDS. Unfinished Painting è un'opera volutamente incompiuta, con lo scopo di testimoniare la tragedia dell'epidemia di AIDS che, durante gli anni Ottanta, ha causato tantissime morti nella comunità gay di New York. Guardando il quadro si può notare come l'artista abbia dipinto solo una porzione della tela bianca con il suo distintivo intreccio di figure e simboli, mentre il colore viola scorre drammaticamente verso il basso: una scelta stilistica che riflette la critica situazione che stavano vivendo gli Stati Uniti. 

L'artista digitale Donnel Villager, tramite l'utilizzo dell'AI, ha completato e condiviso su X l'opera di Keith Haring, accompagnandola con una caption che recita «Unfinished Painting aveva un significato molto triste, ora grazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale siamo riusciti a portarla a termine». Il post di Donnel ha ovviamente scatenato le critiche più agguerrite: Tina Tallon, ricercatrice nella disciplina dell'AI e docente presso l'Università della Florida ha dichiarato ai microfoni di NBC news: «la rivisitazione di Donnel Villager rappresenta una mancanza di rispetto soprattutto per coloro che hanno perso i propri cari in seguito allo scoppio dell'epidemia di AIDS». Anche l'artista Brooke Peachley ha sentenziato sull'accaduto, definendo quanto realizzato da Donnel Villager «aberrante».

La vicenda dimostra come l'AI pecchi di sensibilità di fronte agli input degli artisti: nonostante quanto fatto da Villager possa a suo modo essere considerato un gesto creativo, è al contempo un'azione molto imprudente. Affinché il settore artistico - composto da figure professionali come artisti, critici e docenti - possa totalmente sdoganare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, personalità come Donnel Villager dovranno mostrarsi meno incoscienti e irrispettosi al cospetto delle opere d'arte.