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Disney+ batte Netflix nella corsa agli abbonati

Non ci sono più certezze nel mondo dello streaming

Disney+ batte Netflix nella corsa agli abbonati Non ci sono più certezze nel mondo dello streaming

Ad aprile il gigante dello streaming Netflix aveva sorpreso il pubblico dichiarando che avrebbe perso 2 milioni di clienti nei mesi a venire per la prima volta dopo anni di crescita vertiginosa. Ma i risultati trimestrali di Disney, resi noti lo scorso mercoledì, sembrano rivelare un nuovo terremoto nel mondo già precario dello streaming. Secondo Quartz Walt Disney Company ha registrato infatti 221,1 milioni di abbonamenti totali in tutto il mondo attraverso i suoi servizi di streaming (Disney+, Disney+ Hotstar, Hulu ed ESPN+), contro i 220,7 milioni di abbonamenti totali di Netflix, allo stesso tempo Hulu ed ESPN+ singolarmente hanno anche registrato lievi aumenti nel numero di spettatori, crescendo rispettivamente da 45,6 milioni di abbonati a 46,2 milioni e da 22,3 milioni a 22,8 milioni. La sconfitta è stata contestata da Netflix, secondo cui Disney calcolerebbe il numero totale dei suoi abbonati in base ai vari pacchetti e così facendo una famiglia che acquista Disney Bundle (che comprende Disney+, Hulu ed ESPN+), verrebbe conteggiata come tre abbonamenti separati. Inoltre Disney+ è pronta a lanciare un nuovo abbonamento supportato da pubblicità a $7,99 e una versione "premium", senza interruzioni, a $10,99. Lo stesso vale per Netflix che però non ha ancora reso noti i suoi prezzi, per i quali dovremo attendere il 2023.

Il palpabile vantaggio di Disney+ rispetto ai competitor dipende da una concomitanza di fattori: lanciata per la prima volta nel novembre 2019, la piattaforma di streaming ha rapidamente guadagnato terreno fissando come prezzo iniziale $6,99 al mese, all'epoca quasi la metà del piano standard di Netflix, ma più o meno alla pari con il piano entry-level a $ 9,99, che tuttavia non offriva video ad alta definizione. Sempre in termini di convenienza si colloca l'opzione Bundle, un fattore che potrebbe contribuire ad aumentare gli abbonamenti complessivi: infatti, per $9,99 (con pubblicità) o per $19,99 (senza), gli spettatori possono ottenere Disney+ e Hulu insieme, oltre a una versione free di ESPN+. I dati resi pubblici da Disney non riflettono inoltre i record di film singoli come il recente Prey, il prequel di Predator, che ha debuttato sulla piattaforma la scorsa settimana stabilendo il record della premiere più vista su Hulu. Secondo Variety, i successi continuano al botteghino con Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Thor: Love and Thunder, rispettivamente il terzo (quasi $ 1 miliardo) e il sesto ($ 700 milioni) film di incasso a livello globale, oltre ad una ricca lista di titoli , tra cui She-Hulk - Attorney at Law, Star Wars: Andor, e l'attesissima uscita nelle sale di Black Panther: Wakanda Forever. 

Una strategia mirata che ha portato la compagnia a mietere successi, già con l'acquisizione della 20th Century Fox per 72 miliardi che poneva le basi per diventare leader nel settore dello streaming, arricchendo un portafoglio di per sé già fitto con i diritto per migliaia di titoli come How Meet Your Mother, Grey's Anatomy, The Simpsons, oltre a quelli già in possesso dalle acquisizioni precedenti (Marvel, Pixar, Miramax, Lucasfilm) e alle proprie produzioni. Quello di Disney è un colosso centenario che ha conquistato pezzo pezzo il monopolio di Hollywood, il che pone un problema sul lato creativo ed economico dato che larga parte dell'output cinematografico e seriale che vediamo oggi proviene proprio da Disney, rendendo difficile immaginare un mondo in cui un altro studio cinematografico possa diventare un degno rivale di questo colosso. Sicuramente il traguardo degli abbonati è solo l'ultimo di una serie di successi destinati a ripetersi e a confermare il monopolio di Disney nel mondo del cinema e dell'intrattenimento.