Cosa vuole la Gen Z dal mondo del lavoro?
E in cosa si differenzia rispetto ai Millennials
27 Maggio 2022
Spesso accusati dagli imprenditori vecchia scuola di essere una generazione di ‘bamboccioni’ inadatti alla vita, tra bonus psicologo e depressioni stagionali, la Gen Z è in realtà il risultato di una società sempre più frenetica, competitiva, lontana dai ritmi naturali propri dell’essere umano. I giovani d’oggi cercano di costruirsi una vita in un mondo al limite del collasso in un moto di attenzione verso l’ambiente e l’inclusione, tentando di creare una rottura con gli schemi del passato, anche e soprattutto nel mondo del lavoro. Un recente sondaggio condotto da Hilton tra i Millennials (26-41 anni) e la Gen Z (18-25 anni), ha rivelato cosa cercano davvero le nuove generazioni in un ambiente lavorativo: flessibilità, opportunità di viaggiare, possibilità di contribuire alla realizzazione di progetti mirati. Emerge l’importanza di incontrare nuove persone, di fare esperienza in diversi ruoli e di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, in aziende con forti politiche in materia di questioni sociali e ambientali.
Nonostante la società sia tornata rapidamente ai ritmi pre-pandemici come se niente fosse successo, le scelte lavorative di Gen Z e Millennials tengono conto di un triennio di chiusure, di isolamento, di ansia per il futuro. Gli intervistati ritengono che il legame umano abbia sempre più valore in un mondo post-pandemia, con l'88% che apprezza l'interazione sociale sul posto di lavoro. L'87% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni considera le politiche di salute e benessere mentale un aspetto importante, e il 18% ha anche rivelato di aver pensato di cambiare mestiere nell'ultimo anno a causa delle preoccupazioni per la propria salute e per il proprio benessere mentale. I benefit più importanti per un nuovo impiego sono la flessibilità degli orari o la possibilità di gestire il proprio tempo (61%), seguiti da un forte senso di squadra sul posto di lavoro (41%). Niente a che vedere con la cultura stacanovista con cui siamo cresciuti, in cui stare alzati fino a tardi ad esaminare documenti era un motivo di vanto, oggi il 72% degli italiani afferma che è l'opportunità di viaggiare per lavoro uno degli aspetti più importanti nella scelta della carriera da intraprendere.
Le aziende con un chiaro obiettivo di sviluppo sostenibile sono le più gettonate, mentre temi come la diversità e l'inclusione sono più importanti per i più giovani (37%) rispetto ai millennial (26%). C’è un divario generazionale in merito a ciò che le persone apprezzano quando si tratta di carriera, con la Gen Z che, in una percentuale quasi doppia (22%) rispetto ai Millennials (13%), considera rilevanti nella scelta di un lavoro le opportunità di viaggio internazionali, preferendo ai lavori tradizionali, come il costruttore (5%) o il pilota (8%), attività creative e impieghi relativamente nuovi, come il content creator (17%) o il marketing specialist (18%). Creatività, ritmi più umani, un ambiente sano in cui trascorrere il proprio tempo nel rispetto degli altri, il lavoro ideale per la Gen Z ha le stesse sembianze della società che i giovani, forse utopicamente, sperano di poter creare.