
Milano balla, dona e abbraccia i Caraibi a Italy Meets Jamaica 2026 Una serata di solidarietà e cultura che unisce due mondi con musica, sapori e un impegno concreto per la Giamaica
«Portare i colori e i suoni della Giamaica nella nostra seconda casa è un sogno che diventa realtà». Con queste parole cariche di emozione, Caterina Monda ha aperto la seconda edizione di Italy Meets Jamaica, la serata charity prodotta da PR Metis che ha trasformato DOTS, in Via Andrea Salaino, in un vibrante microcosmo caraibico sospeso nel cuore di Milano. Una città che per una notte ha messo da parte il suo grigio invernale per lasciare spazio a colori accesi, abiti sfavillanti e un’energia collettiva quasi contagiosa.
Sin dal welcome cocktail delle 18:30, accompagnato dalla selezione musicale di Freschezza, gli ospiti sono stati immersi in un’atmosfera gioiosa, preludio a una cena speciale preparata dagli chef di Stush in the Bush, arrivati appositamente dalla Giamaica. Il loro gesto ha commosso tutti, soprattutto sapendo che la loro fattoria ha subito danni significativi a causa dell’uragano Melissa, una delle peggiori catastrofi naturali che abbia colpito l’isola negli ultimi anni. Eppure, nonostante tutto, hanno portato con sé i frutti rimasti, compreso l’aki, simbolo di resilienza e condivisione.
Il cuore della serata, infatti, batteva attorno alla solidarietà. «Jamaica ha dato tanto al mondo: ora è il momento di restituire» ha ricordato Jordan Anderson, co-host insieme a Caterina Monda e Jacqueline Greaves. Con il suo racconto, dagli anni trascorsi a Milano alla scoperta che il più grande concerto di Bob Marley si era tenuto proprio qui, ha mostrato quanto l’identità giamaicana sia capace di viaggiare, radicarsi e ispirare. E con un sorriso ha scherzato su un tratto tipico del suo popolo: «Noi giamaicani vogliamo essere i migliori in tutto, e non prendiamo nulla troppo sul serio. Anche nelle tragedie, riusciamo sempre a trovare un modo per ridere.» Ma subito dopo ha invitato tutti a un gesto concreto: partecipare alla lotteria, alla silent auction e a qualsiasi forma di supporto possibile, perché oggi la Giamaica ha bisogno dell’aiuto di tutti.
I fondi raccolti durante la serata sosterranno due scuole primarie, la Free Primary and Infant School e la Sandy Bank Primary School, e l’associazione TransWave per aiuti medici urgenti. Il progetto si inserisce nel lavoro più ampio di Cross Culture Collective ETS che continua a costruire ponti culturali e umanitari tra l’Italia e la Giamaica. Un impegno reso possibile anche grazie alla generosità di partner e donatori: dai goodie bags di Uniqlo ai profumi dell’artista haitiano Manuel Mathieu, dai fiori freschi di Garibaldi alle luci di Nemo Lighting. Un contributo prezioso è arrivato anche da Imperfettolab, che ha realizzato a mano tavoli, arredi e persino la consolle del DJ, trasformando lo spazio in un ambiente unico, caldo e curato in ogni dettaglio.
La serata è proseguita con una cena che profumava di spezie e tradizione, servita con eleganza da uno staff arrivato direttamente dalla Giamaica, prima di accendersi definitivamente grazie al live set di CKTRL, che ha fatto ballare tutti fino a mezzanotte. Italy Meets Jamaica è anche questo: un modo per ricordare, attraverso la musica e la danza, che la cultura giamaicana non è solo mare e cartoline, ma una forza pulsante fatta di comunità, creatività e gioia condivisa.
«Ogni piccola donazione può cambiare la vita di un bambino. Ogni gesto conta». È stato questo il messaggio che più di ogni altro gli ospiti hanno portato a casa. E in una Milano che spesso corre troppo veloce, una serata così, sincera, vibrante e necessaria, è riuscita a fermare il tempo almeno un po’ per guardare lontano, verso un’isola ferita ma piena di vita.




















































































































































































