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Vogue si è dovuto scusare con il proprietario di un pub inglese

Mark Graham è riuscito a ottenere delle scuse formali da parte di Condé Nast

Vogue si è dovuto scusare con il proprietario di un pub inglese Mark Graham è riuscito a ottenere delle scuse formali da parte di Condé Nast

Vogue, oltre ad essere il nome di un'autorevole rivista diretta da Anna Wintour, è un villaggio della parrocchia di St. Day, dove vivono circa 4.500 abitanti situato nella contea sud-occidentale della Cornovaglia. Località dove vive Mark Graham, proprietario di un pub che porta il nome di Star Inn at Vogue. Nel mese di marzo 2022, Graham si è ritrovato a dover scrollare una mail scritta dal gruppo di Condé Nast in cui si suggeriva, in maniera piuttosto limpida, di pensare ad un nuovo nominativo per il pub in quanto «la nostra società è proprietaria del marchio Vogue, non solo per la sua famosissima rivista pubblicata per la prima volta nel novembre 1916, ma anche per altri prodotti e servizi offerti al pubblico dalla nostra società».

Se gli assidui frequentatori del locale l’hanno presa sul ridere, immaginando un parallelismo fra il mondo patinato e glamour tipicamente associato alla rivista americana e il contesto agreste fatto di cavalli al pascolo e di ruscelli lungo la contea, hanno dovuto ricredersi sulle intenzioni del gruppo editoriale che ha chiuso il 2021 con 2 miliardi di fatturato. Anche perché, come ha notato lo stesso Graham, è improbabile pensare che a Madonna - Vogue è anche il titolo di un brano della cantante - possa essere capitato qualcosa del genere.

Così il proprietario di Star Inn at Vogue ha deciso di replicare alla mail dicendo «Se da un lato ho trovato la vostra lettera interessante, dall'altro l'ho trovata esilarante. E se un membro del vostro staff si fosse preso il tempo di indagare avrebbe scoperto che la nostra azienda, lo Star Inn, si trova nel piccolo villaggio di Vogue, vicino a St. Day in Cornovaglia». La notizia inizia a circolare, diventa mediatica e il gruppo Condé Nast si trova costretto a dover replicare le sue scuse. «Sono certo che comprenderà il motivo per cui monitoriamo regolarmente l'uso del nome VOGUE, anche presso la Companies House (che è il modo in cui siamo stati avvisati del nome della sua azienda)», ha scritto Christopher P. Donnellan,  «tuttavia, lei ha ragione a notare che ulteriori ricerche da parte del nostro team avrebbero individuato che non avevamo bisogno di inviare una lettera del genere in questa occasione».