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La moda post-Sovietica e il Fenomeno Gosha

Il brutto è il nuovo bello

La moda post-Sovietica e il Fenomeno Gosha Il brutto è il nuovo bello
Vetements SS16

Che le tendenze variano alla stessa velocità con cui Katy Perry cambia taglio di capelli è fatto ormai noto. Quello che forse vi è sfuggito è che nell'ultimo anno la moda ha cambiato rotta verso lidi decisamente diversi. 

Quando la moda ha smesso di proporre un'immagine esclusivamente lussuosa e appariscente di sè?

Galeotto fu Gosha Rubchinskiy, fotografo e stilista russo che in poche stagioni ha conquistato il pubblico, dando vita ad una vera rivoluzione estetica. È giunto allora il momento di fare il punto della situazione sul fenomeno che ha innescato – che da adesso chiameremo Fenomeno Gosha.

Il Fenomeno Gosha ha cambiato le carte in tavola con poche, incisive mosse. Ha spostato l'attenzione della moda verso un immaginario post-sovietico giovanile di cui Rubchinskiy è stato pioniere da quando le sue collezioni hanno conquistato i nostri cuori. Da quel momento, siamo stati invasi da scenari underground, ragazzi in skateboard e paesaggi urbani decadenti. 

Cambiano gli standard estetici: dalla bellezza “particolare” dei modelli che sfilano in passerella ai capi che sembrano usciti dal guardaroba di un adolescente. Nasce una nuova moda iperrealista e cruda, che attinge a piene mani dalla strada.

Ma non solo. Il Fenomeno Gosha non nasconde una certa simpatia per i social media, soprattutto Tumblr, da cui prende ispirazione, per conoscere i desideri e le tendenze del momento. I ruoli si capovolgono, quindi, non è più la moda a dettare legge, ma sono i giovani a farlo.

Il Fenomeno Gosha sembra aver dato voce a queste realtà. Quando lo sfarzo di marca e gli eccessi glitterati hanno smesso di attrarci, si sono imposte nuove tendenze alternative. Queste hanno risposto a una voglia di allontanarsi dai soliti canoni stilistici, proponendo immaginari “accessibili”, volutamente “poveri”, in cui il glamour diventa parodia

Gosha Rubchinskiy, Demna Gvasalia, Vejas Kruszewski, per citarne alcuni, realizzano quello che mia madre chiamerebbe “brutto”. Forse avrebbe ragione, ma le maison di moda sembrano apprezzare, e le ultime sfilate di settembre lo confermano. 

Quindi il Fenomeno Gosha ha definitivamente conquistato tutti. Quanto durerà ancora non ci è dato saperlo, unica certezza è che la cultura di strada è di nuovo più figa della moda.

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