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Supreme parody t-shirt for free

Animal NY launches the initiative to support Leah

Supreme parody t-shirt for free Animal NY launches the initiative to support Leah

Mai dimenticare le proprio origini e la propria natura, o meglio mai predicare bene e razzolare male, sembrerebbe la morale che viene fuori dalla storia che sta occupando i pensieri degli street wear addicted in giro per il mondo proprio in questi giorni. Infatti come più o meno tutti sappiamo il fondatore di Supreme James Jebbia ha citato in giudizio Leah McSweeney, designer della collezione Married the Mob, per aver realizzato una parodia del famosissimo logo rosso (stiamo parlando di Supreme bitch, per chi non lo sapesse) chiedendo danni per 10 milioni di dollari, mica bruscolini, mi verrebbe da dire.

Ora la vicenda ha un pò dell'assurdo, perchè va bene che Jebbia vuole tutelare al massimo l'identità del marchio per mantenere quel discorso elitario che ha fatto la fortuna del brand, va bene non poter fare le foto negli store, va bene fare lunghissime file per accaparrarsi una t-shirt, va bene pure pagare prezzi esorbitanti per la storica t-shirt bianca con il logo, ma accusare qualcuno di fare parodie sul proprio marchio quando si è i primi a farlo o meglio ad aver fondato l'intera comunicazione del brand in questa direzione, ha dell'assurdo. Inoltre aggiungici che Supreme per difendere il proprio lavoro creativo ha fatto già numerose battaglie legali con i marchi di cui si prendeva "gioco", sembra paradossale che siano proprio loro a passare dall'altro lato del fiume, ovvero da realtà underground di nicchia a brand mainstream che mette il bussiness al primo posto.

Per mettere ancora più in risalto il caso, quelli di Animal, voce indipendente che dal 2003 racconta New York come quasi nessuno riesce più a fare, e che di certo non sono gli ultimi arrivati, hanno realizzato una t-shirt fake dell'intero vicenda con il logo Supreme che diventava Sue me, ovvero fammi causa in inglese, per supportare l'amica Leah. Fatto che fa ancora più clamore è che la t-shirt sarà distribuita gratis presso la Klughaus Gallery, che ha deciso di sottolineare con questo gesto quanto siano importanti la libertà di parola e quella degli artisti stessi. Inoltre per fare davvero le cose in grande è disponibile anche il file EPS e il pdf per stampare la propria t-shirt.

Insomma un vero e proprio attacco a chi in passato aveva sempre attaccato e fatto del viral, della street e del web marketing le proprie armi vincenti. Non ci resta che aspettare la risposta di Jebbia, che crediamo non tarderà ad arrivare …. ma poi mi fermo un attimo e penso, ma forse fantastico, ma se fosse tutto organizzato a tavolino? Ai posteri l'ardua sentenza ...