
Come riconoscere lo stile degli anni ‘80 Una guida forse utile in attesa del revival in arrivo
Camicie preppy e cravatte club, rouches, foulard, mega-spalle e colori sgargianti ad alto contrasto, stampe a fiori per la primavera, sportswear, camicie a righe. Guardando molte delle passerelle, da Versace a MaxMara, da Celine a Chloè, passando per il menswear di Dior e ovviamente Saint Laurent pare che un revival della moda anni ’80 sia ormai imminente. C’è solo un problema: le nuove generazioni gli anni ’80 non li hanno mai visti. E se i Millennial possono attingere alle immagini dei vecchi film che la Gen Z non guarda più e anche agli armadi di nonni e genitori, per chiunque sia nato dopo l’anno 2000 gli anni ’80 sono al massimo un moodboard di Pinterest creato dopo un binge watching di Stranger Things. Ma come si riconosce lo stile degli anni ’80?
Capire lo spirito degli anni ‘80
L'estetica degli anni '80 era rappresentata da esagerazioni nei volumi e nei colori (spesso al neon) proporzioni tanto dilatate quanto le ambizioni della loro epoca e materiali sintetici come lycra e lamé. Tutta un’esuberanza di forme, colori e materiali che rispondeva allo spirito consumistico e assertivo del boom economico reaganiano e thatcheriano, al trionfo del capitalismo yuppie contro la recessione degli anni '70, influenzato dalle novità di MTV, dal fitness aerobico e di subculture sempre più interessanti come il punk e l’hip-hop. Nell’alta moda, erano gli anni di Giorgio Armani e di Gianni Versace; Gianfranco Ferrè disegnava Dior; Issey Miyake, Rei Kawakubo e Yohji Yamamoto erano nomi nuovi e freschissimi; Mugler, Romeo Gigli e Jean-Paul Gaultier organizzavano show traboccanti; Vivienne Westwood esordiva con i suoi “pirati” e creava l’uniforme dei New Romantics. Christian Lacroix e Claude Montana definivano un nuovo spirito massimalista mentre Azzedine Alaïa, Norma Kamali e Donna Karan scolpivano il corpo nella lycra. Alla radio, ovviamente, suonava David Bowie.
Alcuni momenti chiave definirono lo stile del decennio. Il lancio di MTV nel 1981 democratizzò lo stile pop, specialmente quello di Madonna. Designer come Saint Laurent e Thierry Mugler codificarono il power suit femminile, ripreso nei completi con spalline giganti di Melanie Griffith in Working Girl (1988) e che ancora oggi definisce l’epoca. Nel 1983, Flashdance fu il film-spartiacque: popolarizzò gli abiti da aerobicaa, con tutine strappate e headbands e definì il passaggio a una società dell’immagine (il film aveva pochissima trama e vibes da vendere, oltre che musica pazzesca) che trionfò nel resto del decennio. Nel 1984 Jean-Paul Gaultier rivisitò corsetti e gonne a balze, che poi influenzarono le mise punk di Madonna in Desperately Seeking Susan (1985). Infine, l'arrivo di Rei Kawakubo di Comme des Garçons a Parigi nel 1981 introdusse nel linguaggio collettivo deformazioni, decostruzioni e asimmetrie che ebbero un riflesso nei molti capi anti-convenzionali dell’epoca come i maglioni a pipistrello o gli harem pants.
Come si vestivano le donne negli anni ’80?
@history Any of these #1980s trends you'd want to see make a comeback? #History original sound - ilovethe80s
In generale, gli anni ’80 erano un’epoca dove non si percepiva il senso del kitsch. L'estetica privilegiava curve accentuate da spalline strutturate e nuovi tessuti elastici, che simboleggiavano tanto l’entusiasmo verso le nuove tecnologie che l’empowerment femminile in un'era di emancipazione professionale e sessuale. Non mancavano spille e foulard, capelli cotonatissimi, scaldamuscoli e tutto un apparato visivamente “pesante” che negli anni ’90 l’onda minimalista avrebbe ripulito per un decennio circa. I trend spaziavano dal power dressing con blazer oversize e spalline con enormi occhiali, a minigonne plissettate e molti body e leggings provenienti dal mondo dell’aerobica: il culto della palestra e del corpo muscoloso e abbronzato nacque proprio negli anni ’80. Outfit celebri dell’epoca includono la tuta tagliata asimmetrica con la felpa e i leg warmers rosa di Jennifer Beals in Flashdance del 1983, ma anche i completi strutturati con perle multiple, bluse voluminose e gonne midi di Joan Collins in Dynasty.
Jennifer Beals
— Ms. Movie (aka Yeppers) (@mrskeatz) September 22, 2024
Flashdance (1983) pic.twitter.com/OeSPtSDdp4
Era un’epoca in cui non ci si vestiva in modo post-ironico: era tutto letterale e poco sottile. Dai mega-pois ai maglioni vagamente cartooneschi di Iceberg; dai calzettoni bianchi indossati a vista fino ai jeans a vita alta e alle salopette. Persino i colletti delle camicie erano alzati, le stampe erano tutte colori e forme geometriche e, un po’ come Sigourney Weaver nel primo Alien o April de Le Tartarughe Ninja, le tute intere stile overall erano gettonatissime. Ovviamente era tutto decoratissimo: le jumpsuit brillavano, si drappeggiavano; le bluse erano di seta e piene di fiocchi e maniche a sbuffo; i maglioni avevano maniche a pipistrello, gli abiti da sera erano un’orgia di rouches, nastri, tessuti scintillanti. Le cinture si indossavano in vita sopra camicie e maglioni mentre l’elemento scomparso nelle nebbie del tempo è il “day dress”, più formale e importante del classico vestitino disimpegnato e, per noi moderni, più vicino alla tappezzeria che alla moda. Era un’epoca di accumulo e decorazione.
E gli uomini?
Se volete capire come ci si vestiva negli anni ’80, guardate i vostri papà. Giacche di camoscio e scarpe da barca, le polo sgargianti o a pastello, gli occhiali da aviatore come Tom Cruise in Top Gun o i Wayfarer dei Blues Brothers. L’estetica preppy, quella del “cowboy da città” e del rocker in chiodo di pelle; le canottiere variopinte da palestra e i pantaloni baggy venivano tutti da questa epoca. C’era un dualismo generazionale in atto: per gli uomini maturi, si rievocavano certe linee anni ’40 e ’50 con forme molto squadrate e un richiamo all’eleganza preppy vera e propria; per i più giovani denim, giacche oversize, abbigliamento da workout e sneakers, in silhouette morbide e voluminose. Anche qui era tutto colorato e visivamente pesante e affastellato anche se, wind-breaker colorati a parte, ci vestiamo ancora oggi così anche se con silhouette più moderne.
Nella maglieria e camicie, le polo erano un pilastro preppy, in rosa o colori vivaci con righe da rugby, colli contrastanti e tasche insieme alle camicie button-down spesso a righe, o con quadri e paisley. A fine decennio, le "Memphis-style" con motivi astratti erano molto amate così come le t-shirt grafiche e maglieria spessissima. I pantaloni erano ampi e non troppo diversi da quelli di oggi mentre le spalle imbottite dominavano le giacche anche se in seguito si diffusero molte giacche dalle spalle calate. Il mito delle Vans, delle adidas e delle Nike emersero qui, così come le scarpe da barca. Cravatte larghissime, cinture intrecciate e catene d’oro completavano il look, mentre rimaneva striminzito l’activewear tanto che ai tempi i crop top da uomo non erano esclusivo appannaggio di individui queer, maschi performativi e modelli su Instagram.
Come capire se un look è ispirato agli anni ‘80
@ilyysabella Here’s some of what 1980s style actually looked like. #1980s #1980sstyle #80sstyle #80saesthetic #vintagestyle What's on Your Mind (Pure Energy) - Information Society
Nel womenswear, la silhouette degli anni '80 si riconosce dalle proporzioni esagerate che creano un effetto invertito a clessidra, con spalle larghe e squadrate che dilatano il busto oltre la linea naturale, bilanciato da una vita accentuata da cinture o corsetti. I volumi inferiori compensano con gonne a balze plissettate che fluttuano a metà polpaccio, mentre crop top in lycra o raso scoprono l'addome per un'esposizione strategica della vita. Non mancano tessuti riflettenti come lamé o seta metallica spesso con linee geometriche angolari nei colli a punta e nei polsini squadrati. Una bella distanza dalla silhouette fluida e bohemian degli anni '70, con i suoi drappeggi morbidi e stampe etniche, o dal minimalismo lineare post-anni '90, privo di volumi estremi e con tagli puliti. Angolosità nette e contrasti cromatici vivaci come fucsia su nero sono simbolici degli '80 mentre, a confronto, i look anni ’60 appaiono molto più neutri e delicati.
In the #1980s men could dress like this without being considered gay. pic.twitter.com/vTgQPVrWNp
— Retro Coast (@RetroCoast) September 27, 2025
Più difficile parlare del menswear, dove i vibes anni ’80 sono dati da occhiali e capelli. Solitamente anche qui la silhouette è ben squadrata, con blazer oversize larghi sulle spalle grazie e pantaloni dritti o a pinces, enfatizzati da cravatte larghe. Qui il segno rivelatore sono i colori e le texture, tutte intense e pesanti come si diceva. Colori pastello su denim sbiadito o stampe grafiche esuberanti, così come le varsity jacket, sono molto '80 rispetto alla silhouette atletica e snella degli anni '70. Così come lo è il dettaglio delle maniche arrotolate su bomber o in generale del layering enfatizzato: non è un caso che l’orologio indossato sul polsino à-la-Gianni Agnelli fosse un simbolo di quell’epoca. Tra gli outfit celebri ricordiamo i pinstripe suits di Gordon Gekko in Wall Street (1987), i completi pastello di Miami Vice, il bomber di Top Gun e gli outfit di Michael J. Fox in Ritorno al Futuro (1989).














































