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Le scarpe Made in Italy vendono sempre di più, ma la crescita cala

L’intero settore è tornato agli stessi livelli del 2019 ma alcune aziende sono in difficoltà

Le scarpe Made in Italy vendono sempre di più, ma la crescita cala L’intero settore è tornato agli stessi livelli del 2019 ma alcune aziende sono in difficoltà

Il settore calzaturiero italiano sta vivendo una fase di ripresa molto positiva, come dimostra il recente rapporto del Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici. Nel primo trimestre del 2023, il settore ha registrato una crescita del fatturato del 13,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente confermando il trend di crescita costante del settore, che ha segnato un nuovo record nel 2022 con un fatturato di 12,65 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto al 2021. Anche il saldo commerciale ha registrato un incremento del 21% con un aumento di valore degli export del 16,1%. Anche il mercato italiano sta mostrando segnali di ripresa, con un aumento degli acquisti delle famiglie del 8,2% nei primi tre mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. 

Quali sono i problemi del settore calzaturiero italiano?

Le prime 20 destinazioni internazionali mostrano tutte aumenti significativi ma, in termini di volume, si osserva un rallentamento degli export nel Nord America (-19,4%), in Germania (-8,8%), nel Regno Unito (-10,1%) e nei flussi diretti verso la Svizzera (-24,8%), tradizionale hub logistico per le griffe di lusso. Altri elementi di preoccupazione sono un affievolimento della crescita, soprattutto in termini di volume. per diverse manifatture che prevedono per i prossimi trimestri una progressiva decelerazione della crescita. I segni negativi sono già visibili nel confronto con il primo trimestre dell'anno precedente, con una leggera diminuzione delle quantità esportate (-2%) e della produzione (-1% secondo l'indice Istat della produzione industriale). I costi elevati dell'energia e delle materie prime rappresentano attualmente la principale preoccupazione per i produttori. Inoltre, si è osservato un irrigidimento dell'offerta di credito bancario negli ultimi mesi, come segnalato da Banca d'Italia e Istat. Il 39% delle aziende del campione ha riferito di un peggioramento dell'accesso al credito, mentre questa percentuale sale al 51% se si considerano solo le imprese che attualmente fanno ricorso al credito. Inoltre, l'84% degli imprenditori nel settore ritiene che il reperimento di manodopera qualificata sia un problema rilevante per le loro aziende.