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I look illusionisti di Diesel e Bottega Veneta

Glenn Martens e Matthieu Blazy puntano sull’avanguardia tessile

I look illusionisti di Diesel e Bottega Veneta Glenn Martens e Matthieu Blazy puntano sull’avanguardia tessile

Anche questa fashion week l’industria della moda italiana si è aggiudicata il titolo di eroina dell’innovazione sartoriale. Questa volta, però, il merito ricade su due stilisti stranieri: Matthieu Blazy e Glenn Martens. Il primo, giunto ormai alla terza collezione per Bottega Veneta, ha sfruttato il savoir-faire ereditario del brand nel campo della pelletteria esibendo un lusso all’italiana, che nasconde segreti svelati solo al tatto; il secondo, che invece da Diesel lavora dal 2021, ha riproposto l’estetica y2k prendendosi gioco degli amanti del trashy-look, stravolgendo la semplicità del denim con tessiture di ultima tecnologia.

Avendo già stabilito la Gen Z come obiettivo di mercato grazie ad accessori appetitosi dall’animo retrò e instagrammabile, la settimana scorsa Glenn Martens ha potuto finalmente dare vera vita alle proprie fantasie. Sperimentando con un tessuto originariamente povero come il denim, nei suoi nuovi  72 look c’era un chiaro esibizionismo tecnologico: oltre le toppe e gli strappi, il denim devoré ha acquisito un aspetto nuovo grazie a rinforzi in shearling e sfumature create con pannelli trasparenti in pizzo intrecciato. Il motivo denim è stato ripetuto in chiave illusionista sui vestiti, decorati con incisioni di cristalli, e sui completi gessati, su cui il look “bleached” è stato sovrastampato. Quel che era seta era denim, e quel che era jeans era pizzo.

Tre giorni dopo lo show denim-centrico di Martens - e quattro dopo il debutto da Burberry del predecessore Daniel Lee - Matthieu Blazy ha riportato l’attenzione su di se, pavoneggiandosi attraverso l’avanguardia tecnologica della pelletteria di Bottega Veneta. La pelle di nubuck, già utilizzata da Blazy per i jeans della Fall Winter 2023, poi indossati da Kim Kardashian per la copertina di settembre di Interview Magazine, è stata protagonista della collezione camuffandosi da cotone, maglieria e pelliccia per calzini, camicie, e pullover. Un trucco scoperto a show inoltrato, la sostituzione tessile di Blazy è pressoché impercettibile, se non vista e toccata di persona. Negli ultimi anni è diventato sempre più difficile per un designer stupire il proprio pubblico, e soprattutto invogliare una potenziale clientela a investire nel proprio brand. Martens e Blazy, al termine di un anno fruttuoso per entrambi - nel 2022 Bottega Veneta ha registrato una crescita di vendite del 16%, e Diesel del 14% - hanno deciso di cedere alle tentazioni con questi giochi di illusioni, forse sapendo che, in un mercato saturo di cachemire e jersey beige e blu, un po’ di magia piace.