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Il cibo italiano è il migliore del mondo

C’erano dubbi?

Il cibo italiano è il migliore del mondo C’erano dubbi?

La piattaforma dedicata al mondo della gastronomia mondiale TasteAtlas ha di recente pubblicato le sue classifiche di fine anno, con le tre categorie World’s Best Dishes, World’s Best Cuisine e World’s Best Local Restaurants. Manco a dirlo, la cucina italiana è stata votata la migliore del mondo, seguita a ruota da quella greca e quella spagnola con Giappone e India che chiudono la Top 5. Il nostro paese ha performato meno bene nelle altre classifiche, con la pizza margherita che si trova all’undicesimo posto dei migliori piatti al mondo (il migliore è il Karē Raisu giapponese) e all’ottavo posto tra i paesi con i migliori ristoranti, classifica dove invece ha trionfato l’Austria. La classifica delle migliori cucine nazionali invece, dove l’Italia è prima, riporta anche la lista dei migliori cibi che gli utenti internazionali hanno votato: il parmigiano reggiano è al primo posto tra i prodotti italiani più apprezzati, seguito dal prosciutto toscano, dalla nduja calabrese (all’estero hanno la passione del piccante), dal risotto ai funghi porcini e dal pesto alla genovese. Tra i ristoranti migliori segnalati dalla audience c’è l’Osteria Madonnetta di Marostica in prima posizione, Amerigo dal 1934 di Savigno, Lokanda Devetak 1870 di San Michele del Carso e in quarta posizione un locale milanese, Trattoria Trippa, il ristorante in Porta Romana di Diego Caroli e dello chef Diego Rossi.

La prima posizione della cucina italiana tra le gastronomie mondiali rappresenta anche un momento storico in cui l’Italia gode di enorme pubblicità all’estero. Proprio come sottolineavamo la scorsa settimana, grazie a serie come The White Lotus, Romulus, The Bad Guy e L’Amica Geniale, l’Italia ha ottenuto una visibilità senza precedenti. Il cibo italiano ha trovato anche una vetrina mediatica con il programma Stanley Tucci: Searching for Italy che ha portato ricette come gli spaghetti all’assassina alle (allibite) audience statunitensi. Il mese scorso è stata invece l’UNESCO a dare al nostro paese il primato mondiale di riconoscimenti nel campo della gastronomia e dell’agricoltura mentre nell’anno che adesso si chiude i report parlano di un aumento del 94% dei turisti stranieri, praticamente raddoppiati, anche se i livelli turistici pre-pandemia non sono ancora stati ripresi. 

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Il vibe italiano ha trionfato anche nella moda: se un numero sempre più grande di brand di lusso internazionali investe ad esempio sulla pelletteria toscana, con LVMH che apre e restaura fabbriche per aumentare la produzione di borse e scarpe di lusso; un marchio che sul concetto di italianità ha costruito un impero come Dolce & Gabbana ha trasformato Kim Kardashian in una novella Sophia Loren in occasione della collezione collaborativa, per cui tra l'altro Kim è stata ritratta intenta a mangiare un piatto di spaghetti; mentre Pierpaolo Piccioli è stato incoronato come designer dell’anno e Drake ha indossato per tutto il 2022 look ispirati all’Italia tra cui anche merch del S.S.C. Napoli e giacche da racing dedicate a Valentino Rossi. A settembre, poi, Carlo Capasa del CNMI aveva detto durante la conferenza di apertura della Milan Fashion Week: «Se le previsioni saranno confermate il 2022 vedrà una crescita superiore a quella del 2008 e il fatturato più alto della moda da 20 anni a questa parte».