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Come TikTok sta per trasformare il proprio feed

Un nuovo feed all'orizzonte e una poco chiara policy sui dati sensibili

Come TikTok sta per trasformare il proprio feed Un nuovo feed all'orizzonte e una poco chiara policy sui dati sensibili

Mentre Amazon e Instragram cercano nuovi modi per rendere i propri feed più simili a TikTok, sembra che la piattaforma cinese più copiata del momento abbia in serbo per i propri utenti grandi cambiamenti. Dopo il traguardo del milione di follower lo scorso settembre, secondo le dichiarazione del consulente di social media Matt Navarra riportate da Techcrunch, oltre alle schermate già disponibili, dedicate rispettivamente ai propri seguiti e alla sezione esplora in una struttura di Tumbler-iana memoria, un nuovo feed si potrebbe aggiungere ai due già noti. La funzionalità si chiama Nearby e permette di visualizzare video in base alla propria geolocalizzazione, sfruttando quell’algoritmo già rodato che i competitor invidiano tanto e consentendo ai creator di inserire il tag della propria location. Con il lancio del terzo feed, TikTok offre una funzionalità simile a quella già proposta da Snapchat e Instagram, che permettono già tempo agli utilizzatori di scoprire nuovi luoghi in base ai contenuti altrui. 

Una tendenza che racconta inoltre un nuovo volto dei social media, fin ora inosservato, ossia la possibilità di sfruttare i social come un vero e proprio motore di ricerca, alla stregua di Google. Sicuramente l’iniziativa si potrebbe rivelare vincente nell’ambito delle sponsorizzazioni, settore in cui TikTok è ancora in svantaggio rispetto a Meta offrendo una  nuova opportunità per gli inserzionisti locali ora che è possibile ricercare i video di un ristorante direttamente su TikTok invece di cercare informazioni su Google. Specialmente se il vostro algoritmo si incentra su clip di hotel, viaggi, ristoranti ed esperienze sensazionalistiche, perché le location potrebbero rivelarsi a pochi metri da casa. Allo stesso tempo alcune recenti indagini svolte negli Stati Uniti  sull’utilizzo dei dati degli utenti da parte di TikTok, hanno sollevato dubbi e inquietudini sulla poco trasparente questione della privacy sulla piattaforma: il  The New York Timesha infatti pubblicato di recente un'inchiesta sulle scoperte di Felix Krause, ricercatore sulla privacy ed ex ingegnere di Google secondo cui il browser web utilizzato all'interno dell'app TikTok è in grado di tracciare ogni tasto premuto dai suoi utenti, leggendo dunque password e informazioni personali.

La funzionalità, che è incorporata nel browser in-app che appare quando si clicca su un link esterno, permette di tracciare le abitudini online degli utenti, una caratteristica peculiare dei malware e di altri strumenti di hacking per rivelare numeri di carte di credito e password. Come molte applicazioni, TikTok offre poche possibilità di uscire dal servizio, poiché, invece di reindirizzare a browser web mobili come Safari o Chrome, un browser in-app appare quando gli utenti fanno clic su annunci o link incorporati nei profili di altri utenti, nei momenti in cui le persone inseriscono informazioni sensibili come i dati della carta di credito o le password. Nonostante il comunicato di smentita rilasciato dalla società madre di Tiktok, ByteDance, in cui le dichiarazioni di Kraune sono state definite «errate e fuorvianti» e in cui si dice che la funzionalità verrebbe utilizzata unicamente per «il debug, la risoluzione dei problemi e il monitoraggio delle prestazioni», resta il fatto che estrarre informazioni dalle sessioni di navigazione esterne dell'utente è senza dubbio problematico. La guerra fredda tra Cina e Stati Uniti si apre ora su un nuovo campo: i social media, portando i funzionari del governo a esaminare come e quanto la popolare applicazione possa mettere in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti condividendo informazioni sugli americani con la Cina.