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5 brand indipendenti da scoprire

Consigli d'acquisto per brand che forse non avete mai sentito nominare

5 brand indipendenti da scoprire Consigli d'acquisto per brand che forse non avete mai sentito nominare

In un panorama di omologazione, in cui anche tutto ciò che è strano e diverso ci sembra ormai già visto e in cui i trend inglobano i feed instagram tanto rapidamente da assuefarci, trovare designer riconoscibili e dall'estetica strutturata è sempre più difficile. Per i giovani talenti è una sfida complessa mantenere la propria integrità stilistica senza farsi intaccare dalle influenze esterne e dalle regole del mercato, senza cedere il proprio DNA estetico a favore di tendenze che porterebbero ad un successo sicuramente più rapido. In questa nuova rubrica mensile, vogliamo restituirvi i frutti di un'esperienza di coolhunting giornaliera presentandovi quei brand che, tra un mare di brand, hanno senso di esistere.

Lirika Matoshi

Lirika Matoshi è una stilista kosovaro-albanese con sede a New York City che ha raggiunto la notorietà grazie a Internet. Nel 2016 si era trasferita negli Stati Uniti per conseguire una laurea presso il Fashion Institute of Technology, ma quando la sua domanda è stata respinta, ha continuato a disegnare a tempo perso in un piccolo studio nel Bronx. Nel 2017 un'immagine di un paio di collant personalizzati è diventata virale su Instagram, lanciando la sua carriera, prima con calze velate abbellite da fiocchi e nastri, poi man mano con capi sempre più complessi. Nel 2020 un altro modello di Matoshi è diventato altrettanto virale, un abito in tulle con un motivo di fragole scintillanti che ha portato ad un aumento del 1000% delle vendite per Matoshi. Abiti freschi e femminili abbelliti da faux fur e strass, ma anche dettagli kidcore come maniche tempestate di spille e motivi a cuore, oltre a stampe giocose che ritraggono gattini o cappotti che raffigurano panorami esotici. 

Rokh

Quattro anni fa Rok Hwang era un allievo di Phoebe Philo alla Central Saint Martins, oggi, con un Premio LVMH in tasca e un posto nel programma della Settimana della Moda di Parigi, le sue collezioni, rigorosamente sostenibili, ci raccontano un mondo di contrasti e sartorialità. Trench decostruiti, maniche annodate, borse in pelle prodotte nella stessa fabbrica di Loewe, cappotti e pantaloni sbottonati dall'orlo, ma soprattuto una vestibilità minuziosamente curata, raccogliendo i feedback dalle 10 donne che fanno parte del suo team. Il minimalismo secondo Rokh si arricchisce di dettagli multitasking ma anche di silhouette decostruite, motivi tartan e atmosfere grunge anni '90 che rendono l'estetica sartoriale del brand 'perfettamente imperfetta'.

Robert Wun

"Volevo creare un esercito per andare in paradiso con lei", è così che Robert Wun ha motivato la i suoi modelli che tanto ricordano le armature di 'angeli venuti dal futuro', un personalissimo modo per elaborare il lutto della nonna materna, nonché una celebrazione del femminismo e della femminilità. Negli anni, Robert Wun, si fa notare grazie ad alcune collaborazioni di successo con Lady Gaga e Cardi B, oltre ad aver realizzato un abito dell’attrice Elisabeth Banks nel film The Hunger Games: Mockingjay seconda parte. Il 2016, invece, lo vede impegnato in un gemellaggio con la Royal Opera House di Londra, che lo sceglie per creare i costumi del balletto. Il tessuto viene lavorato per creare l'illusione di indossare un'armatura, arricchita con un tessuto plissè, spalle rigide e cinghie a profusione, l'uniforme post apocalittica per eccellenza ma con un allure decisamente sofisticato.

GmbH

Nell’estate 2017, GmbH, marchio tedesco lanciato da un collettivo di creativi di Berlino che detengono ora anche la direzione creativa di Trussardi, si misurava con la prima passerella durante la Settimana della Moda di Parigi negli spazi dell’Institut du monde arabe, subito dopo essere stato selezionato dalla giuria del prestigioso Prix LVMH per la shortlist dei finalisti. I due fondatori sono Benjamin Alexander Huseby, fotografo di moda e artista norvegese-pakistano, e Serhat Isik, stilista turco-tedesco, le menti dietro ad un brand che ha basato il proprio successo sull'estetica raver della sua città d'adozione, tra materiali tecnici, tagli arditi, silhouette minacciose e una propensione per il nero. Pantaloni cargo in vinile e a vita alta, giubbotti da neve e motocross, canotte in cotta di maglia e blazer rigorosamente over: ecco gli staple del guardaroba unisex di GmbH.

Marshall Columbia

Lo stilista di Brooklyn, che si è trasferito da Denver per studiare al Fashion Institute of Technology, si è rapidamente guadagnato un seguito di culto grazie alle sue borse di peluche con perline di vetro, costantemente sold out sull'e-store, le maglie cut out in tendenza su Ssense e un'estetica massimalista virale sui social. Ha anche sviluppato un vocabolario visivo caratteristico da colori neon, ritagli audaci e maglieria kidcore. Il suo lavoro ha già attirato l'attenzione di celebrità come Miley Cyrus, che di recente ha indossato un completo di perline dello stilista per la sua esibizione alle Backyard Sessions, e Hunter Schafer, che ha indossato la borsa di peluche verde in una recente foto su IG. Un brand che parla direttamente alla Gen Z con capi indossabili nel quotidiano e allo stesso tempo unici nel loro genere.