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La moda del futuro secondo gli studenti IED

Abbiamo intervistato i giovani designer durante la presentazione PÓST IED Avant Défilé 2021

La moda del futuro secondo gli studenti IED Abbiamo intervistato i giovani designer durante la presentazione PÓST IED Avant Défilé 2021
Fotografo
Michele Arrabito

Venerdì scorso si è tenuta la presentazione PÓST IED Avant Défilé 2021 in cui i giovani designer di IED hanno presentato i loro progetti di tesi attraverso il format della danza, portando in scena le proprie creazioni  sui corpi in movimento dei danzatori dell’Accademia Kataklò. L’importanza di queste collezioni sta nella loro capacità di indicare dove si stia dirigendo la moda di oggi, verso che direzione si muovano i suoi creativi più giovani e pronti a confrontarsi con i brand che stabiliscono la rotta della moda italiana e internazionale portando le proprie idee, la propria visione.

Quattordici erano i giovani designer che hanno presentato la propria tesi venerdì: Evelyn Bressa, Luca Bianco, Elia Docente, Dara Silva Bulleri, Marco Terenzi, Andrea Annarita Mazza, Penelope Bazzani, Anna Vedovelli, Alessia Monachino, Gaetano Stea, Elena Gregori, Annachiara Zani, Alexandru Basalic e Susanna Dalgrosso. Ciascuno di di loro ha interpretato attraverso i rispettivi campi di specializzazione i temi più caldi dell’industria della moda di oggi: tecnologia, inclusività, sostenibilità ma anche ritorno ai valori autentici della moda, sia sul piano sartoriale che su quello della costruzione più avant-garde e intellettualmente ispirata.

La redazione di nss magazine ha voluto domandare a questi giovani designer la loro idea di moda nel futuro e ha raccolto le loro testimonianze e impressioni per raccontare la loro filosofia di design.

«Bisogna sempre guardare al passato per rifare la moda – e la pandemia ci ha lasciato molto tempo per riflettere tanto sulla nostra creatività ma anche una rivalutazione su quali sono i valori attuali dell'industria».

- Penelope Bazzani

«Nel futuro della moda io vedo la sostenibilità – che è anche il mood con cui ho progettato la mia collezione. La nostra società è portata alle apparenze e al consumismo: dobbiamo cercare l’autenticità, che è l’altra faccia della sostenibilità».

- Elia Docente

«La moda del futuro è una moda più consapevole. Meno fast fashion e più slow fashion. Cercheremo abiti di migliore qualità e più sartoriali, capaci di durare nel tempo».

- Alexandru Basalic

«Il futuro del jewelery design lo immagino inclusivo e interdisciplinare. Non si potrà parlare di gioiello di moda ma di gioiello contemporaneo. Ma la moda potrebbe dialogare anche con la biologia e altre discipline scientifiche».

- Annachiara Zani

«Penso che nel futuro la moda troverà le sue nuove radici sul mondo esterno: c’è bisogno di tornare a vivere fuori, a toccare con mano quello che ci circonda». 

- Alessia Monachino

«La moda post-pandemia me la immagino più tecnologica. Stando a contatto con la tecnologia durante il lockdown, siamo diventati più sensibili nei suoi confronti. E spero che venga implementato negli abiti».

- Luca Bianco

«Spero che il futuro della moda possa abbracciare più arti. Spero che ci possano essere brand e designer che abbraccino le arti in un'ottica unitaria – creando qualcosa di simile all’arte che possa essere indossato. Il lockdown ci ha dato l’opportunità di confrontarci su voci della moda che arrivavano anche dall’estero». 

- Gaetano Stea

«Credo che in futuro si prenderà una direzione verso una maggiore qualità del prodotto. Sul piano creativo, credo che sia necessario raccontare la moda con un po’ di leggerezza e il compito dei designer sarà quello di ridefinire un nuovo immaginario più positivo».

- Susanna Dalgrosso

«Il futuro del design sarà legato alla riscoperta delle community e a quello che le community riescono a fare. Ho realizzato la collezione grazie all’aiuto della mia community: tutti i tessuti che ho usato mi sono stati donati. Vorrei vedere una sincronizzazione fra le diverse parti del mondo della moda – incluse le altre culture e le persone che ne fanno parte».

- Dara Silva Bulleri

«Il futuro della moda me lo immagino vivo, nuovo, che spinge in alto. Dopo essere stati chiusi in casa per tanto tempo c’è voglia di rinascere. Siamo sempre pronti a lavorare, vedremo tantissime idee nuove e non è vero che tutto è già stato fatto perché siamo pronti a far nascere qualcosa di mai visto».

- Andrea Annarita Mazza

«Secondo me l’idea di moda post-pandemia è un’idea molto più trasversale, che può scindersi dalla moda stessa per diventare altro. Dopo la pandemia si è creata una collettività, una visione più unica e specifica. Sarà importante comprendere i veri tempi della moda, senza sovrasfruttare i designer e aprendoci a una visione più pura e reale della creatività».

- Anna Vedovelli

«La mia idea di moda nel futuro è una moda sartoriale. La nuova forma della moda è quella di pezzi che durano nel tempo e che abbiano un’anima. Ogni pezzo che verrà creato dovrà incrociare l’arte, sia a livello materico che progettuale».

- Marco Terenzi

«Penso che nel futuro le case di moda dovranno seguire delle proposte più estreme. Quando usciremo del tutto dal lockdown le persone torneranno a fare tutto ciò che gli era stato negato, e a livello stilistico sentiranno di doversi esprimere in maniera più espressiva. Al di là dei singoli stili, prevarranno i concetti forti». 

- Elena Gregori

«Vedo il futuro della moda come un’integrazione fra il digitale, il tradizionale e la manualità. Penso che la produzione si sia concentrata maggiormente nei nostri siti italiani, facendo evolvere le nostre eccellenze e integrandole nello sviluppo tecnologico».

- Evelyn Bressan