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La review della collezione Bottega Veneta FW19

L'esordio di Daniel Lee alla guida della maison italiana

La review della collezione Bottega Veneta FW19 L'esordio di Daniel Lee alla guida della maison italiana

Sotto ad un enorme gazebo trasparente posto di fronte all'Arco della Pace di Milano ha sfilato la collezione FW19 di Bottega Veneta, la prima disegnata dal direttore creativo Daniel Lee

Era senza dubbio una delle sfilate più attese della stagione, non solo perché il trentaduenne designer inglese è chiamato a raccogliere il testimone di Tomas Maier, che è stato alla guida del brand per 17 anni, ma più in generale perché il mondo della moda orfano di Phoebe Philo vorrebbe trovare in lui un nuovo punto di riferimento per quello stile sofisticato, minimal e chic reso famoso dall'ex creative director di Céline. Lee ha lavorato per sette anni da Céline come design director del ready-to-wear, anche per questo in molti l'hanno accostato, a volte persino ingiustificatamente, alla figura di Philo. 

Lo schivo designer, però, è riuscito a non farsi ingabbiare in definizioni e stereotipi, e, compito ancora più arduo, è riuscito a dialogare con la ricca storia di Bottega Veneta in maniera inedita, fresca e contemporanea. Fin dalla prima uscita in passerella a dominare è la pelle, materiale fondamentale per l'estetica della maison italiana. Vestiti midi con scollo arrotondato, pantaloni larghi, veri e propri completi da biker, camicie che sembrano di seta: la pelle diventa un tessuto duttile e versatile, sinonimo di un'eleganza sofisticata ed audace. La pelle intrecciata e il motivo a nodo, due altri grandi leitmotiv di Bottega Veneta, sono riproposti nelle gonne sotto al ginocchio, negli spolverini, nei blazer stretti in vita dalle spalle ampissime, nelle décolleté con kitten heel in colori diversi. La gamma cromatica varia dal nero, dominante, al bianco più puro, fino al rosso, al blu, spesso con dettagli dorati. I due spolverini ricoperti di paillette nei toni del rosa e del viola aggiungono un tocco propriamente fashion ad una collezione composta e coerente.  

Forse meno potente la proposta per l'uomo, costituita per lo più da cappotti doppiopetto rigorosi, maglioni a collo alto, dolcevita trasparenti, pantaloni biker in pelle e raincoat in pelle spalmata.