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Il futuro della moda è la pelle di pesce?

Sostenibilità e tecnologia: come il più inaspettato dei materiali sta conquistando il fashion system

Il futuro della moda è la pelle di pesce? Sostenibilità e tecnologia: come il più inaspettato dei materiali sta conquistando il fashion system

Se fino al diciannovesimo secolo, la pelle di pesce era usata dagli islandesi come materiale per realizzare scarpe e accessori durevoli, al giorno d'oggi, è considerata una valida alternativa ecologica e lussuosa al classico cuoio. I vantaggi di questo tipo di prodotto? È incredibilmente resistente, ma leggero, può essere liscio, come la pelle di mucca, o, se si lasciano le scaglie, può regalare un bellissimo effetto che ricorda la pelle di serpente. È eco-sostenibile, perché consiste in un sottoprodotto dell'industria alimentare destinato ad essere scartato. Ad esempio una tonnellata di filetti produce circa 40 chilogrammi di pelle che va sprecata.

È meno inquinante dal momento che i processi di concia e di tintura utilizzati per i pesci sono molto meno aggressivi per l'ambiente di quelli utilizzati per le pelli di mammiferi, che, come sottolinea un articolo su Eluxe magazine, richiedono forti prodotti chimici responsabili di rilascio di gas come l'idrogeno solforato (esplosivo, corrosivo e infiammabile).

John Galliano, Prada, Christian Dior, Louis Vuitton, Salvatore Ferragamo, Nike (che sta sperimentando la creazione di scarpe da corsa in pelle di persico) e molti altri grandi marchi stanno cercando di avvicinarsi sempre di più ad un approccio sostenibile e, così, usufruire di pelli alternative, anche a causa della carenza di cuoio di qualità, sempre meno disponibile a causa della forte domanda nei confronti del prodotto proveniente soprattutto dalla Cina.

Tutte queste label richiedono la materia prima ad Atlantic Leather, l'unica azienda in Europa che fornisce pelle di pesce destinata ad essere trasformata in abiti, scarpe e borse di lusso. Questa società, con sede nella pittoresca cittadina di Sauðárkrókur, su un fiordo nel nord-est dell'Islanda, dopo un inizio nel settore della pelle di pecora, ha deciso di provare negli anni ’90 a scuoiare il pesce per ricavare la pelle.

Come ricorda Gunnstein Bjornsson, l'amministratore delegato dell’azienda intervistato da Wired Uk, molto materiale (i rifiuti di pesce che Atlantic Leather acquista da un impianto di lavorazione nelle vicinanze) inizialmente finiva in discarica, "puzzolente e non molto piacevole, un po' come una zuppa di pesce". Nel 2000, dopo un decennio di sperimentazione, hanno trovato una tecnica in grado di rimuovere il grasso (una delle cause principale dell’odore sgradevole) ed essere completamente soddisfatti del prodotto, tanto da intraprendere una collaborazione con John Galliano.

Ora che l'interesse verso la pelle di pesce sta davvero crescendo, la fabbrica di 3.000 metri quadrati ha visto un aumento di quasi il 20 per cento di vendite solo quest'anno. Questo trend è confermato anche da Malou Koldenhof, comproprietario della compagnia gallese The Fish Leather Company, che al The Guardian ha dichiarato:

"Ho notato che sempre più persone si interessano alla pelle di pesce, e stiamo assistendo a un aumento delle vendite e delle richieste, ma al tempo stesso ci sono ancora molte persone che non ne sono a conoscenza. Molti studenti di arte e moda hanno mostrato interesse per il materiale, quindi forse la prossima generazione lo userà di più".

Quindi il futuro della moda è davvero la pelle di pesce?