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La Casa Bianca ha un nuovo logo

Prima regola: tradizione e minimalismo

La Casa Bianca ha un nuovo logo Prima regola: tradizione e minimalismo

Con l’arrivo di Joe Biden alla presidenza della Casa Bianca, dopo i turbolenti quattro anni di Donald Trump, il desiderio di cambiamento è stato forte e si è espresso sia sul piano politico, con un cumulo di ordini esecutivi che hanno abrogato quasi tutte le legislazioni di Trump, sia su quello puramente estetico, con un nuovo logo per la Casa Bianca. Il nuovo logo è stato creato dall’agenzia Wide Eye insieme alla direttrice creativa della Casa Bianca, Carahna Magwood, e all’illustratore John Mata. Secondo i resoconti, ci sono voluti trenta tentativi per perfezionare ogni dettaglio e creare un sistema di loghi adatto a tutti i diversi medium e canali di comunicazione usati dalla presidenza USA. I portavoce di Wide Eye hanno spiegato a Dezeen

Seguendo la tradizione dei passati loghi della Casa Bianca, abbiamo rappresentato la facciata Nord [cioè quella dell’ingresso ufficiale, ndr] per simboleggiare che la Casa Bianca è la casa del popolo, che è accessibile. Questo rappresenta il desiderio del Presidente di creare unità nel paese, dando un senso di apertura, di calore, di inclusione e umanità. 

La nuova versione del logo ufficiale, in effetti, rappresenta sì un ritorno alla tradizione ma anche una ulteriore semplificazione del logo. Ai tempi di Bush, infatti, il logo della casa era bianco e tridimensionale, inserito in un ovale a sfondo blu navy con le scritte The White House e Washington. Obama aveva poi rimosso le scritte per semplificarlo ma mantenendo lo stile tridimensionale. Con Trump il logo era stato appiattito e reso più minimal ma i colori invertiti: ora la casa era blu e lo sfondo bianco. Con l’update i colori sono tornati a invertirsi con i dettagli architettonici in rilievo blu e il corpo effettivo della casa tornato in bianco – aggiungendo un’enfasi sulla struttura architettonica che è sia simbolo di attaccamento alla tradizione che, nella sua esaltazione dei dettagli e delle ombreggiature (mancanti nel logo di Trump), rappresentativa di un approccio che guarda alle complessità e alle sfumature del reale.

Il logo è accompagnato da due nuovi font, già visti durante la campagna di Biden: uno è il Mercury Serif, più elegante e «adatto all’ufficio del presidente», come ha detto il tipografo che li ha disegnati, Jonathan Hoefler; mentre un altro si chiama Decimal, è ispirato al lettering usato durante la presidenza di Kennedy negli anni ’60, e verrà usato nelle press release e nella cancelleria e che, nel suo moodboard, il tipografo ha definito «energico, discorsivo, diretto, semplice ed epistolario».