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Il mercato immobiliare del Metaverso è una bolla finanziaria pronta ad esplodere?

adidas e gli agenti immobiliari di Kanye West hanno già investito milioni in terreni virtuali

Il mercato immobiliare del Metaverso è una bolla finanziaria pronta ad esplodere? adidas e gli agenti immobiliari di Kanye West hanno già investito milioni in terreni virtuali
"Winter House", a virtual place designed by Andres Reisinger
"Winter House", a virtual place designed by Andres Reisinger
"Winter House", a virtual place designed by Andres Reisinger
"Winter House", a virtual place designed by Andres Reisinger

Da quando Facebook ha annunciato che sarebbe andato all-in sulla realtà virtuale, cambiando persino il nome aziendale in Meta Platforms, il mercato immobiliare del Metaverso ha avuto un picco di richieste e il costo dei terreni è aumentato fino al 500% negli ultimi mesi. Alcuni investitori stanno pagando milioni per appezzamenti di terreno in una serie di mondi virtuali che conoscerete sotto il nome generico ed onnicomprensivo di Metaverso, spinti dall’effetto di una sorta di strana frenesia immobiliare. L’entusiasmo tra gli investitori del Web 3 si alimenta di previsione positive da parte degli esperti del settore, come Grayscale, autorità leader negli investimenti in criptovalute, che ha predetto che il mercato globale di beni e servizi nel Metaverso varrà presto $1 trilione, ma non mancano gli scettici pronti a scommettere che piuttosto che “the next big thing”, il real estate digitale è in realtà il “the next big flop”. Nella lista dei detrattori compaiono anche nomi importanti, come quello dell’esperto finanziario David Rasencraft, convinto che questa corsa alla terra è in realtà una bolla finanziaria pronta ad esplodere e a portare danni paragonabili allo scandalo dei mutui subprime nella Wall Street del 2008. Ma andiamo per gradi.

"Winter House", a virtual place designed by Andres Reisinger

Bisogna innanzitutto specificare che non tutti i terreni valgono milioni e che il tutto funziona più o meno come nella vita "reale": il valore dei lotti è proporzionale all’importanza della "piattaforma" su cui si trovano, esattamente come nella vita fisica il posizionamento è un indicatore importante quando parliamo di prezzo. Gli appezzamenti possono essere affittati, acquistati, venduti e scambiati. Le ragioni per cui grandi e piccoli investitori comprano e vendono appezzamenti e proprietà immobiliari virtuali sono le stesse che hanno portato alla ribalta gli NFT, perché sono un modo per investire le criptovalute o per dare loro un senso. Milioni di persone hanno avuto già un assaggio della vita nel Metaverso in spazi virtuali di intrattenimento come Fortnite e Roblox, o anche sull’app Horizon Workrooms dove, grazie al visore Oculus Quest, si tengono riunioni d’ufficio tra collaboratori remoti come fossero seduti l'uno accanto all’altro, eppure siamo solo all’inizio delle possibilità che il web 3 potrebbe offrici molto presto. Lo stesso gioco Epic Games rappresenta un esempio perfetto di come la “febbre da Metaverso” sia andata a crescere nel corso degli anni: partito da semplice sandbox game in cui brand e marchi potevano approcciarsi al mondo virtuale con eventi (rimane ancora storico il live di Travis Scott di aprile 2020), è diventato un vero e proprio mondo virtuale in cui i giocatori possono, ad esempio, visitare una mostra virtuale di Kaws fedelmente ricreata nei minimi particolari. 

"Winter House", a virtual place designed by Andres Reisinger
"Winter House", a virtual place designed by Andres Reisinger
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A ottobre, Tokens.com, un'azienda specializzata in NFT e immobili del Web3, ha acquisito il 50% di Metaverse Group, una delle prime società immobiliari virtuali al mondo, al modico prezzo di 1,7 milioni di dollari. L'azienda con sede a Toronto ha aperto il proprio quartier generale virtuale a Decentraland nella Crypto Valley, quella che il New York Times ha descritto come «la versione della Silicon Valley nel Metaverso». Per ora una vera e propria città in costruzione, una sorta di cantiere deserto che presto diventerà luogo di shopping, gioco d'azzardo, cultura e molto altro e che potrebbe presto generare entrate da locazioni e pubblicità per i brand. L’azienda Boson Protocol ha infatti già acquistato un lotto da $704.000 da Decentraland per creare un centro commerciale virtuale. Allo stesso tempo i fratelli Alexander, noti volti del mercato immobiliare americano che vantano clienti come Kanye West e Tommy Hilfiger, sono diventati i primi broker di lusso nel Metaverso, unendo le forze con Republic Realm, uno sviluppatore virtuale che ha recentemente pagato la cifra record di $4,3 milioni per 2.500 appezzamenti di terreno digitale su Sandbox. La stessa "piattaforma" in cui un acquirente ha sborsato $ 450.000 per una terreno accanto a Snoop Dog e con cui adidas non molto tempo fa ha annunciato un accordo per 144 appezzamenti di terreno. 

Eppure, nonostante le grandi cifre in ballo, non è ancora del tutto chiaro se si tratti di una nuova frontiera per gli investitori o di una bolla speculativa, destinata presto o tardi a esplodere. Chi acquista suoli nel Metaverso, lo fa – al pari di ciò che accade nel mondo reale – con lo scontato intento di generare guadagni, rivendendo i lotti in futuro a prezzo maggiorato o costruendoci. In entrambi i casi, si tratta di un investimento caratterizzato da un elevato livello di rischio, considerato che a oggi non è possibile sapere quale dei tanti attuali Metaversi - tra i più noti The Sandbox, Decentraland, CryptoVoxels e Somnium Space - o di quelli che verranno in futuro si affermerà sugli altri. L’esempio di Second Life, che una quindicina di anni fa ha creato grandi aspettative proprio intorno all’ambizione di creare alter ego virtuali e poi si è in buona parte sgonfiato, è indicativo di quanto siano incerte le prospettive quando si parla di aziende ad alto tasso di innovazione. 

«Comprare immobili in queste piattaforme» ha scritto Ravenscraft «è come comprare un terreno a Manhattan, ma in un mondo in cui chiunque può creare un numero infinito di Manhattan alternative altrettanto facili da raggiungere». In fin dei conti è un pattern comune e antichissimo che oggetti, materiali o titoli azionari di ogni tipo acquisiscono velocemente un valore apparentemente sproporzionato, conseguente alla crescita della domanda, spingendo sempre più persone a comprare questi beni solo perché temono di rimanere tagliate fuori da un trend di mercato. Staremo a vedere se tra qualche anno dovremo pentirci di non aver investito i nostri soldi nel mercato immobiliare del Metaverso o se potremo ritenerci fortunati a non averlo fatto.