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Che cos’è BeReal, il social media delle foto oneste

Il capofila di una nuova generazione di social media

Che cos’è BeReal, il social media delle foto oneste Il capofila di una nuova generazione di social media

I social media stanno cambiando. Le foto estetiche di vacanze e oggetti di design, gli outfit immacolati, le storie in vacanza o al ristorante hanno perso l’aura aspirazionale che avevano un tempo e hanno iniziato a mostrare la proverbiale corda. Persino gli stessi influencer, di tanto in tanto, rompono la finzione delle loro IG Story per ricordare ai follower che la vita sui social è edulcorata, editata e opportunamente filtrata – in altre parole è falsa. E proprio in questi mesi una nuova generazione di social media sta emergendo, capeggiata dalla nuova app BeReal, che al momento è ancora allo status di fenomeno semi-virale ma che ha già ottenuto un finanziamento da 30 milioni di dollari e si prepara a uno sviluppo ulteriore. In poche parole, BeReal è una app che manda una notifica simultaneamente al giorno a tutti i suoi iscritti che hanno due minuti di tempo per fare una foto e condividerla con gli altri, senza dunque la possibilità di editare e post-produrre. Non ci sono like, non ci sono follower, non c’è l’illusione di una validazione sociale che deriva dall’essere migliore degli altri. C’è solo la realtà nuda e cruda.

Alla ricerca della “realness”

I membri della Gen Z sono alla ricerca dell’autenticità, delle cose vere. Intervistato da Vogue Business sull’ascesa di questa nuova generazione di social media, Josh Constine del fondo d’investimento tech SignalFire, ha spiegato:

«Dopo un anno difficile, i social network si stanno rendendo conto che far sentire bene le persone è importante. Devono rispettare certi limiti. La prossima generazione vede e si identifica davvero attraverso i propri amici, non solo attraverso ciò che fanno, ma attraverso le persone con cui stanno. La prossima ondata di esperienze sociali dovrà essere qualcosa di condiviso a cui partecipare in modo collaborativo».

E se il fascino di BeReal si basa proprio sul fascino disarmante della verità, con foto di utenti che stanno lavando i piatti, viaggiano annoiati in treno o si sono appena svegliati da una siesta pomeridiana, un’altra app come Poparazzi abbraccia il modello collaborativo in maniera più diretta. Lo slogan di questa app è The Anti Selfie Selfie Club e consente agli utenti di fare foto al naturale ai propri amici e postarle – l’idea è che le uniche foto che un utente può avere di se stesso sono scattate da altri, ovviamente senza la possibilità di editare o tagliare nulla. Ma oltre alla ricerca della “realness” c’è un altro fattore che questa nuova generazione di app hanno in comune: l’intrattenimento.

I social come divertissement

BeReal, Poparazzi ma anche ClubHouse o ancora prima TikTok rappresentano la nuova generazione di app della Gen Z che stanno lentamente scalzando i classici social media come Facebook e Instagram. Secondo dati riportati dal The Financial Times relativi al Regno Unito, infatti, la presenza di Instagram negli iPhone è scesa del 18% nel 2020 mentre il tempo d’uso giornaliero medio di Facebook è sceso da 36 a 29 minuti nello scorso anno. La differenza principale fra questi vecchi social media e i nuovi è nella loro impostazione: le app tradizionali sono centrate sulla self-promotion, l’utente è il centro assoluto dell’esperienza e può decidere quando e come presentarsi al mondo; le nuove app invece costituiscono un nuovo livello di attività e intrattenimento grazie allo switch che va dalla foto al video e dunque costringe a creare una narrativa, un contenuto che sia in qualche modo più concreto del solito selfie. Proprio per questo Instagram ha di recente inserito i Reel fra i suoi feature.

Il successo straordinario di TikTok, iniziato l’anno scorso, ma anche quello di ClubHouse sta proprio nella sua capacità di essere una sorta di varietà televisivo: c’è il balletto divertente, lo sketch, la video-ricetta, il video informativo e via dicendo. Se su Instagram si “scrolla” in modo passivo, mettendo al massimo un like su questa o quella foto, su TikTok si guarda attivamente, si replica un format – proprio come le foto oneste di BeReal offrono spunti di humor e relatability e i “pop” di Poparazzi stimolano la curiosità di vedere i ritratti senza filtri dei loro utenti. Non a caso, nello stesso articolo del Financial Times, Adam Mosseri, Head di Instagram, ha detto: «I video stanno avendo un'immensa crescita online per tutte le principali piattaforme in questo momento ed è uno dei contenuti su cui dobbiamo puntare più. Non siamo più un'app di condivisione di foto».