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Il ritorno dell'estetica bucolica

Un fenomeno che attraversa trasversalmente moda, lifestyle, gastronomia e attualità

Il ritorno dell'estetica bucolica Un fenomeno che attraversa trasversalmente moda, lifestyle, gastronomia e attualità
Photo credits: @blogsognoitaliano
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Una distesa di grano, vastissima, che sembra inghiottire l’orizzonte da tutti i lati. Poi un letto, una sedia e una passerella sinuosa che disegna linee curviformi. La nuova sfilata Spring/Summer 2020 di Jacquemus si apre così, nei campi di grano a circa un’ora da Parigi, dove il brand francese fa sfilare decine di modelle e modelli nel pieno della campagna locale, in cui si vedono solo spighe bionde, alberi e cielo e riecheggia il rumore inconfondibile dei passi che calpestano la paglia. In una sola parola, una perfetta rappresentazione dell'estetica bucolica.

Con una colorazione fine tendente al caldo, la nuova collezione richiama a una certa trasversalità sociale che - data la location - unisce gente di città e gente di campagna. La sfilata di Jacquemus è sintomo di un fashion system che si riscopre dislocato dal mondo urbanocentrico, e la scelta di sfilare nel parco di Vexin è un invito a riscoprire un mondo che ancora è rurale. Così come Dior, mercoledì, ha sfilato a Lecce concentrandosi su una personale riconciliazione con la tradizione, in questo specifico caso, quella della Puglia, location dello show in cui Maria Grazia Chiuri ha fatto sfilare capi con evidenti richiami all’estetica bucolica. L’amore per il territorio e per il folklore locale è stato testimoniato anche da un design e un accompagnamento musicale tutto di marca salentina. 

Sarà anche il motivo per cui non solo la massa, ma anche le celebrità e gli influencer si spostano dai litorali alle colline. Nel suo soggiorno salentino, Chiara Ferragni non ha ancora scattato una foto in spiaggia, e dopo le pose agli Uffizi, ha riempito il suo Instagram di masserie e centri storici. L’appetito per la cucina a chilometro zero dei ristoranti dell’entrterra se la batte, sui feed di Instagram, con le cene vista mare. Alla famiglia Ferragni si è unita anche quella dei Beckham, pure loro in vacanza in Puglia - il secondo trip familiare dopo quello dell’anno scorso - e testimoniato con una bella foto di David e Victoria in giro in bici per le strade immerse nella natura.

Tra l’altro, David Beckham è uno di quelli a cui la campagna piace: oltre ad aver trascorso la quarantena nel suo cottage - da 6,5 milioni - a Cotswold, in Inghilterra, l’ex centrocampista è diventato un’icona di classe in salsa country. Oltre alla coppola in stile Peaky Blinders, Beckham ha sposato lo stile bucolico con una foto insieme ai suoi tre cani circondato dai prati inglesi, con cui il suo maglione in lana morbida si accosta perfettamente, così come anche il velvet pant color tabacco. Negli ultimi anni, il Beckham over 40 ha scelto uno stile vintage - ma elegante - che identifica la cultura dell’uscita domenicale tipicamente british - che per la cronaca, piace a tutta la famiglia.  Ma quello del countryside non è solo un trend da trentenni. Appena terminata la Bundesliga, Elring Haaland si è fatto fotografare in sella a un trattore nella sua tenuta di famiglia a Bryne, per poi andare a fare lavori manuali (con tanto di motosega) nei boschi norvegesi. 

I Ferragnez e i Beckham sono le icone pop che hanno scelto campi e chilometro zero per la propria estate, pubblicizzandola anche sui social, ma la passione per la campagna sta interessando tantissimi italiani. Anche se non è nulla di nuovo - già nel 2018 l’Ansa evidenziava i dati del turismo agreste: 1,5 miliardi solo in estate - il mito della campagna è tornato a essere un trend della nuova estate 2020, caratterizzata dal “local tourism” incentivato dalle istituzioni e contrassegnata dalle difficoltà del post coronavirus. L’affitto di un casolare o la prenotazione in un agriturismo sono i punti di partenza per scegliere un’estate diversa dal solito, con le nuove norme sanitarie e l’effetto post pandemia che hanno consigliato una vacanza lontano dalla massa e disintossicata dai luoghi affollati. E in Italia, per l’82% di italiani che - secondo i dati - spenderanno le proprie vacanze dentro i confini, ci sono 16,7 milioni di ettari coltivabili pronti a ospitare il nuovo turismo locale. 

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Perfino Airbnb, l’azienda americana di hosting, ha inaugurato a inizio estate il programma “Go near” per incentivare gli spostamenti con un chilometraggio ridotto e promuovere il turismo locale. Confrontando gli annunci sui principali server dedicati, fra mare e collina si nota una certa differenza di prezzo. In Toscana, ad esempio, per il soggiorno in una struttura in una settimana di fine luglio, una notte su Airbnb nella zona dell’Argentario costa non meno di 118 euro, mentre per con gli stessi parametri in Val d’Orcia, in provincia di Siena, si può trovare anche a partire da 40 euro. Oltretutto, come segnala Airbnb, la ricerca di un pernottamento nelle colline toscane ha registrato sulla propria piattaforma un aumento del 116%.

Quelli di campagna sono spazi adatti al rispetto del distanziamento sociale e predisposti ad accogliere chi, quest’anno, cerca qualcosa di diverso dal mare. Soprattutto perché in queste settimane, ci siamo accorti che i litorali nascondono qualche noia. Gli annunciati - ma di fatto inesistenti - plexiglass fra gli ombrelloni, gli orari accorciati, le code forzate, i problemi di parcheggio e le chiusure anticipate dei locali renderanno l’estate in spiaggia un po’ meno intrigante del solito.

Parte dell’attrazione, innegabilmente, è il cibo. La produzione locale è infatti integrata con l’offerta paesaggistica ed è scontato che per le nuove declinazioni sostenibili della food culture, il prodotto tipico diventa (per chi se lo può permettere) l’emblema dell’alimentazione estiva. A questo proposito ci hanno pensato anche gli chef star a sostenere il trend, con l’apertura, da parte di Massimo Bottura, dell’agriturismo Maria Luigia in provincia di Modena, così come Cannavacciuolo che ha Villa Crespi come ristorante di punta, non proprio in aperta campagna ma comunque fuori città e in mezzo alla natura. Pertanto, le esperienze agresti del cibo e del paesaggio sono fondamentalmente quelle di un cambio radicale per alcuni giorni, con la ricerca del gusto al dettaglio e dell’essenza reale dei prodotti. Quello insomma che raramente si può avere nella vita di tutti i giorni in città, fra gli scaffali dei supermercati, o se non altro, come mostra il sorriso di Filippa Lagerback in zona Arezzo, di provare a gustarlo in mezzo a un campo di girasoli. 

Ne è uno spot perfetto il Chiantishire, definizione new age delle colline del Chianti in Toscana. Un territorio simbolo dell’estetica campagnola in cui il vino e il chilometro zero si incontrano in un clima mite e un paesaggio rilassante, da trascorrere in un casolare o in un relais e spa. E infatti Sting ci aveva visto lungo: nel 1999 con la moglie Trudie Styler ha deciso di comprare una delle ville più famose nelle colline intorno Firenze, Villa Plagio, e da diversi anni, produce - con mano propria - un ottimo vino - chi non vorrebbe provare il suo Message in a bottle bianco del 2018?