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Com'è essere il creative director di Justin Bieber?

Lo abbiamo chiesto a Nick DeMoura, production designer dei tour e dei video della pop star

Com'è essere il creative director di Justin Bieber? Lo abbiamo chiesto a Nick DeMoura, production designer dei tour e dei video della pop star

Quando guardiamo il video o l’esibizione di una star della musica internazionale come Justin Bieber spesso dimentichiamo quanti diversi professionisti hanno contribuito, grazie al loro lavoro, a rendere grande un cantante o uno show.  Nell’industria della musica ci sono pochi professionisti che hanno ricevuto l’apprezzamento di Nick DeMoura, creative director e coreografo di Justin Bieber, e responsabile del successo di tour mondiali da centinaia di milioni di dollari come il Believe World Tour del 2012 e il Purpose World Tour del 2016 e l’Honeymoon Tour di Ariana Grande del 2015. Dal curare le semplici coreografie, Nick è passato a occuparsi dell’intero production design, dalla progettazione del palco a quella delle luci. Nick ha poi lavorato come direttore creativo e coreografo per i VMA, gli American Music Awards, i Billboard Music Awards, e l’iHeart Radio Music Awards oltre che per film come Step Up 3D, Prom Night, and Dance Flick.

In occasione della campagna di Justin Bieber Changes: The Movement, nss magazine ha discusso con Nick facendogli qualche domanda sul mondo della coreografia, sui suoi progetti futuri e sui momenti più importanti della sua carriera.

Hai fatto molta strada in termini di carriera, ma la tua vocazione originaria è la danza e la coreografia.  Come si fa a creare una coreografia? Da che elementi si parte e come si sviluppa?

Il processo creativo di una coreografia è diverso ogni volta. A me piace ascoltare la musica prima e lasciare che sia lei a dirmi cosa fare.

Hai lavorato con moltissimi artisti. Come cambiano le tue coreografie da uno all'altro? Interpreti il loro stile individuale attraverso la danza o sono loro che si adattano al tuo?

La coreografia varia da artista a artista. Devi assicurarti che il tuo movimento non solo catturi la storia e l’estetica di un certo artista, ma anche che si adatti bene a loro. Il modo in cui coreografo Justin è diverso da come coreografo Usher o Ariana Grande.

In un'intervista del 2017 durante il Purpose Tour hai detto che ti piaceva creare più che esibirti. E dopo aver lavorato e curato il design di produzione del Purpose Tour hai continuato a dirigere i video della campagna di Changes. Quali sono state le dinamiche di questo escalation  creativa? La regia e il production design erano fra i tuoi obiettivi quando hai iniziato?

Ho sempre tenuto come riferimento figure leggendarie del mondo della danza come Gene Kelly o Charlie Chaplin. Sono cresciuto guardando i loro video senza sosta. Quei tizi hanno fatto tutto. Cantavano, ballavano, si esibivano e dirigevano i loro stessi film. Soprattutto Charlie Chaplin, possedeva la sua compagnia di produzione, diresse, coreografò e recitò nei suoi film. Quindi il mio obiettivo quando mi sono trasferito a Los Angeles era quello di essere il prossimo Gene Kelly o Charlie Chaplin.

Consideri il production design di una grande performance sul palco come un'estensione della coreografia o percepisci le attività come separate?

Entrambi gli aspetti cooperano per diventare una specie di estensione dell'artista.

Agli occhi del grande pubblico uno spettacolo riguarda solo la star, ma sappiamo che ci vuole il lavoro di un grande team per raggiungere questo tipo di successo. Pensi che coloro che sono coinvolti nella creazione di un enorme fenomeno musicale, in termini di registi, coreografi e produttori, meritino più credito di quello che ottengono?

Con Justin, non mi capita di essere trascurato o sentirmi messo di lato. Ma se parliamo dell’intero settore dell'intrattenimento direi assolutamente sì! Registi, produttori, soprattutto coreografi e ballerini sono facilmente trascurati quando si tratta di riconoscere i meriti. Spero che l'industria musicale migliori col tempo.

Parliamo di sneaker. Quali sono le tue sneaker preferite?

Sicuramente la Nike React in questo momento. Sono le mie preferite. E ovviamente amerò sempre anche le Vans!

La moda e la danza sono due mondi che hanno comunicato più volte in passato. Ti piacerebbe partecipare a un progetto di moda? E a che tipo di progetto vorresti lavorare?

Forse un giorno parteciperò a un progetto di moda. I fan dovranno rimanere sintonizzati e vedere da sè.

Tre anni fa hai lanciato DeMoura Designs, la tua compagnia di production design, come sta andando? E hai qualche progetto imminente di cui puoi parlarci?

Sta andando alla grande! Dalla fine dello scorso anno, ho lavorato con il mio team per progettare il prossimo Changes Tour di Justin.

E quali sono i momenti che preferisci della tua carriera?

Direi l’intero production design del Purpouse Tour; l’Honeymoon Tour con Ariana nel 2015, che è stato la prima volta in cui mi sono occupato di stage design e direzione creativa contemporaneamente; quando io e Justin abbiamo danzato sotto una pioggia artificiale agli American Music Award del 2016. E poi dirigere le coreografie di Haley Stanfield a The Voice per la canzone Back to Life e la performance di Justin al Saturday Night Live, quando ha cantato Intentions.