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In che senso OpenAI vuole far concorrenza agli iPhone? La collaborazione tra Sam Altman e l’ex designer di Apple potrà segnare la fine dei device come li conosciamo

«Penso che sia il prodotto tecnologico più bello che il mondo abbia mai visto». Così Sam Altman, CEO di OpenAI, commenta il nuovo, misterioso device che sta progettando con Jony Ive, ex designer di Apple. La partnership tra l’ideatore del design dell’iPhone, così come lo conosciamo, e il creatore dell’intelligenza artificiale generativa più potente e famosa al mondo è nata dopo che Ive ha venduto la sua startup di hardware io a OpenAI per un accordo da 6,5 miliardi di dollari. Jony Ive assumerà così la direzione creativa di entrambe le aziende per produrre il device di cui Altman parla in modo entusiastico. Ma cosa sarà questo device e come funzionerà? Le risposte a queste domande sono ancora ipotetiche e rientrano più nella speculazione che nella realtà possibile, ma, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Altman ha detto che «OpenAI ha in programma di realizzare 100 milioni di "compagni" basati sull’intelligenza artificiale, destinati a diventare parte della vita quotidiana degli utenti». Secondo quanto riportato dal Guardian, invece, «il prodotto sarà “discreto” e in grado di essere pienamente consapevole dell’ambiente e della vita dell’utente». In altre parole, Altman e Ive stanno progettando un dispositivo capace di diventare «il terzo device principale da tenere sulla scrivania, accanto a un MacBook Pro e a un iPhone». Intervistato dal Guardian, Benedict Evans, analista tecnologico, afferma che Jony Ive è stato coinvolto per aiutare OpenAI e Altman a entrare nel mercato dei device e «trasformarsi nella prossima Apple o Google».

Dunque, per ora, le indagini possono girare attorno a cosa non sarà il device di OpenAI. Altman e Ive hanno pubblicato un video di 9 minuti su YouTube in cui parlano della loro collaborazione: «Due anni fa io e Jony abbiamo cominciato a pensare a come sarebbe stato il futuro delle AI e di un nuovo tipo di computer», spiega Altman, il quale continua dicendo che la missione delle due aziende (io e OpenAI) è quella di «creare una famiglia di dispositivi che permettano alle persone di usare le intelligenze artificiali». Secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, però questo primo membro della famiglia di dispositivi non sarà né un cellulare né degli smartglasses, ma un dispositivo da portare sempre con sé. Ming-Chi Kuo, rinomato analista tecnologico capace di prevedere numerose uscite di Apple, ha scritto su X che, secondo i suoi calcoli, il device di OpenAI sarà commercializzato a partire dal 2027 e sarà «compatto ed elegante come l’iPod Shuffle», avrà fotocamere, ma non avrà schermi.

Qualcosa di simile esiste già dal 2023, quando l’azienda Humane creò l’AI Pin, un dispositivo che ricorda un cercapersone con l’intelligenza artificiale integrata. Humane e AI Pin furono finanziati da Sam Altman, ma furono anche stroncati da critiche sulla scarsa qualità di funzionamento. Difficile però che si tratti di un dispositivo simile, in quanto lo stesso Jony Ive, pochi giorni fa, ha definito quei prodotti «pessimi», sia nel design sia nei software. La collaborazione tra Altman e Ive rappresenta dunque il tentativo di ridefinire l'interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale, spostando l'attenzione dai tradizionali dispositivi con schermo a soluzioni più integrate e meno invasive e riportando in auge il concetto di “post-smartphone”. Resta da vedere se questo nuovo dispositivo riuscirà a conquistare il pubblico e a stabilire davvero un nuovo standard nel panorama tecnologico.