
La musica italiana è tornata a raccontare la provincia
Largo al cantautorato
01 Marzo 2025
L’idea di cantautore per come lo conosciamo in Italia coincide nella memoria collettiva dei nostri genitori con figure come Teresa De Sio, Fabrizio De Andrè, Domenico Modugno o Gino Paoli. SI tratta di autori che hanno saputo raccontare il Paese attraverso il costume, l’amore, e le storie tramandate di generazione in generazione, di provincia in provincia. Come didascalie di un museo folkloristico che rappresenta, senza filtri, le figure umane impresse nella nostra storia. I cantautori sono parte integrante del patrimonio italiano, un tesoro che è venuto a mancare negli ultimi due decenni che però potrebbe essere finalmente tornato - e il secondo posto al Festival di Sanremo di Lucio Corsi ne rappresenta il punto di partenza: attraverso la musica, in Italia sta finalmente succedendo qualcosa. Intervistato in lungo e in largo da magazine e programmi televisivi, come un vero cantautore Lucio Corsi afferma che trova pace e concentrazione non a Milano ma solo nella Maremma toscana, immerso nella natura e lontano dalle strategie dell’industria. L'artista - che prenderà il posto di Olly, vincitore del Festival, all'Eurovision Song Contest - ha sottolineato più volte il come le persone che vengono dai suoi luoghi d'origine siano una delle sue più grandi ispirazioni, e precisa spesso che dopo aver passato un lungo periodo a Milano adesso vuole trasferirsi di nuovo nella sua amata Toscana. Insomma, sembra proprio che la musica italiana, dopo un giro immenso che ha portato i Måneskin in un meraviglioso tour mondiale, sia tornata a raccontare la provincia.
Oltre a Lucio Corsi, sono tanti i gruppi italiani che stanno facendo la differenza: uno su tutti i Delicatoni, una band con base a Vicenza formata da Antonio Bettini, Smilian Jack Cibic, Giorgio Manzardo e Claudio Murru. Via Whatsapp, Bettini ci racconta che non hanno una direzione unica di genere, dato che il loro sound spazia dall'alt pop allo psych pop, passando per il meno conosciuto il solar pop. Ciò che affascina della loro musica è l'eclettismo, la precisione del gesto nel caos totale. Nei loro testi troviamo una geografia precisa e una continua ricerca di luoghi e di istanze appartenenti alle piccole province italiane senza esagerazione ed egoismi. I riferimenti musicali sono infiniti e vanno oltre la geografia territoriale, un colore che non spinge a fantasticare su grandi metropoli, né sulle capitali celebrati dalla frenesia della classe creativa, ma piuttosto ti invita a qualcosa di più intimo, un mondo che non ha bisogno di grandiosità per esistere. Fuori dalle traiettorie delle major, in città come Padova, Vicenza e Torino si sta costruendo una nuova identità.
Gli altri: 15 tracce, 14 feat#Marracash: 13 tracce, 0 feat, campionamenti di Ivan Graziani e Pooh
— Rhuus (@Cinismorn) December 13, 2024
Il re
Il cambiamento diventa più evidente quando il fenomeno inizia a imperversare anche in mondi che, storicamente, rimanevano ancorati nelle proprie tradizioni, come nella scena rap. Nell'ultimo album di Marracash, È finita la pace, campioni da grandi autori della musica italiana come Ivan Graziani, i Pooh e Giacomo Puccini si intrecciano alla voce contemporanea del rapper in un'opera totale devota e adorante di una creatività Made in Italy. Artisti come Lucio Corsi, Marracash e gli emergenti Delicatoni dimostrano dunque che la creatività italiana esiste ancora e si sta innamorando di narrazioni legate alle proprie radici. Nella canzone che porterà all'Eurovision Corsi racconta che voleva essere un duro, una gallina dalle uova d'oro: a questo punto, sembra proprio che ce l'abbia fatta.