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Le dating app non obbediranno alle politiche di Trump

La collaborazione con Willy Chavarria alla Paris Fashion Week e la decisione di difendere l'identità di genere

Le dating app non obbediranno alle politiche di Trump  La collaborazione con Willy Chavarria alla Paris Fashion Week e la decisione di difendere l'identità di genere

Durante la Paris Fashion Week Men’s ha compiuto il suo debutto ufficiale in calendario Willy Chavarria. Il designer californiano ha scelto di portare in passerella una collezione politica in un periodo critico per gli Stati Uniti e per tutte le minoranze. Il nuovo presidente eletto Trump, che durante la campagna elettorale aveva promesso che avrebbe lanciato «il più grande programma di deportazione nella storia d’America», durante l’insediamento alla Casa Bianca ha annunciato che «d'ora in poi la politica del governo degli Stati Uniti sarà che ci sono solo due generi: maschio e femmina». In seguito, ha firmato un ordine esecutivo contro «l’ideologia di genere» e ordinato alle agenzie federali di «richiedere che i documenti di identificazione rilasciati dal governo, inclusi passaporti, visti e carte Global Entry, riflettano accuratamente il sesso del titolare». Insieme a una collezione che difendeva i valori dell’inclusività, della diversità e dell’intersezionalità, Chavarria ha collaborato con Tinder e l’organizzazione non governativa Human Rights Campaign (HRC). Per la Chief Marketing Officer di Tinder, Melissa Hobley, la collaborazione rappresenta l’occasione per difendere la missione dell’app di abbattere le barriere. «Con oltre il 20% dei nostri nuovi utenti che si identificano come queer, siamo fieri di creare uno spazio dove tutti possono esprimere sé stessi autenticamente», ha aggiunto Hobley. In un momento in cui un intero Paese rifiuta di riconoscere il valore dell’identità di genere, le dating app arrivano in soccorso. 

Le nuove decisioni socio-politiche che Trump sta abbattendo sugli Stati Uniti offrono alle dating app un’occasione di crescita unica in un periodo in cui il romanticismo, il sesso e le relazioni amorose sono ai minimi storici. Dalla “relationship recession” raccontata in queste settimane dal Financial Times all’ascesa delle relazioni poliamorose, dal divampare delle “situationship” alla dipendenza dalle app di incontri, nonostante il 2024 sia stato un anno record per Tinder, Hinge e Grindr, che hanno raggiunto il più grande numero di iscritti di sempre, la solitudine sembra avere lo stesso bacino di utenza delle app di incontri. Alcune aziende si sono già fatte avanti: in un’intervista a Wired, una rappresentante di Match Group (che è proprietaria di OkCupid, Tinder, Hinge, Meetic, Match e molte altre app di incontri) ha dichiarato che l’azienda «non apporterà alcuna modifica alle proprie app» in relazione alla possibilità di segnalare sul profilo la propria identità di genere. L’affermazione rappresenta una forte presa di posizione specialmente se si considera che Meta, nel frattempo, ha invece aderito alle politiche trumpiane interrompendo tempestivamente il fact-checking su tutte le sue piattaforme.   

In un contesto in cui tutti i personaggi più potenti degli Stati Uniti - il potere che condividono in questo momento Elon Musk, Tim Cook, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e Donald Trump viene ironicamente chiamata “broligarchy” - tendono insistentemente verso politiche ultra-conservatrici, per le minoranze non esistono più spazi sicuri, né nella vita reale, né online. Le uniche piattaforme in cui esiste ancora un minimo di tutela sono le app di incontri: Tinder ha ancora l’opzione “beyond binary”, Hinge propone la scelta “non-binary”, mentre su Bumble è possibile scegliere tra ben diciannove opzioni di genere. Adesso che l'America si avvicina al ban di TikTok e che Facebook, Instagram ed X seguono a ruota tutti gli spostamenti di Trump, alle app di incontri non resta che sfruttare la situazione al meglio e ampliare le proprie piattaforme. A parte per organizzare date romantici, si dice che in giro ci sia già chi utilizza Grindr e Tinder per cercare lavoro e per fare amicizia, un po’ come LinkedIn. Dopo aver partecipato alla Paris Fashion Week insieme a Willy Chevarria, sarà davvero arrivato il momento per le dating app di diventare dei veri e propri social network, influencer e content creator inclusi?